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lunedì 9 febbraio 2015

Fare turismo coi cartelli sbagliati






Un piccolo sforzo che l’amministrazione comunale di Montegranaro dovrebbe compiere, con costi bassi e facilità di esecuzione, è il rifacimento della segnaletica turistica stradale. I cartelli sono tutti sbagliati, non ce n’è uno esatto. Ci sono cartelli che indicano la chiesa del SS.Salvatore evidentemente intendendo la chiesa di San Francesco (sede della parrocchia del SS. Salvatore) visto che la suddetta chiesa non esiste più (in realtà ne esiste una porzione - scoperta da Arkeo - ma inaccessibile). Ci sono cartelli che indicano la chiesa di San Liborio come se questa fosse attrattiva turistica. La datazione di Sant’Ugo è sbagliata. Non vengono mai indicate le chiese di San Pietro e dei SS. Filippo e Giacomo, tantomeno palazzo Luciani-Ranier, palazzo Conventati, palazzo Cruciani. Rifare i cartelli costerebbe poco e darebbe un’idea meno raffazzonata del concetto di turismo che abbiamo dalle nostre parti.

Luca Craia

mercoledì 28 maggio 2014

Turismo a Montegranaro: segnaletica da rifare



 Sembra una sciocchezza ma non è così: l’indicazione turistica stradale è fondamentale per assistere il turista occasionale o anche quello organizzato e convogliarlo verso i siti di reale interesse. Purtroppo a Montegranaro la segnaletica di questo tipo è completamente errata ed è urgente rifarla. Inoltre i segnali non completano il percorso per cui il visitatore che iniziasse a seguirli improvvisamente si troverebbe privo di indicazioni e, quindi, sperso.
Gli errori sono evidenti, come la datazione di Sant’Ugo riportata sul cartello di fianco all’ingresso: XIII secolo, mentre sappiamo che la chiesa esisteva già nel IX secolo. Anche la dicitura “cripta” sarebbe inesatta, trattandosi in realtà di una chiesa a tutti gli effetti. È anche errato il cartello che indica la chiesa di piazza, che è intitolata a San Francesco, come chiesa del SS.Salvatore, chiesa ormai perduta della quale abbiamo ritrovato (ARKEO) soltanto alcuni resti, interessantissimi, ma al momento non visitabili.
Nessuna indicazione per la chiesa dei SS.Filippo e Giacomo, mentre è indicata quella di San Liborio che non ha alcun interesse da un punto di vista turistico. Mancano le indicazioni anche per San Pietro Apostolo, per la Torre dell’Annunziata,  per l’ex Convento Agostiniano, per il Mulino Fortificato del Chienti.
È quindi evidente come occorra porre rimedio alla situazione, con costi esigui ma con risultati che saranno senz’altro apprezzati dai visitatori che, molto spesso, ci segnalano questo disservizio.

Luca Craia