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giovedì 8 ottobre 2015

Inquietanti presenze: forzata una finestra in un rudere del centro storico


Queste foto ritraggono una finestra posta al piano terra di uno stabile del centro storico (la casa dell’impalcatura sempiterna, in via don Minzoni). La finestra è stata sempre chiusa da un coperchio, che vedete anch’esso in foto, che questa notte è stato divelto e buttato in strada. La finestra è stata evidentemente forzata da qualcuno che intendeva introdursi nell’edificio, magari per passarci la notte. Non è la prima volta che si verifica un caso come questo: addirittura qualche anno fa ci fu un principio di incendio in questa casa a causa di una stufa rimasta accesa, ma chi l’avesse accesa non si è mai saputo. La casa è inagibile, pericolante e pericolosa eppure ha le utenze allacciate. E c’è gente che vi dimora, anche se saltuariamente. È un fatto inquietante sotto molti aspetti: chi è questa gente e quanto è disperata? Oppure da cosa si nasconde? Chi si aggira tra le nostre case? A quali rischi ci esponiamo? Sono tutte domande che meritano una risposta.

Luca Craia

giovedì 27 novembre 2014

Finalmente libera! Rimossa l’impalcatura da SS.Filippo e Giacomo

Gli abitanti della zona, i passanti e chiunque dal basso abbia alzato lo sguardo verso il centro velato di nebbia stamattina hanno avuto una piacevole sorpresa. Infatti ieri sera è stata rimossa l’impalcatura che circondava la chiesa della Prioria dopo due anni dall’inizio dei lavori di restauro. La rimozione era attesa da tempo perché i lavori sono sostanzialmente terminati fatta eccezione per alcune piccole rifiniture ma il ponteggio era ancora necessario per la sicurezza e per il trasporto del materiale da via Sant’Ugo all’interno della chiesa.
Ora finalmente possiamo rivedere SS.Filippo e Giacomo senza la cintura metallica che per due anni l’ha ricoperta per metterla in sicurezza, scongiurare il concreto rischio di crollo che si era manifestato recentemente e consentire di riportarla all’antico splendore e alla disponibilità dei Montegranaresi. A questo punto attendiamo la riapertura.
Il restauro era partito due anni fa per una decisione coraggiosa di don Umberto che si assunse, sostenuto dalla Curia di Fermo, l’onere di un grosso finanziamento che andasse ad aggiungersi a quello stanziato dalla CEI. Tutto ciò era indispensabile e improrogabile perché il tetto del tempio, a causa di un precedente restauro mal progettato e mal eseguito, rischiava di cadere e i segni dell’imminente pericolo erano ben manifesti (crepe, cadute di materiale).
Oggi i lavori sono pressoché finiti ma manca il restauro estetico della cinta bassa. Infatti si è provveduto a risanare tutte le tempere della volta e gli stucchi alti. Mancano però le tempere laterali, gli altari e, soprattutto, la magnifica pala dell’altare maggiore. Per questo servono altri soldi e don Sandro sta studiando le modalità tramite le quali reperirli. Speriamo che i Montegranaresi si dimostrino sensibili e sostengano il recupero totale di questa che può essere considerata la chiesa storicamente più importante del paese, dimora di Annibale Caro, luogo frequentatissimo da sempre che ha visto battesimi, matrimoni e funerali di miriadi di nostri concittadini.
Noi di Arkeo ci siamo già resi disponibili, già col concerto di domenica scorsa tramite il quale abbiamo raccolto delle offerte interamente destinate a questo scopo. Altre iniziative sono in cantiere, come un concerto in teatro di un famoso gruppo di musica pop-demenziale (non voglio anticipare altro), visite guidate studiate ad hoc e molte altre idee in corso di progettazione. Sosteneteci.

Luca Craia

giovedì 17 aprile 2014

Nuova petizione per l’impalcatura sempiterna



È stata protocollata stamattina presso il Comune di Montegranaro, e contemporaneamente è stata inviata per raccomandata al proprietario dell’immobile, una petizione popolare sottoscritta da una trentina di cittadini montegranaresi per sollecitare interventi urgenti sulla famosa casa con l’impalcatura di via Don Minzoni. Lo stabile, lo ricordo ancora una volta, è oggetto di numerose ordinanze di messa in sicurezza a partire dall’ormai lontano 2001, quando fu eretta un’impalcatura a protezione dei passanti. L’impalcatura è ancora lì e lo stabile continua a deperire in quanto, nel frattempo, nessun intervento è stato posto in essere. L’impalcatura, intanto, sta diventando più pericola dello stabile stesso.
I sottoscrittori della petizione richiedo che si intervenga con urgenza sia per scongiurare i pericoli derivanti dalla struttura e dai puntelli (immaginiamo cosa potrebbe accadere se una vettura in transito urtasse l’impalcatura rimanendoci sotto), sia perché la presenza di un rudere così degradato e pericoloso (uno dei tanti) crea un danno economico compromettendo il valore immobiliare delle case circostanti. È per questo che i cittadini che hanno firmato la petizione si dicono intenzionati, in mancanza di interventi, a muoversi anche per vie legali, magari promuovendo una class action nei confronti dei responsabili di questa situazione che ormai dura da troppo tempo.

Luca Craia