domenica 20 settembre 2015

Al Comune non piace la discussione, gender o altri argomenti



Premessa: credo che il discorso sulla teoria gender insegnata a scuola sia una splendida bufala inventata ad hoc dal governo Renzi per creare la solita dicotomia, i soliti due partiti, le solite due tifoserie che si scannano allegramente mentre chi di dovere fa a pezzi la scuola e i diritti sindacali degli insegnanti proseguendo nell’intento di creare un popolo di ignoranti, rispettosissimi delle diversità di genere ma ignoranti. Ora veniamo al punto.
Il fatto che il Comune non abbia concesso il patrocinio all’iniziativa di Viviamo Montegranaro è grave ma non tantissimo. Ci può stare che non si sia d’accordo con l’argomento e che non si conceda l’egida dell’Ente Pubblico. Ciò che è veramente grave è che si faccia pagare l’affitto della sala dove si svolgerà la conferenza. Perché, in realtà, si può tranquillamente concedere l’uso gratuito della sala senza necessariamente concedere il patrocinio e, quindi, appoggiare politicamente l’iniziativa. Evidentemente il Comune non solo non condivide politicamente il dibattito sull’argomento ma lo vuole proprio affossare.
È un simbolo: Viviamo Montegranaro può pagarsi tranquillamente i 150 Euro richiesti per l’affitto; però è brutto un bel po’. Perché, vedete, credo che si possa anche non essere d’accordo, ma non concedere idealmente neanche la possibilità di parlare, a meno che non si paghi, è decisamente qualcosa che diverge dalla parola “democratico” che fa parte del nome del maggiore partito di maggioranza. In quanto all’altra componente, di democratico non ha mai avuto niente.

Luca Craia

sabato 19 settembre 2015

A proposito di mensa. Comunicato di Gastone Gismondi, Presidente del Consiglio di Istituto.



In qualità di Presidente del Consiglio d’Istituto mi sento in dovere di offrire chiarimenti sulla mensa scolastica, sui locali scolastici e sul ruolo della Scuola e dell’Ente Comunale. Sono infastidito nel  leggere sulla stampa, insinuazioni circa l'operato della scuola  per  garantire il servizio mensa negli anni passati. Specifico che l’ingegnere, responsabile per la sicurezza lavora da anni nel nostro Istituto e regolarmente ha sempre eseguito sopralluoghi e redatto verbali facenti parte del D.V.R. In parte sottoscritto dal personale della scuola (docenti e personale ata) . Mi sembra strano che solo adesso, dopo anni di rapporti, sia venuta alla luce la necessità di contingentare la presenza dei nostri figli a mensa. L'interpretazione di questi concetti porta necessariamente al contingentamento della presenza dei nostri figli anche nella scuola materna, datosi che il documento utilizzato per la scuola elementare prevede un netto ridimensionamento anche per le scuole dell'infanzia. Ciò potrebbe significare che la  maggioranza dei nostri figli alla scuola materna non potrà usufruire del servizio, per esempio a Santa Maria, scuola materna si passa dagli attuali 90-100 bambini a soli 40, a San Liborio solo 32 bambini, materna capoluogo solo 18 bambini. Tutto questo polverone è frutto di qualche risentimento, di qualche cattiveria, non so non riesco a capire a chi è servito. Una cosa sola è certa chi ci rimette sono i nostri figli.
Il problema della mensa è un altro: è solo un problema di aumento di costi per l’Ente Comunale e secondo me si tratta di poche migliaia di euro. Il Sindaco in persona dichiarava che l’Ente locale non poteva sforare l'impegno di spesa iscritto a bilancio . Nell'ultimo consiglio di istituto alla presenza dei rappresentanti di classe e dello stesso sindaco si ventilava diverse ipotesi non ultima quella di sondare quante famiglie avessero avuto improrogabilmente bisogno della mensa. Finalmente ora è chiaro a tutti che il problema della mensa ricade esclusivamente nelle competenze del comune, il quale con poche migliaia di euro avrebbe potuto continuare a garantire il servizio, invece ora con la scusa del documento valutazione rischi addirittura si etichettano i nostri figli sulla base dello stato sociale e/o economico dei genitori.

Farmacia e indennità: ecco la soluzione



Abbiamo discusso ampiamente, nel gruppo Facebook dell’Ape Ronza, riguardo la questione sollevata ieri dal Sindaco sul Corriere Adriatico, organo ufficiale del Comune di Montegranaro, per la quale ci si lamentava del fatto che, con le dimissioni di Paolo Gaudenzi dal CDA della Farmacia Comunale, il Comune avrebbe subito un aggravio di spese di 4000 Euro a causa dell’indennità da erogare al nuovo consigliere da nominare al posto del dimissionario, visto che Gaudenzi aveva rinunciato a tale indennità.  Ci siamo domandati, come dal mio pezzo apparso sul blog ieri, come mai ci fosse questo problema quando basterebbe che il nuovo membro rinunci a sua volta al compenso.
È difficile pensare che Paolo Gaudenzi sia la sola persona di Montegranaro tanto generosa da sacrificare il proprio tornaconto economico a favore della collettività. Così ho proposto al gruppo di trovare dei volontari disposti a candidarsi al ruolo di consigliere di amministrazione della Farmacia Comunale rinunciando al proprio consenso. Per ora ne abbiamo trovati sei (in poche ore) e contiamo di avere una rosa di almeno una decina di nomi a breve.
Proporremmo questa lista di volontari all’Amministrazione Comunale che così potrebbe risolvere il problema di cui si lagnava il Sindaco. Proporremmo anche che la somma di 4000 Euro risparmiata venga utilizzata (con vincolo) per un progetto utile alla collettività come, ad esempio, il trattamento della flora del cimitero o per la pulizia del centro o per finanziare maggiore personale per la mensa scolastica. L’idea è ancora in gestazione ma ne ho valuto parlare perché ero preoccupato per l’agitazione del Sindaco traspirata dall’articolo del giornale. Stia pur tranquilla, la dottoressa Mancini, che i cittadini di Montegranaro sono molto più generosi di quello che pensa.

Luca Craia