Il Primo Maggio è alle porte, manca poco più di una settimana, e da un
po’ di giorno ho una sensazione come se mi mancasse qualcosa. Non capivo cosa
finchè stamattina non ho letto sul giornale della grande festa organizzata a
Monte Urano per la festa dei lavoratori e ho capito cosa mi mancava: la festa
delle associazioni al laghetto! E che fine ha fatto?
Non se ne parla. Il laghetto è circondato da erba alta ed è evidente
che non se ne cura più nessuno (gli anni passati ci pensava la Protezione
Civile, ora non si sa). Intanto la data si avvicina e appare piuttosto
difficile pensare di organizzare qualcosa in così poco tempo.
Negli ultimi anni la Proloco montegranarese organizzava, coordinando
la quasi totalità delle associazioni esistenti sul territorio comunale, una
bella festa al Parco Fluviale del Chienti. L’evento era molto partecipato, con
gazebo e tendoni per tutta l’area del piccolo parco e un sacco di gente che
veniva a passare la giornata o parte di essa mangiando e giocando tra un
intrattenimento e l’altro.
L’anno scorso il maltempo l’ha fatta sfumare e, come sempre, passata
la festa gabbato lo santo: anche se si parlava di rimandarla non se ne è fatto
più niente. In realtà c’erano stati anche altri fattori a determinare la scelta
di annullare l’evento. Ci furono polemiche, screzi tra associazioni e forti
ingerenze politiche. E quest’anno? Che fine ha fatto la festa delle
associazioni?
Sarebbe forse meglio chiedersi che fine abbia fatto la Proloco. Ne
abbiamo perso le tracce da qualche tempo. Dopo una partenza sprint, almeno
nelle intenzioni, dei rapporti con la nuova amministrazione Mancini, abbiamo
registrato nel corso dei mesi un progressivo quanto inarrestabile prolasso
delle attività dell’associazione delle associazioni, sempre meno presente e
vitale, fatta eccezione per la presenza del logo su alcuni manifesti.
Eppure il Sindaco Mancini, nei primi mesi di mandato, dava ampio
risalto al ruolo della Proloco. Nel contempo, però, dichiarava la necessità di
un organismo apposito per coordinare le attività associative (proposito che
suonava un tantino sovietico), di fatto esautorando la Proloco stessa del suo
ruolo fondamentale. Intanto partivano pezzi importanti del direttivo, chiudeva
la sede di Palazzo Francescani e alle riunioni ufficiali il Presidente non si
vedeva più.
Credo, quindi, che sia opportuno non solo domandarsi che fine abbia
fatto il Primo Maggio al laghetto ma anche e soprattutto che fine abbia fatto
la Proloco. Esiste? O è rimasto solo il logo?
Luca Craia