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mercoledì 12 agosto 2015

Se questo è sport



Non commento, perché ogni volta che commento su questi fatti ci sono i soliti mentecatti che mi rovesciano addosso tutta la rabbia e le psicosi che hanno dentro con insulti e minacce (e anche questo dovrebbe far riflettere, ma non lo fa). Vi posto la foto dell’articolo del Corriere Adriatico di oggi sperando che qualcuno lo legga e che noti alcuni particolari. Sono sette i denunciati, non uno o due. C’è voluta l’identificazione fotografica da parte della vittima, non ci sono state testimonianze, non ha parlato nessuno. Io non dico altro. Fate voi.

Luca Craia

lunedì 18 maggio 2015

Smantelliamo la cultura della violenza



Non ne volevo parlare, tanta la rabbia che provo, la vergogna, anche se immotivata per quanto mi riguarda in quanto totalmente al di fuori di certi ambienti. Ma due righe le voglio dire, da Montegranarese, da persona che, nel suo piccolo e con le poche forze disponibili, fa del suo meglio per promuovere Montegranaro, farla conoscere, fare in modo che la gente la visiti. Condannare quei tre delinquenti imbecilli che hanno fatto del male a un nostro ospite in occasione di una partita di basket è normale, lo stanno facendo in molti, prima di tutti la società sportiva responsabile dell’evento. Occorre però capire perché capitano queste cose e perché Montegranaro debba dare una così cattiva immagine di sé.
La violenza nello sport nostrano c’è sempre stata. Ricordo fin da bambino scene davvero brutte davanti al palasport, botte, lanci di oggetti, zucchero nei serbatoi della benzina. Ovviamente i violenti sono pochi, quelli che amano menare le mani col pretesto dello sport sono un’esigua minoranza in mezzo a centinaia di appassionati sinceri e corretti. Però questa violenza è stata sempre tollerata, in qualche modo sostenuta, talvolta alimentata.
Chiacchiere da bar, violenza verbale. Post vergognosi sui social network. Insulti gratuiti a Rieti e ai suoi cittadini. Non credo che chi si esprime in un certo modo violento sia poi capace di usare la stessa violenza contro chiunque, ma solo dire o scrivere certe cose alimenta questa cultura. I cretini, si sa, abbondano, i delinquenti pure, e c’è sempre qualcuno che può trovare giustificazione ad atti inqualificabili in un clima così avvelenato.
Bene ha fatto il patron della nostra squadra a chiedere scusa. Altrettanto dovrebbe fare il nostro sindaco, a nome di tutta quella cittadinanza che, in tutto questo, non c’entra niente. Ma non basta. Bisogna chiedere con forza che i tifosi montegranaresi inizino a smantellare questa cultura violenta. Subito. Perché è giusto, perché è per Montegranaro.

Luca Craia