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venerdì 20 gennaio 2017

Bimbi tra il gelo a San Liborio. Ricomincia male la scuola a Montegranaro


Dopo 3 giorni di chiusura, in parte causati dalle avverse condizioni atmosferiche, oggi hanno riaperto le scuole montegranaresi. Ma ripartono sul piede sbagliato. Dalla riapertura piuttosto azzardata della scuola di Santa Maria, di cui abbiamo già parlato, si passa a un problema molto più spicciolo ma non meno grave, che dà esattamente il senso di come vengono gestiti i servizi primari a Montegranaro. Che pure la scuola dovrebbe essere tema facile per questa amministrazione comunale, visto che il sindaco stesso ne è stato parte fino alla sua elezione. Ciononostante assistiamo a continui scivoloni sulla gestione della sicurezza nelle scuole che non trovano giustificazione alcuna nemmeno negli eventi ritenuti eccezionali, ma che tutto sommato eccezionali non sono, degli ultimi giorni.
Passiamo ai fatti: stamattina riapre la scuola di San Liborio, che ospita materna e elementari, ma i riscaldamenti non funzionano. Credo fosse normale e logico andare a verificare il funzionamento dell'impianto prima di riaprire le scuole, specie dopo temperature così rigide e condizioni così avverse. Invece, a quanto pare, nessuno ci ha pensato e si sono mandati i bambini a scuola in un ambiente gelido a causa della lunga pausa nella quale i riscaldamenti sono stati spenti, e senza possibilità di riscaldarlo perché l’impianto, all’accensione, non ha risposto. Sembra che a metà mattinata sia circolata la notizia che l’allarme fosse rientrato e che i riscaldamenti avessero cominciato di nuovo a funzionare. Ma mi scrive un lettore del blog affermando che è andato a riprendere la figlioletta alle 12:30 e l’ha trovata ghiacciata perché i riscaldamenti non si sono mai accesi.
È lecito porsi delle domande. La prima, ovviamente, riguarda i nostri amministratori che sembrano vivere in un pianeta diverso rispetto al nostro. Non si pongono domande, non si fanno problemi, agiscono come se le cose non li riguardassero. Ma la seconda domanda riguarda il Consiglio di Istituto, ancora una volta completamente latitante. Fossi un membro dello stesso, salirei sugli scudi per la situazione paradossale della scuola di Santa Maria, riaperta in pieno sciame sismico nonostante una vulnerabilità che la rende assolutamente insicura. Ma, mi rendo conto, la questione è complessa. Per quanto riguarda, invece, il congelamento forzato dei bambini di San Liborio, non si capisce il ruolo del Consiglio di Istituto che ancora, alle 23:33, ora in cui scrivo, non ha esposto alcun tipo di protesta pubblica.
Mi pongo un'ulteriore domanda: a questo punto, chi tutela gli interessi dei cittadini? Chi vigila sulla sicurezza dei bambini? Evidentemente chi amministra no. Evidentemente neanche i genitori chiamati al ruolo di controllori all’interno del Consiglio di Istituto. Credo che in questo paese ci sia un'enorme anomalia politica.

Luca Craia
 

venerdì 14 ottobre 2016

In classe col cappotto. Tutti al gelo ma l’ordinanza per il riscaldamento non si fa



In Italia c’è una normativa che regola l’accensione degli impianti di riscaldamento, sia pubblici che privati. Tale normativa stabilisce quando sia possibile accendere i termosifoni e quando no. Nella nostra zona la legge prevede l’accensione del riscaldamento il primo di novembre. Capita, però, che le condizioni climatiche peggiorino prima del tempo e si renda necessario accendere gli impianti in anticipo. In questo caso sarebbe necessaria un’ordinanza del Sindaco che autorizzi l’avvio degli impianti di riscaldamento.
Ora, la normativa, almeno nei piccoli centri, di soliti viene disattesa perché mancano i controlli, per cui ognuno accende quando gli pare senza che gli dica nulla nessuno. Per accendere gli impianti di riscaldamento nei luoghi pubblici, come scuole o uffici, è necessario che il Sindaco emetta l’ordinanza che lo autorizzi.
In molti Comuni i Sindaci stanno emettendo queste ordinanze, non tanto per autorizzare i cittadini ad accendere ed evitare eventuali potenziali sanzioni, quanto per dare modo agli edifici pubblici, in particolare le scuole, di riscaldare gli occupanti, nella fattispecie i bambini. A Montegranaro no. Stamattina, giornata particolarmente fredda e umida, i bambini sono andati a scuola incappottati e sono rimasti incappottati anche in aula, perché il Sindaco non ha dato disposizioni perché si accendessero i riscaldamenti. Eppure il nostro Sindaco è una maestra e dovrebbe essere sensibile a queste cose. Inoltre ricordate che, se accendete i riscaldamenti in casa, siete passibili di sanzioni che possono essere anche salate.

Luca Craia