Queste foto ritraggono una
finestra posta al piano terra di uno stabile del centro storico (la casa dell’impalcatura
sempiterna, in via don Minzoni). La finestra è stata sempre chiusa da un
coperchio, che vedete anch’esso in foto, che questa notte è stato divelto e
buttato in strada. La finestra è stata evidentemente forzata da qualcuno che
intendeva introdursi nell’edificio, magari per passarci la notte. Non è la
prima volta che si verifica un caso come questo: addirittura qualche anno fa ci
fu un principio di incendio in questa casa a causa di una stufa rimasta accesa,
ma chi l’avesse accesa non si è mai saputo. La casa è inagibile, pericolante e
pericolosa eppure ha le utenze allacciate. E c’è gente che vi dimora, anche se
saltuariamente. È un fatto inquietante sotto molti aspetti: chi è questa gente
e quanto è disperata? Oppure da cosa si nasconde? Chi si aggira tra le nostre
case? A quali rischi ci esponiamo? Sono tutte domande che meritano una
risposta.
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giovedì 8 ottobre 2015
giovedì 27 novembre 2014
Finalmente libera! Rimossa l’impalcatura da SS.Filippo e Giacomo
Gli abitanti della zona, i
passanti e chiunque dal basso abbia alzato lo sguardo verso il centro velato di
nebbia stamattina hanno avuto una piacevole sorpresa. Infatti ieri sera è stata
rimossa l’impalcatura che circondava la chiesa della Prioria dopo due anni dall’inizio
dei lavori di restauro. La rimozione era attesa da tempo perché i lavori sono
sostanzialmente terminati fatta eccezione per alcune piccole rifiniture ma il
ponteggio era ancora necessario per la sicurezza e per il trasporto del
materiale da via Sant’Ugo all’interno della chiesa.
Ora finalmente possiamo rivedere
SS.Filippo e Giacomo senza la cintura metallica che per due anni l’ha ricoperta
per metterla in sicurezza, scongiurare il concreto rischio di crollo che si era
manifestato recentemente e consentire di riportarla all’antico splendore e alla
disponibilità dei Montegranaresi. A questo punto attendiamo la riapertura.
Il restauro era partito due anni
fa per una decisione coraggiosa di don Umberto che si assunse, sostenuto dalla
Curia di Fermo, l’onere di un grosso finanziamento che andasse ad aggiungersi a
quello stanziato dalla CEI. Tutto ciò era indispensabile e improrogabile perché
il tetto del tempio, a causa di un precedente restauro mal progettato e mal
eseguito, rischiava di cadere e i segni dell’imminente pericolo erano ben
manifesti (crepe, cadute di materiale).
Oggi i lavori sono pressoché finiti
ma manca il restauro estetico della cinta bassa. Infatti si è provveduto a
risanare tutte le tempere della volta e gli stucchi alti. Mancano però le
tempere laterali, gli altari e, soprattutto, la magnifica pala dell’altare
maggiore. Per questo servono altri soldi e don Sandro sta studiando le modalità
tramite le quali reperirli. Speriamo che i Montegranaresi si dimostrino
sensibili e sostengano il recupero totale di questa che può essere considerata
la chiesa storicamente più importante del paese, dimora di Annibale Caro, luogo
frequentatissimo da sempre che ha visto battesimi, matrimoni e funerali di
miriadi di nostri concittadini.
Noi di Arkeo ci siamo già resi
disponibili, già col concerto di domenica scorsa tramite il quale abbiamo
raccolto delle offerte interamente destinate a questo scopo. Altre iniziative
sono in cantiere, come un concerto in teatro di un famoso gruppo di musica
pop-demenziale (non voglio anticipare altro), visite guidate studiate ad hoc e
molte altre idee in corso di progettazione. Sosteneteci.
Luca Craia
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giovedì 17 aprile 2014
Nuova petizione per l’impalcatura sempiterna
È stata protocollata stamattina
presso il Comune di Montegranaro, e contemporaneamente è stata inviata per
raccomandata al proprietario dell’immobile, una petizione popolare sottoscritta
da una trentina di cittadini montegranaresi per sollecitare interventi urgenti
sulla famosa casa con l’impalcatura di via Don Minzoni. Lo stabile, lo ricordo
ancora una volta, è oggetto di numerose ordinanze di messa in sicurezza a
partire dall’ormai lontano 2001, quando fu eretta un’impalcatura a protezione
dei passanti. L’impalcatura è ancora lì e lo stabile continua a deperire in
quanto, nel frattempo, nessun intervento è stato posto in essere. L’impalcatura,
intanto, sta diventando più pericola dello stabile stesso.
I sottoscrittori della petizione
richiedo che si intervenga con urgenza sia per scongiurare i pericoli derivanti
dalla struttura e dai puntelli (immaginiamo cosa potrebbe accadere se una
vettura in transito urtasse l’impalcatura rimanendoci sotto), sia perché la
presenza di un rudere così degradato e pericoloso (uno dei tanti) crea un danno
economico compromettendo il valore immobiliare delle case circostanti. È per
questo che i cittadini che hanno firmato la petizione si dicono intenzionati,
in mancanza di interventi, a muoversi anche per vie legali, magari promuovendo
una class action nei confronti dei responsabili di questa situazione che ormai
dura da troppo tempo.
Luca Craia
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