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giovedì 21 gennaio 2016

Il programma di Montegranaro Riparti è vincolante. Ma solo per i punti che ci pare a noi.



Il progetto di risistemazione di viale Gramsci e aree circostanti non piace a nessuno, è evidente. Non piace ai cittadini che sono intervenuti all’incontro col Sindaco e hanno dimostrato la loro contrarietà, non piace ai commercianti del centro che lo hanno bocciato anche con una lettera aperta. È un progetto inutile, illogico, non prioritario. Ma l’Amministrazione Mancini non sembra intenzionata a tornare sui propri passi. Il motivo? Molti ufficiali, uno solo reale: è un progetto che darà visibilità elettorale. Quello che costerà alla collettività, in termini economici ma anche e soprattutto di scelte a discapito di altre scelte è una cosa che interessa poco. Solo che questo non si può dichiarare per cui le motivazioni che vengono date sono altre.
Una di queste è quella legata al programma elettorale: si dice che, essendo il progetto presente nel programma, l’amministrazione è vincolata al rispetto del medesimo. Peccato che, nello stesso programma, c’erano molte altre cose che vengono disattese e che non sembra siano nelle intenzioni dell’amministrazione comunale. Vediamole:

1) creazione nuovi spazi verdi nei quartieri: per ora non se ne vedono né pare siano in programma;
2) manutenzione delle aree a verde esistenti: manco l’ombra;
3) piantumazione in economia delle aree a ridosso del centro urbano: ma come ci pensi;
4) predisposizione di un progetto generale per la creazione del parco fluviale del Chienti: siamo al paradosso, stanno facendo il contrario;
5) realizzazione di un piano per l’abbattimento dell’inquinamento luminoso: questo lo stanno realizzando non sostituendo le lampadine bruciate e lasciando intere zone al buio;
6) ristrutturazione palazzo comunale: dicono che lo faranno, forse lo faranno, ma senza fretta. Intanto chissà che ne è del teatro Novelli, che già due anni fa, l’ultima volta che ci sono entrato, era in condizioni pietose;
7) creazione polo culturale nel vecchio ospedale: pare complicato, visto che l’hanno trasformato in un califfato;
8) recupero urbano e spazi di aggregazione: niente, nada, nulla;
9) recupero del patrimonio edilizio esistente: niente di fatto;
10) consumo di suolo zero: vero solo per chi non sta loro simpatico;
11) riqualificazione degli impianti sportivi: fatto, solo che non sono utilizzabili dalla cittadinanza perché appannaggio esclusivo delle società sportive. Persino la scuola ne è stata estromessa;
12) riconversione dello scheletro del palazzetto dello sport: questa, più che altro, è una barzelletta che non fa ridere;
13) “ultimo tassello per costruire un paese a misura d’uomo è la manutenzione e la valorizzazione delle strutture esistenti”: su questo, davvero, eviterei ogni ulteriore commento perché potrei scendere molto di livello col linguaggio;
14) favorire l’imprenditorialità giovanile: nulla di fatto;
15) creazione di un marchio di distretto: nulla di fatto;
16) effettuare un censimento delle arti e dei mestieri; realizzazione di una banca dati delle arti e dei mestieri: nulla di fatto;
17) sostegno al commercio: nulla di fatto;
18) piano di recupero del centro storico: non ci investono un centesimo per il secondo bilancio consecutivo;
19) riorganizzazione degli uffici comunali: finora abbiamo visto solo purghe, trasferimenti immotivati, esternalizzazione dei servizi; abbiamo visto dipendenti preziosi e rispettati trattati da sguatteri salvo poi intitolargli la biblioteca dopo morti;
20) partecipazione dei cittadini alle scelte: stendiamo un pietosissimo velo;
21) riapertura dell’ospedale per 20/40 posti letto: silenzio assoluto;
22) potenziamento delle attività ambulatoriali: stiamo andando in direzione contraria;
23) potenziamento dei servizi sociali: stanno facendo il contrario;
24) migliorare la qualità della refezione scolastica: la stanno eliminando, più migliorata di così;
25) potenziare la politica culturale: hanno litigato con tutte le associazioni culturali. La politica culturale è quasi assente se non per l’opera delle associazioni;
26) avviare un programma culturale che metta in moto idee e spazi: in realtà si è cercato di affossare tutto l’esistente, a parte le due o tre associazioni che si sono asservite;
27) restituire alla Proloco il ruolo di coordinamento e promozione eventi: la Proloco è stata uccisa;
28) rifiuti come risorsa economica: abbiamo solo aumentato la spesa per la raccolta differenziata;
29) tutela dell’ambiente nelle zone agricole: nulla di fatto, se non diverse strade vicinali diventate impercorribili;
30) sviluppo del turismo: con un centro storico massacrato come il nostro non è minimamente pensabile; so sono buttati via anni di esperienza in questo campo per favorire amici e amici di amici; si sono spesi soldi a pacchi per iniziative estemporanee e inutili;
31) sicurezza e legalità: eccetto le telecamere che non servono a nulla non si è fatto niente di niente;
32) grande impegno per l’educazione stradale e per il rispetto del codice della strada: no comment.
Tutto questo è contenuto nel programma di Montegranaro Riparti, non solo il progetto per viale Gramsci. Non si capisce, quindi, perché i nostri amministratori si sentano vincolati da questo solo progetto, mentre il resto del paese sta andando in malora

Luca Craia

mercoledì 2 dicembre 2015

Bello il calendario delle manifestazioni. Ma la firma che c’entra?



È davvero un bel calendario quello stilato dal Comune di Montegranaro per promuovere le iniziative culturali e ricreative del periodo natalizio. È un calendario che nasce mettendo insieme tutte le proposte che vengono dalle varie associazioni cittadine e che offre una serie di eventi che riempiono ogni giorno di festa. Ce n’è per tutti, dalla musica classica alla leggere fino alla musica medievale di Arkeo. Ci sono spettacoli, giochi per bambini, due visite guidate alle nostre bellezze artistiche sempre da parte di Arkeo e Il Presepe Vivente che, quest’anno, cerca di battere il record di figuranti. C’è una città vivace e viva.
Il coordinamento delle associazioni, inteso in questo modo, funziona. Funziona perché, in realtà, non è altro che la calendarizzazione degli eventi e la sua giusta promozione anche tramite i canali istituzionali che, in questo caso, sostengono quella che normalmente le associazioni già fanno. Accantonata quindi la bislacca idea della consulta, bocciata a gran voce dalla stragrande maggioranza dei sodalizi, ora si percorre una strada più semplice e, forse, più efficace.
Peccato quelle firme sotto il manifesto. Sì, perché, anche se così sembrerò quello che va a cercare il pelo nell’uovo, a volte il pelo nell’uovo è segno di scarsa igiene. Così vedere sotto l’elenco degli impegni di tanta gente di buona volontà la firma dell’assessore e del sindaco, come a dire “guarda come siamo bravi” e prendersi meriti che non spettano, un po’ mi innervosisce. Ma passerà.

Luca Craia

mercoledì 25 febbraio 2015

Parte la Primavera Culturale di Arkeo



L’impegno di Arkeo non si ferma mai. Dopo un intenso autunno culturale abbiamo utilizzato i primi due mesi del 2015 per organizzare la nuova stagione. Ne è scaturito un programma interessante che, siamo certi, arricchirà Montegranaro culturalmente. Il programma è ancora in divenire perché sono ancora molte le iniziative in cantiere per il momento non definite.
Si parte con la consueta apertura mensile di Sant’Ugo, prevista per domenica prossima, 1 marzo, con l’orario abituale 16.00/19.30. Grazie all’apporto dei nuovi volontari ora possiamo garantire un migliore servizio, con più persone a disposizione dei visitatori, e stiamo ragionando su nuove aperture magari con altri orari. Sant’Ugo è il bene più prezioso che abbiamo a Montegranaro: lo abbiamo promosso negli anni portando le visite a poco più di zero a circa 3000 persone l’anno e stiamo ulteriormente lavorando per incrementarle convinti che è da qui che deve partire la nuova economia turistica del paese.
Ma non di solo turismo ci occupiamo: venerdì 13 marzo abbiamo organizzato un concerto col gruppo pop-vernacolare Agrikola Pius. Il concerto si terrà all’Auditorium Officina delle Arti alle ore 21.30. Gli Agrikola, gruppo piuttosto noto in tutte le Marche, hanno all’attivo due cd e diversi concerti live. Tornano dal vivo a Montegranaro dopo un periodo di silenzio con uno spettacolo estremamente divertente chiamato The Concert Yoppe Lou Yammetoo, dove eseguiranno un vasto repertorio di musica ben eseguita ma con testi irriverenti e spassosi. L’ingresso è libero e chi vorrà potrà lasciare un’offerta destinata al nostro progetto di restauro della pala dell’altare maggiore della chiesa dei SS.Filippo e Giacomo.

Ancora iniziative volte a portare gente a Montegranaro: il 20 marzo, alle ore 21.30, ci troveremo sotto la grande quercia di Villa Luciani per il quarto appuntamento con A Salire a le Stelle, la passeggiata notturna per la campagna montegranaresi a caccia di stelle guidati dal nostro vicepresidente astrofilo Dino Gazzani. Dino ci accompagnerà alla scoperta di un nuovo pezzo di volta celeste che, con l’equinozio di primavera, cambia ancora una volta. I precedenti appuntamenti con questa iniziativa hanno riscosso un notevolissimo successo.
Il 28 marzo sarà la volta di Anna Maria Cerquetti che ci presenterà un recital viaggiando tra il racconto della riscoperta del Miracolo Eucaristico di Morrovalle e la splendida voce di Jenny Rosini. Un nuovo modo di raccontare che esce dagli standard della conferenza storica per diventare un percorso della mente e del cuore sulle note di gospel e spiritual. Con Anna Maria Cerquetti ci vedremo all’Oratorio San Giovanni Battista di Montegranaro alle 21.30.

Ultimo appuntamento per ora in programma è quello del 19 maggio, alle 16.30 presso l’Oratorio San Giovanni Battista. Medardo Arduino ci presenterà i suoi due ultimi lavori letterari. Lo storico dell’architettura, noto per le sue teorie sulla presenza carolingia nelle Marche che rivoluzionano la storia del medioevo come l’abbiamo finora conosciuta, ama molto Montegranaro e anche questa volta ha deciso di presentare le sue fatiche al nostro pubblico. Un appuntamento da non mancare che si ripeterà poi in estate, con data da stabilirsi, per la sua visione della Chanson de Roland, in un viaggio tra storia, letteratura e leggenda estremamente coinvolgente.
Un programma ricco, ancora in evoluzione, che tende a portare cultura a Montegranaro, nella convinzione che essa sia il volano per l’economia del futuro. Non perdetevi neanche un appuntamento: non ve ne pentirete.

Luca Craia

martedì 7 ottobre 2014

Montegranaro: abbiamo fatto o vogliamo fare?



Curioso articolo sul Carlino di oggi, dove il nostro Sindaco elenca una lunga sfilza di cose che, secondo lei, sono state fatte. È curioso perché, per come la vedo io, si tratta più che altro di “vogliamo fare” piuttosto che di “abbiamo fatto”, questo perché oggettivamente di cose fatte se ne vedono davvero poche, fatta eccezione per i pasticci in Consiglio Comunale. D’altro canto sono sempre stati gli stessi amministratori a dirci “dateci tempo” e “inizieremo a fare quanto prima”, mentre oggi scopriamo che, mentre ci dicevano di aspettare, sotto sotto facevano. O no? A me pare di no. Vediamo:
Il Sindaco parla di una rinnovata centralità del Consiglio Comunale, convocato già cinque volte dall’inizio del mandato. Vero. Peccato però che apprendiamo dagli stessi consiglieri di maggioranza (lo hanno scritto loro proprio qui, su queste pagine) che non c’è collegialità e che le decisioni, in realtà, vengono prese in altre stanze dove loro stessi non sono ammessi. Bella centralità.
È stato approvato il piano delle opere pubbliche, dice il Sindaco. Vero, ma ancora non ne è partita una che sia una.
È stata affrontata la questione dei debiti fuori bilancio. Per forza, si poteva fare finta di niente? Non credo.
È stato cambiato il modo di concepire l’urbanistica. Davvero? Lo vedremo all’atto pratico. Per ora, in fatto di urbanistica, non abbiamo visto altro che erbacce sui marciapiedi.
Poi si parla di progetti per la sicurezza, che al momento sono solo progetti, e delle iniziative ricreative (non culturali, non facciamo confusione) intraprese la scorsa estate, comunque con un appeal piuttosto basso e realizzate solo con il lavoro delle solite associazioni accreditate (le altre potrebbero anche non esistere) e con sforzo quasi zero da parte del Comune. Tralascio commenti su presunti lavori di manutenzione che sarebbero stati attivati ma che non mi pare di vedere.
Termino con la piccola bugia del sito web rinnovato, che invece è lo stesso fatto rifare dal Commissario Ianieri, e con la pagina Facebook del Comune che doveva essere una bacheca per discutere coi cittadini ma che, fin’ora, pubblica solo le iniziative del Comune evitando qualsiasi ulteriore informazione di carattere politico.
Insomma, una lunga lista di “vorremmo fare” più che di “abbiamo fatto”. Il che sarebbe anche positivo, basta che poi si facciano. E si smetta di sfrizzionare.

Luca Craia

lunedì 8 settembre 2014

Basta alibi, ora passiamo ai fatti. Le frizioni, alla fine, si bruciano.



Sono due gli alibi che l’attuale amministrazione sta usando a giustificazione della sostanziale immobilità registrata dall’insediamento ad oggi:
1)      ci siamo appena insediati, dateci tempo;
2)      abbiamo trovato un disastro e dobbiamo rivedere i nostri programmi.
Entrambi gli alibi non tengono per un semplice motivo: gli attuali amministratori di Montegranaro non sono scesi con un disco volante (magari un UFO di quelli tanto amati dall’ex sindaco Basso) e sono giunti a noi ignari di quello a cui stavano mettendo mano. I nostri amministratori provengono da anni di opposizione. Il ruolo di opposizione è un ruolo di controllo. I Consiglieri Comunali di opposizione hanno il diritto/dovere di controllare ogni singolo atto compiuto dalla maggioranza. Da qui pare evidente che, i nostri attuali amministratori, dovrebbero essere al corrente della situazione. Essere al corrente della situazione vuol dire:
a)      essere in grado di iniziare a lavorare immediatamente, il giorno dopo le elezioni, e non dover attendere oltre tre mesi;
b)      essere consci dei conti, aver stilato un programma attendibile che ne tenesse conto e, quindi, essere in grado di rispettarlo.
Per contrastare queste argomentazioni mi è stato da più voci argomentato il fatto che l’opposizione, durante le passate consiliature, ha sempre trovato grandi difficoltà se non ostruzioni nell’accesso agli atti. Questo, se confermato, sarebbe gravissimo e non si capisce perché, allora, tali consiglieri non abbiano denunciato questa aperta violazione della legge e dei diritti democratici.
Non ci sono alibi, quindi, per questi tre mesi di fermo totale o quasi. C’è solo da augurarsi che finalmente Montegranaro riparta, come promesso, e non continui in eterno a dare gas e tirare la frizione, anche perché le frizioni non durano in eterno: alla fine si bruciano.

Luca Craia