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mercoledì 12 agosto 2015

Se questo è sport



Non commento, perché ogni volta che commento su questi fatti ci sono i soliti mentecatti che mi rovesciano addosso tutta la rabbia e le psicosi che hanno dentro con insulti e minacce (e anche questo dovrebbe far riflettere, ma non lo fa). Vi posto la foto dell’articolo del Corriere Adriatico di oggi sperando che qualcuno lo legga e che noti alcuni particolari. Sono sette i denunciati, non uno o due. C’è voluta l’identificazione fotografica da parte della vittima, non ci sono state testimonianze, non ha parlato nessuno. Io non dico altro. Fate voi.

Luca Craia

mercoledì 20 maggio 2015

Grazie Basso per NON aver fatto il palazzetto (e lo dico senza ironia)


Leggo il “comunicato ufficiali” (di chi?) che pubblico di seguito comparso sulla pagina degli Arditi Crew che, se ho ben capito, sono, anzi, sarebbero degli amanti dello sport. È un comunicato che offre un punto di vista, diciamo, alternativo ai fatti capitati al termine della quarta partita dei Play Off giocata a Montegranaro. A parte dire che, leggendo, mi si è azzerata la salivazione, non vorrei commentare per due semplici motivi: 1) non ce n’è bisogno, commentare una roba del genere è del tutto superfluo; 2) non vorrei finire con qualche osso spaccato pure io, visto anche come sono stato attaccato violentemente, per fortuna solo verbalmente, ogni qual volta ho detto qualcosa contro un certo tipo di interpretazione del tifo (non voglio parlare di sport perché non c’entra niente). Augurandomi quindi di uscirne indenne, aspettando la solito ridda di insulti, chiudo con una considerazione: vista la mentalità sono grato a Gianni Basso per non essere riuscito a finire il palasport a Montegranaro. Forse è meglio così.

Luca Craia
COMUNICATO UFFICIALE IN MERITO AI FATTI POST-PARTITA PODEROSA MONTEGRANARO-RIETI:
In riferimento al post partita Poderosa-Rieti, i supporters veregrensi non possono far altro che rabbrividire di fronte al finto moralismo degli organi di stampa , di tutta la gente presente al palas e soprattutto delle altre tifoserie che stanno spendendo parole di solidarietà senza conoscere i fatti che sono esattamente l'OPPOSTO DI QUANTO FINO AD ORA RACCONTATO.
Cosa è accaduto: finita la partita , vinta dalla squadra ospite , non si sa bene per quale motivo una macchina di un tifoso reatino sulla trentina accompagnato dal padre sessantenne era parcheggiata vicino al settore adibito al tifo di casa.
All'imbattersi di alcuni supporters gialloneri (di cui per rispetto non lasciamo dettaglio alcuno) i due sono scesi dalla vettura indirizzandosi verso di loro con fare tutt'altro che pacifico; nulla di ciò che si stava delineando, aveva i toni di un semplice diverbio.
Nella mini rissa nata fin da subito, la peggio l'hanno avuta i reatini , e cadendo uno dei due, il sessantenne, si è rotto un femore.
Per tutti gli amanti del gossip purtroppo , dobbiamo informarli che non si è trattato di aggressione con bastoni e sedie o altro come vi stanno facendo credere ma una semplice scaramuccia finita con una gamba rotta dovuta alla caduta e non causata dall'ascia di un tagliagole locale; ci teniamo però a precisare e ripetere a gran voce che sono stati i supporters reatini a cercare lo scontro fisico, non che questo sia un problema in sè ma di fatto ribalta completamente la visione dei fatti che fin da subito in maniera del tutto pregiudiziale dava le colpe ai ragazzi di Montegranaro.
Da qui nascono diverse considerazioni e domande.
a) com'è possibile che, con tutte le forze dell'ordine disposte in ogni punto intorno all'impianto sportivo, si sia permesso di parcheggiare una vettura appartenente alla tifoseria ospite nelle vicinanze di quelle locali ? ;
b) è inconcepibile ancora oggi portare avanti il discorso “non è un posto sicuro per famiglie e bambini” se poi, proprio un padre di famiglia, non comportandosi da tale, crea i presupposti per uno scontro; c) com'è possibile condannare qualcuno prima ancora che i fatti vengano chiariti? A chi serve il mostro? Fatevele queste due domande;
d) assegnare sempre e comunque la ragione a chi ha riportato più danni non rappresenta una sorta di epica/etica della sconfitta? Come se si volesse dimostrare che chi rimane in piedi ha torto a prescindere; Ed infine e) cosa vi aspettate quando sperate che i palazzetti e gli stadi siano pieni e colorati, quando le società fanno di tutto per far riempire gli spalti cosicché la gente possa cantare? Cosa sperate, che non ci siano sfottò e cori contro? Che non ci siano più rivalità e che finisca tutto in un meraviglioso terzo tempo rugby style?
Andiamo sapete tutti che non è così e non lo sarà mai, a meno che non si voglia davvero intervenire sul problema alla radice, alzando vertiginosamente i prezzi del biglietto e non permettendo coreografie cori e quant'altro a nessuno, paralizzando di fatto tutto il fenomeno del tifo organizzato.
Se è questo ciò che desiderate, che si muovano per prime le società e bandiscano qualsiasi tipo di modalità di supporto per la propria squadra, poiché essendo questione di cuore e di pancia, ci sarà sempre chi dall'altra parte della balaustra agirà in maniera contraria creando inevitabilmente una rivalità. A meno che non si creda ancora alla favola che andare allo stadio significhi sostenere la propria squadra infischiandosene totalmente di ciò che combina l’avversario.
Detto questo e ribadendo che nessuno è costretto a scegliere la via della “strada”, una volta scelta spontaneamente, per onestà e correttezza se ne devono necessariamente accettare le regole, nel bene e soprattutto nel male.
Noi, a differenza di tanti moralisti che augurano le pene senza conoscere i fatti, diamo tutto il nostro sostegno ai compaesani che si sono trovati a rispondere alle provocazioni dei reatini e diamo tutto il nostro sostegno a chi sta passando dei brutti momenti per colpa del veleno di chi non si è saputo comportare.

Arditi Crew '13 - Veregrensi Vecchie Maniere

lunedì 18 maggio 2015

Smantelliamo la cultura della violenza



Non ne volevo parlare, tanta la rabbia che provo, la vergogna, anche se immotivata per quanto mi riguarda in quanto totalmente al di fuori di certi ambienti. Ma due righe le voglio dire, da Montegranarese, da persona che, nel suo piccolo e con le poche forze disponibili, fa del suo meglio per promuovere Montegranaro, farla conoscere, fare in modo che la gente la visiti. Condannare quei tre delinquenti imbecilli che hanno fatto del male a un nostro ospite in occasione di una partita di basket è normale, lo stanno facendo in molti, prima di tutti la società sportiva responsabile dell’evento. Occorre però capire perché capitano queste cose e perché Montegranaro debba dare una così cattiva immagine di sé.
La violenza nello sport nostrano c’è sempre stata. Ricordo fin da bambino scene davvero brutte davanti al palasport, botte, lanci di oggetti, zucchero nei serbatoi della benzina. Ovviamente i violenti sono pochi, quelli che amano menare le mani col pretesto dello sport sono un’esigua minoranza in mezzo a centinaia di appassionati sinceri e corretti. Però questa violenza è stata sempre tollerata, in qualche modo sostenuta, talvolta alimentata.
Chiacchiere da bar, violenza verbale. Post vergognosi sui social network. Insulti gratuiti a Rieti e ai suoi cittadini. Non credo che chi si esprime in un certo modo violento sia poi capace di usare la stessa violenza contro chiunque, ma solo dire o scrivere certe cose alimenta questa cultura. I cretini, si sa, abbondano, i delinquenti pure, e c’è sempre qualcuno che può trovare giustificazione ad atti inqualificabili in un clima così avvelenato.
Bene ha fatto il patron della nostra squadra a chiedere scusa. Altrettanto dovrebbe fare il nostro sindaco, a nome di tutta quella cittadinanza che, in tutto questo, non c’entra niente. Ma non basta. Bisogna chiedere con forza che i tifosi montegranaresi inizino a smantellare questa cultura violenta. Subito. Perché è giusto, perché è per Montegranaro.

Luca Craia