sabato 14 marzo 2015

Ubaldi chiede la consulenza dei 5 Stelle. Captatatio benevolentiae?



Fa quasi tenerezza il nostro Vicesindaco che, dopo l’attacco del Movimento Cinquestelle a seguito delle dichiarazioni del Sindaco circa la problematica dell’impegno dovuto al disbrigo delle pratiche dei vecchi debiti che occuperebbe più dell’80% del tempo dei nostri amministratori, oggi ne chiede sostanzialmente la consulenza gratuita con delle dichiarazioni, consentitemi, patetiche. Dichiarare che, essendo stato dal 2009 all’opposizione, non si è avuta l’opportunità di seguire bene le vicende equivale a un’autoaccusa. In consigliere comunale ha libero accesso agli atti. Perché Ubaldi non li ha consultati quando era all’opposizione? Perché di certe cose se ne accorge solo ora? Dov’era? Era distratto o in qualche modo consenziente?
Ora chiede l’aiuto dei Cinque Stelle, probabilmente nella speranza che questi commettano lo stesso scivolone che hanno avuto quando, fidandosi con un po’ di ingenuità delle fandonie raccontate in Consiglio Comunale dalla maggioranza, hanno ritirato la mozione per la commissione di indagine per poi ritrovarsi una caricatura di commissione al posto di quella proposta. Ubaldi cerca la benevolenza dei pentastellati con il suo consueto modo infantile di gestire la politica, come se tutti siano al suo stesso livello. Credo che i Cinque Stelle siano un po’ più accorti rispetto al recente passato e che certe manovrine da terza elementare non li ingannino più. Speriamo.

Luca Craia

venerdì 13 marzo 2015

Competenze sui beni culturali? Alla faccia.



Quella che vedete in foto è la famosa “casetta” di Porta Romana. In realtà non è esattamente una casetta ma è parte del fortilizio medievale che costituiva una degli ingressi principali al castello. Quindi possiamo dire che si tratta di un bene culturale importante. Tempo addietro è stata costruita una passerella pedonale che aggira la strettoia passando dietro la casa dei Filomeni. Questa passerella è sempre stata scura e piuttosto preoccupante da percorrere di notte. Ricordiamo l’atto vandalico di qualche anno fa quando un balordo imbrattò i muri della “casetta” e della casa con scritte stupide, prontamente rimosse, volontariamente e senza compenso, dai volontari di Arkeo. Finalmente in questi giorni è stato installato un faro che la illumina rendendola più sicura. Ma da dove arriva la corrente?
La corrente arriva da quel bastone di rame (?) che hanno messo sopra il tetto della casa. Esteticamente è tutto un dire. Dimostra tutta la sensibilità di questa amministrazione nei confronti del patrimonio culturale cittadino. Non si poteva rendere meno visibile, magari passandola in orizzontale sopra il tetto? Io credo di sì. Ma io sono un incompetente, si sa. Quelli competenti fanno queste cose.

Luca Craia

giovedì 12 marzo 2015

Cattivo chi è (la gente meschina e i remi in barca)



Come promesso vi racconto l’ultima meschinità registrata su questo lato del fronte. Domani, si sa, ci sarà l’atteso concerto degli Agrikola Pius all’Auditorium Officina delle Arti, evento organizzato da Arkeo per raccogliere fondi per le proprie attività di recupero e ricerca. Ebbene ecco quello che è successo oggi.
Mi chiama un funzionario della SIAE e mi chiede come mai non avessi ancora chiesto la documentazione per denunciare l’evento e pagare il relativo tributo. Ho risposto che avevo programmato di andarci domani, come farò, e che, comunque, il tributo non è dovuto perché il gruppo esegue pezzi propri. Cordialissimo il funzionario mi dice che mi attende domani in ufficio. Al che gli chiedo: come mai questa telefonata? La risposta è: abbiamo ricevuto una segnalazione. Quindi, il cattivo, sono io.
Io so perfettamente chi ha fatto questa segnalazione ma non lo dico, ve lo lascio immaginare. Non è difficile: io e la mia associazione siamo oggetto di questo tipo di meschinità ormai da tempo  e, negli ultimi tempi, anche a causa di quello che scrivo su queste pagine che, evidentemente, dà molto fastidio, questi subdoli attacchi si sono intensificati tanto da costringerci a indire, per la prossima settimana, una riunione urgente del Direttivo per decidere come correggere il tiro e modificare la nostra pluriennale attività a favore del territorio perché, a questo gioco al massacro, non intendiamo più partecipare.
Quello che decideremo non lo so, perché da noi, al contrario di quanto le solite malelingue amano dire in giro, le decisioni si prendono a maggioranza. Quello che so di certo è che, personalmente, io so già che devo cominciare a tirare fuori i remi dall’acqua. Questo non vuol dire che si fermerà la mia attività di denuncia politica e sociale, anzi. Vuol dire che non ho più intenzione di sacrificare tempo, denaro e impegno per ricevere in cambio questo tipo di trattamento che viene dalle istituzioni (politiche e non) e dalla solita gente incapace di fare altro che non sia campare sul sudore altrui e cercare di appropriarsi degli altrui risultati.
Fine prima parte.

Luca Craia