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venerdì 12 agosto 2016

Motorini smarmittati e il diritto della gente a riposare.



Il problema non riguarda certo soltanto Montegranaro, i motorini modificati, con marmitte non regolamentari e particolarmente rumorose, sono causa di disturbo alla quiete un po’ dappertutto, ma mi risulta che altrove si applichi maggiore severità rispetto a quanto avviene sulle nostre strade. Sono molti a inviare a L’Ape Ronza segnalazioni inerenti questo problema che è molto sentito perché, credo, chiunque abiti nel centro abitato prima o poi è stato disturbato in piena notte dal rumore di un ciclomotore smarmittato a pieni giri di motore.
Il capitolo III del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Montegranaro detta i principi fondamentali che regolano il rispetto della quiete pubblica. In particolare specifica le fasce orarie in cui bisogna prestare maggiore attenzione a non creare disturbo con rumori molesti. E rumori più molesti di un motorino smarmittato me ne vengono in mente pochi. La notte, la fascia “protetta”, d’estate, va dalle 23,00 o 23,30, a seconda se feriale, prefestivo o festivo, fino alle 8,00 del mattino. In questa fascia oraria il cittadino dovrebbe aver garantito un certo silenzio. Silenzio che, invece, viene puntualmente interrotto da rumorosi ciclomotori.
Si potrebbe obiettare che la Polizia Municipale, di notte, non lavora. Ma gli stessi motorini circolano anche di giorno, fanno rumore anche di giorno e sono facilmente riconoscibili. È anche lecito pensare che una marmitta che produce un tale rumore sia difficilmente omologata, da qui la deduzione che risolvere il problema non sia così complicato.

Luca Craia

mercoledì 13 luglio 2016

Baccano notturno: quando la maleducazione danneggia il centro storico

Sono molti i residenti del centro storico a lamentarsene, anche se, visto il trattamento subito dal sottoscritto durante Veregra Street solo per aver chiesto un po’ di educazione e rispetto, sono guardinghi nel denunciare apertamente la cosa. Ma il problema c’è ed esiste: si fa baccano fino a tardi in centro e nelle zone limitrofe (in questo periodo al Campo dei Tigli). Lo si fa in orari inaccettabili, fino alle 3 e oltre. Questo, oltre a essere contro la legge, è segno di profonda inciviltà, di mancanza di rispetto, di disamore per la propria città vista solo come un luogo dove fare casino per poi tornarsene a casa.
Non tutti possono dormire fino a tardi e la gente comincia a essere esasperata. Qualcuno l’ha già fatto, altri lo stanno meditando: andare a dormire fuori, in agriturismo, albergo, affittare una casa. Ma non tutti se lo possono permettere. Tutto questo perché non si rispettano le regole fondamentali della convivenza civile e anche perché queste regole non vengono fatte rispettare.
Che tristezza vivere in centro, dice una persona. Non dovrebbe essere così, dovrebbe essere un privilegio. Ma non si può vivere tutta l’estate con l’incubo di non poter dormire perché c’è chi festeggia. Si festeggi, si facciano manifestazioni, ma a un orario accettabile, oltre il quale si smetta. Questo è un ulteriore sfregio verso il centro storico, un ulteriore motivo di degrado, un ulteriore abbassamento del livello della qualità della vita dei residenti.
E se provi a dire qualcosa ti dedicano danze tribali. Questa è Montegranaro.

Luca Craia



venerdì 24 giugno 2016

Veregra Street e il rispetto per gli altri. Il centro storico non è di cartapesta.



Amo molto la nostra festa estiva, Veregra Street. Se a volte sollevo critiche e obiezioni è proprio perché la amo molto e magari vorrei migliorarla. Per me che vivo nel cuore di Montegranaro, a pochi metri dalla piazza, è meraviglioso uscire di casa e trovarmi in mezzo alla festa. Lo considero un privilegio che ripaga i sacrifici, come quello di arrivare a casa la sera stanco dal lavoro e dover lasciare la macchina lontanissima. Però la festa non deve diventare una punizione.
Ed è una punizione quando si superano certi limiti che dovrebbero essere dettati dal buon senso e dal rispetto per il prossimo. Quando in piazza Mazzini si manda musica a tutto volume fino a oltre le tre del mattino, secondo me, certi limiti sono stati superati, specie in una serata che precede un giorno lavorativo.
Il centro storico è un luogo che va rispettato. Non è uno scenario per la festa fatto di cartapesta. È un quartiere e ci vive la gente, gente che lavora e che, di notte, riposa. La gente del centro storico, per la gran parte, la pensa come me e vede la bilancia tra i sacrifici e i vantaggi di Veregra Street pendere dalla parte positiva. E anche la notte bianca, una volta all’anno, è tollerabile e tollerata. Ma se il disturbo della quiete e della vita normale, soprattutto del sonno, dovesse diventare abituale, la bilancia si sposterebbe sensibilmente.
Se è vero che Veregra Street serve (anche) a rivalutare il centro storico, bisogna prestare attenzione a queste cose. Si rischia di causare l’effetto contrario.

Luca Craia