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giovedì 14 gennaio 2016

Progetto viale Gramsci – largo Conti: Montegranaro la conoscono?



A pochi giorni dall’incontro tra l’amministrazione comunale e i commercianti del centro, che si preannuncia infuocato viste le tante e forti perplessità di questi ultimi, proprio parlando con alcuni di essi mi sono reso conto di quanto il progetto sia campato per aria. Abbiamo già parlato della bislacca idea di far scendere le automobili lungo via Conventati, cosa pericolosissima, specie con fondo sdrucciolevole, vista la pendenza della strada. Ora vorrei soffermarmi sull’ingresso a Porta Marina. Si vorrebbero far svoltare le auto provenienti da viale Gramsci con una piccola rotatoria posta di fronte all’arco della porta castellana.
Quello che non pare sia stato considerato è l’angolo di incidenza della porta stesso rispetto alla direzione della strada, angolo che non è per niente agevole per chi arriva e svolta da nord perché si presente come un angolo ottuso, favorendo, invece, la parte sud. Far svoltare le auto in questo modo, specie le vetture di grandi dimensioni, è impensabile. Così come è impensabile, poi, farle di nuovo girare per via Castelfidardo: gli spazi sono troppo angusti.
L’impressione nettissima è che chi ha redatto il progetto lo ha fatto solo sulla carta, senza un sopralluogo minuzioso e senza conoscere nel dettaglio le problematiche della viabilità nel centro montegranarese. D’accordo che è un progetto di massima e può essere soggetto a variazioni, ma avere un’idea precisa di quello che si sta facendo in quanto a viabilità poi influenza tutto il ragionamento che ne segue in fatto di parcheggi, arredi e piani del commercio. Ancora una volta sembra che siamo di fronte a una cosa raffazzonata, fatta tanto per fare e per far parlare. Speriamo si rinsavisca in tempo, prima di buttare via soldi e fare danni irreparabili.


Luca Craia

venerdì 18 dicembre 2015

Il progetto per viale Gramsci mi piace. Ma…



Che vi devo dire: a me il progetto per la risistemazione di viale Gramsci non dispiace affatto, anzi. Mi era piaciuto, come bozza, già in campagna elettorale e, messo su carta, devo dire che non pare male per niente. Anche l’idea del senso unico è pienamente condivisibile e lo dico da tempo, da molto prima che ci arrivasse anche chi ci amministra ora. Solo che, secondo me, ci sono errori grossolani da risolvere prima di pensare di realizzarlo. E poi c’è la questione politica, che è un’altra cosa.
Iniziamo dagli errori: il più grosso è il senso di marcia. Va bene il senso unico ma nell’altra direzione. Non ha senso entrare da Porta Marina anche perché, se è vero che da una porta si entra, come dice il progettista, da una porta si esce anche. Entrare e salire per corso Matteotti ne comprometterebbe la pedonalizzazione in quanto i veicoli, in salita, dovrebbero procedere con una velocità non consona a una strada che, essendo l’unico corso cittadino, dovrebbe essere frequentata dai pedoni che rischierebbero di finire sotto una macchina in accelerazione a ogni piè sospinto.
Poi c’è il problema di via Castelfidardo, dove sarebbe impossibile immettersi da Porta Marina in quanto c’è un angolo troppo stretto, nonostante che il progettista abbia affermato di averci visto girare dei SUV (contromano, a Montegranaro tutto può essere). Fatto sta che l’unico modo per mantenere carrabile via Castelfidardo sarebbe di limitare lo spazio di largo Trastulli o di invertire anche lì il senso di marcia, cosa che mi pare davvero poco pratica, viste le pendenze.
L’errore più grosso sta nel pensare di scendere lungo via Conventati, via dalla pendenza notevolissima e con pochissimo spazio in fondo per fare manovra. Scendere per questa strada è pericoloso con fondo asciutto, impensabile con bagnato o ghiaccio. Inoltre la via andrebbe a intersecare il doppio senso di marcia di via Solferino creando una situazione potenzialmente caotica. Tutto si potrebbe risolvere invertendo il senso di marcia.
È tranquillizzante sapere che l’idea della piazza in travertino è una bufala, pare inventata dal giornalista che ha intervistato il Presidente della Provincia Perugini o, forse, buttata là da Perugini stesso per fare un po’ di fuffa (questa amministrazione ama molto la fuffa). Beverati ne ha detta una giusta indicando come linea di condotta la scelta di materiali meno dispendiosi e, soprattutto, poco necessitanti di manutenzione. Meno male.
Il punto, però, rimane la scelta politica. Credo che ci sia un vizio di fondo in tutto questo che è dettato dall’ormai nota ansia di apparenza a discapito della sostanza che caratterizza questa amministrazione. Si cerca l’opera visibile a tutti i costi ma quest’opera esula da un progetto complessivo che pare decisamente assente. Se si vuole riqualificare il centro occorre avere una visione di insieme, un progetto articolato che parta dal rendere vivibile il quartiere. Si deve partire dalla piazza, cuore della città, renderla appetibile, vivibile, incentivare il commercio e la residenza. Il Comune, come diceva ieri sera il dottor Bisacci in un suo intervento, possiede la maggioranza degli stabili e, soprattutto, dei locali a piano terra. Li metta a disposizione studi iniziative incentivanti per il commercio. Si sacrifichino parte dei posti auto e si renda la piazza semi-pedonale, dando spazio a locali ed eventi. Se l’operazione di rivalutazione parte da largo Conti la piazza rischia di morire definitivamente.
Infine le priorità. Per quanto bello il progetto possa essere, per quanto condivisibile possa diventare il tentativo di rivalutare il centro, Montegranaro in questo momento ha altre priorità. Una di queste è il centro storico che non è, come credono i nostri amministratori, viale Gramsci. E non è neanche soltanto piazza Mazzini. Il centro storico è costituito da tutto quel dedalo di vicoli e stradine che stanno morendo, se non sono già morte, e per le quali non esiste una sola iniziativa in programma, sia essa intesa come opere pubbliche o come iniziative sociali. Anzi, con il discorso “case popolari” si sta ghettizzando sempre di più la città vecchia riducendola a un quartiere fuori controllo.
Altre priorità sono sparse in tutto il paese, dalla pulizia alle strade colabrodo, dagli opifici abbandonati e fatiscenti, che diventeranno essi stessi un nuovo centro storico da qui a breve, al degrado generale dei quartieri, finendo con la questione economico-produttiva. In mezzo a tutto questo ci sono un’infinità di piccoli e grandi problemi da risolvere, l’ultimo dei quali mi pare possa essere la realizzazione di una nuova, per quanto bellissima, piazza in largo Conti. Solo che questa ti manda sul giornale.

Luca Craia

giovedì 10 dicembre 2015

E Montegranaro diventa Ascoli, ma non è Ascoli.



Il progetto presentato in campagna elettorale per risistemare viale Gramsci non mi era affatto dispiaciuto, anzi, ma già allora presentai le mie perplessità ad Aronne Perugini e Roberto Basso (chiacchieravamo amabilmente in piazza Mazzini prima che il clima si avvelenasse in maniera insanabile e non certo per colpa mia). E queste perplessità derivavano (e tuttora derivano) dal fatto che penso non si possa mettere mano alla viabilità cittadina a comparti stagni. Mi spiego: se mettiamo viale Gramsci a senso unico, cosa apprezzabile, dobbiamo però inserirlo in un contesto di sensi unici organici, altrimenti creiamo un tappo per la viabilità generale cittadina. Posto, però, che in comune dovrebbero esserci esperti di urbanistica molto più ferrati di me, taccio e osservo.
Passiamo ad altro. Leggo con immenso stupore, accusando un leggero mancamento alle ginocchia, l’intenzione di rifare la pavimentazione di piazza Mazzini e via Conventati rimuovendo lo storico pavé per sostituirlo con del travertino. In un contesto storico architettonico di impronta medievale/rinascimentale come quello montegranarese, dove il travertino non esiste in nessuno modo, si vuole violentare l’estetica del centro storico con un materiale che non c’entra niente. Già il porfido attuale è piuttosto obbrobrioso ma in qualche modo accettabile se non altro per l’armonizzazione del colore, ma pensare a una Montegranaro bianca di travertino mi fa venire i conati di vomito. Fortuna che l’assessore al centro storico è architetto, sedicente molto competente in storia dell’arte e dell’architettura. Amen.
Ordine pratico oltre che estetico: immaginate una via Conventati in travertino. Immaginate di percorrerla in discesa, perché vorrebbero anche invertire il senso di marcia. Immaginate che il fondo sia bagnato come capita, per esempio, con la nebbia di questi giorni. Ora immaginate di frenare. Fatto? Bene, ora dovreste trovarvi parcheggiati in una delle mansarde dei palazzi di Collina Verde, perché più o meno è quella la fine che fareste. Il travertino bagnato scivola e c’è pure la tettoia dell’avvistamento UFO sottostante che può essere utilizzata da trampolino.
Ci sono diversi milioni di euro da spendere da qui alle prossime elezioni. Ma è preoccupante vedere con che tipo di progettualità o, meglio, con che assenza di progettualità si stia pensando di spenderli. Bisogna stare attenti perché, una volta terminati questi soldi, poi non ce ne saranno più per un bel po’. E buttarli via per il travertino, quando Montegranaro ha urgenze ben più gravi e impellenti, mi pare davvero incredibile.
Certo. Ci sarà un incontro con la cittadinanza nel quale si potrebbe, forse, ridiscutere il tutto. Ma gli incontri con la cittadinanza, di solito, si risolvono in una gara a chi vocia più forte e a chi c’ha il problema più grande davanti casa sua, per cui dubito che i cittadini possano decidere qualcosa, al massino ne avranno l’illusione. Ma cerchiamo di essere ottimisti e pensiamo che qualcuno, nel corso di questo incontro, sia abbastanza bravo da far cambiare idea ai nostri amministratori. Rimane il fatto che l’hanno pensato. Cioè, questi hanno pensato di mettere il travertino in piazza, capite? E questa è la gente che dovrebbe far ripartire Montegranaro.

Luca Craia