Qualcuno me l’ha chiesto: ma che
c’entrate voi, di Montegranaro, con la Basilica di Santa Croce? Con Casette d’Ete? La
risposta è semplice: c’entriamo perché, se si vuole promuovere Montegranaro
bisogna farlo in un contesto
territoriale. Il nostro territorio è ricchissimo di attrattive culturali
che potrebbero stimolare un notevole flusso turistico e una conseguente nuova
economia di settore. Nessun paese, però, nemmeno Fermo, è in grado di formulare
un’offerta appetibile per l’utente se lavora da solo, nessun paese possiede
sufficienti siti culturali da diventare attrattiva in maniera autonoma. Noi lo
diciamo da anni: occorre agire a livello territoriale, dimenticare i campanili
e lavorare insieme.
È per sperimentare questo assioma
che abbiamo proposto all’Associazione
Santa Croce, con la quale già da tempo esiste un fitto scambio
intellettuale, di organizzare la manifestazione di domenica scorsa,
approfittando della Giornata della Guida Turistica. L’identità di vedute su
questo tema da parte delle nostre due associazioni ha reso il compito di Sabina Salusti, che ha ideato e
coordinato il progetto, molto più lieve. Abbiamo lavorato all’unisono e abbiamo
incassato un importante risultato che, al di là dei numeri che pure sono più
che lusinghieri, testimonia che avevamo ragione: se si lavora insieme la forza non raddoppia ma si moltiplica
esponenzialmente. Figurarsi un lavoro corale di tutti coloro che operano
nel settore: potremmo fare del territorio fermano-maceratese una nuova Toscana.
Leggo oggi sul giornale che anche
Marca Fermana, finalmente, comincia a
ragionare in questo senso. È una buona notizia, perché fino ad oggi le
istituzioni si sono mosse in tutt’altra direzione. Ora, però, occorre quella
dose di umiltà che chi lavora a livello istituzionale raramente ha: occorre
confrontarsi e collaborare con chi già opera nel settore, siano essi enti,
aziende o associazioni come nel nostro caso. Occorre sfruttare tutte le conoscenze acquisite, le esperienze e i
sistemi.
A Montegranaro il Comune tende a sostituirsi
a chi già opera da anni (leggi Arkeo)
senza però coinvolgere tali realtà e utilizzarne l’esperienza e il know how. L’impressione,
quasi certezza, è che si cerchi più visibilità che risultato. In questo modo si rischia di affossare il
lavoro fin qui svolto con risultati anche ragguardevoli e ripartire da capo
con un progetto che, già da ora, sembra poco convincente. Tutto ciò è, oltre
che presuntuoso, estremamente pericoloso.
Al di là del pensiero politico,
vorrei ribadire che conta il bene superiore del territorio. Per questo Arkeo è a disposizione del Comune di
Montegranaro per elaborare progetti concreti basandosi sull’esistente. Lo
siamo sempre stati, fin dall’inizio, ma fin’ora ci si è risposto picche. La nostra
unica condizione è che ci venga moralmente
riconosciuto il lavoro fin qui svolto e la capacità ampliamente dimostrata
di convogliare pubblico a Montegranaro, pur con mezzi scarsi. Noi siamo
disponibili. Fateci sapere.
Luca Craia