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sabato 22 ottobre 2016

Enzo Bassi, un Montegranarese – di Stella Franceschetti

Nato il 4 ottobre 1922, nel maggio del 1942 era partito per Roma dove aveva preso servizio presso la caserma Macao del III Genova Cavalleria Dragoni.
Trasferito in Piemonte a Cuneo e a Carù, fu mandato poi in Francia, prima a Nizza e a Cape d’Antibes e infine a Mentone. Subito dopo l’armistizio, con il commilitone e compaesano Graziano Medori, riuscì a raggiungere Milano. Soccorsi entrambi e ospitati da una famiglia milanese che aveva perso un figlio in guerra, furono aiutati a disfarsi della divisa, rivestiti con abiti civili e fu regalata loro anche una bicicletta per affrontare, con un minimo di sollievo, il lungo viaggio di ritorno. Purtroppo, però, dovendo passare per strade secondarie, accidentate, tra campi e viottoli, la bicicletta si ruppe quasi subito e dovettero proseguire a piedi. Arrivarono in paese dopo 35 giorni di cammino, il 12 ottobre, festa di San Serafino, santo paesano, rischiando più volte di essere presi.
Per prudenza, non conoscendo la situazione, si diressero nella casa di Graziano Medori, che abitava in campagna.
Un fratello di Graziano, più tardi, riaccompagnò Enzo a casa sua, dove finalmente, alle tre di notte, potè riabbracciare la madre, il padre e la sorella Ivana.
Magro, coi capelli resi chiarissimi dalla lunga esposizione alle intemperie la madre, quasi incredula, volle accertarsi che quello era proprio il figlio, facendosi mostrare una piccola voglia che aveva all’interno di una gamba.
Nonostante i continui manifesti che intimavano ai giovani di presentarsi per l’arruolamento nell’esercito fascista repubblicano, Enzo rimase nascosto per qualche mese in casa. Un giorno giunsero in paese alcune camionette piene di repubblichini, alla ricerca di alcuni prigionieri inglesi fuggiti dal campo di concentramento di Fermo e qualcuno avvertì il comandante che c’erano in paese anche alcuni giovani nascosti per non arruolarsi. Enzo, Ninì Petrini e Serafino Conti scapparono insieme verso la campagna, nella speranza di raggiungere il fiume Ete, dove era più facile trovare nascondigli. Mentre attraversavano di corsa un tratto di strada scoperta furono raggiunti da alcune raffiche di mitra. Enzo Bassi fu colpito a morte, Ninì Petrini fu preso prigioniero e solo Serafino Conti riuscì a sfuggire alla cattura.
Era il 14 marzo 1944.
Tutto il paese prese parte al funerale di Enzo e alla sua memoria la cittadinanza dedicò una via.


da “La fine del tempo delle favole” di Stella Franceschetti – collana I quaderni di Stelletta

lunedì 8 giugno 2015

Casa di Riposo. Pd – ubaldiani: ci sarà da divertirsi?



Il ragionamento fatto nel suo articolo di ieri da Marisa Colibazzi non fa una piega: la surroga della Strappa, dimessasi dal CDA della Casa di Riposo perché eletta in Consiglio Comunale (e attualmente è assessore competente proprio per la Casa di Riposo stessa), dovrebbe spettare alle minoranza in quanto Cristiana Strappa era stata nominata come rappresentante dell’opposizione, in quota Ubaldi. Solo che, nel frattempo, la minoranza in Consiglio Comunale è diventata maggioranza e, quindi, l’attuale Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo si è trasformato da espressione della maggioranza a espressione della minoranza.
In tutto questo va considerato anche il ruolo del rappresentante nominato all’epoca dall’altro pezzo di minoranza, il Partito Democratico, ma che, essendo collocabile nell’area piddina che fa riferimento ai Franceschetti (a quel tempo saldamente in sella alla segreteria), certamente non è in rapporti idilliaci con l’attuale maggioranza politica cittadina. Il CDA della Casa di Riposo è, quindi, totalmente sotto il controllo di uomini inquadrabili nell’area di minoranza consigliare o, comunque, non nell’area di maggioranza. Cosa accadrà con la surroga? Forse niente, forse prevarrà il buon senso e la minoranza non vanterà diritti su questo seggio vacante. Sarebbe auspicabile e plausibile.
Ma ci potrebbero essere (e, conoscendo i soggetti, sono quasi sicuro che ci saranno, anche se si farà di tutto per non farlo sapere) attriti e scintille nella stessa maggioranza. La Strappa era in quota Ubaldi. Questi, avendo un insaziabile appetito di poltrone, difficilmente cederà a un rappresentante di altre aree della maggioranza, anche perché il Pd è comunque rappresentato all’interno del CDA, seppure da un elemento appartenente all’opposizione (e che opposizione) interna. Ma non credo che il Pd si senta in questo modo rappresentato.
Consideriamo anche che ora il Pd ha ottenuto quello che voleva, con la Presidenza della Provincia data a Perugini anche grazie agli sforzi propagandistici di Ubaldi (ricordiamo il famoso SMS ma anche le pittoresche uscite sulla stampa) e che, quindi, ora può sentirsi sciolto da vincoli. Credo che si profili un interessantissimo scontro tra il Pd e gli ubaldiani.
E non dimentichiamoci che anche il Presidente del Consiglio Antonelli rappresenta un’anima a se stante e potrebbe pretendere qualcosa. Non credo, infine, che Sel andrà a vantare pretese. Finora ha solo preso schiaffi e, probabilmente, continuerà a prenderne fino a che non ne potrà più e uscirà dalla maggioranza, salvando quel poco che rimane della propria credibilità. Ma mai dire mai: potrebbero pretendere anche loro quella poltrona che, a questo punto, sarebbe davvero stretta. Ci sarà da divertirsi. Forse.

Luca Craia



mercoledì 13 maggio 2015

Perché stanno asfaltando tutto il mondo?



Vorrei spiegare cosa c’è dietro questa improvvisa smania di asfaltare le strade che ha colto i nostri amministratori, in particolare la Provincia di Fermo che, improvvisamente, si è accorta che le strade di Montegranaro avevano più crateri della luna. Come mai questo interessamento proprio oggi e non, per dire, sei mesi fa? La risposta, immagino, la sapete tutti: ci sono le elezioni e si cerca di captare più voti possibili. Va bene, però articoliamo il ragionamento.
Montegranaro è una terra politicamente interessante perché ha un importante bacino di voti, circa 9000, che possono fare la differenza. Oggi poi, al contrario che in passato, esprime il vicepresidente della Provincia, quindi ha un suo peso territoriale. Il nostro Perugini non compete per le elezioni regionali, ma appoggia il Presidente Cesetti, nonostante le indicazioni ufficiali del PD indichino come candidato territoriale Giacinti, ex sindaco di Monte Urano. Perché Perugini appoggia Cesetti? Perché Cesetti gli asfalta le strade del paesello? No. Lo fa perché, eletto Cesetti in Regione, si libera il posto di Presidente. Chiaro, no?
Questo, però, crea qualche problema all’interno del Pd, visto che il segretario Basso, sia per serietà istituzionale che per propria scelta politica, appoggia Giacinti. Si crea così qualche attrito all’interno del partito di maggioranza della maggioranza, attrito di poco conto visto che il partito, in sé, è ridotto ai minimi termini.
Apro una parentesi a questo proposito. Qualcuno ricorderà che L’Ape osteggiò, a suo tempo, la segreteria Franceschetti perché si riteneva (credo ancora a ragione) che avesse una gestione, diciamo, autoritaria della sezione. Siamo di fronte, forse, all’ennesimo esempio qualunquista del “si stava meglio quando si stava peggio” perché oggi, invece, del partito democratico montegranarese si percepiscono solo sporadici segnali di vita. Non è morto ma è in coma. Almeno questa è l’impressione. La sezione giovanile è scomparsa, attivisti attivi non se ne vedono, iniziative manco a parlarne.
Dicevamo il gruppo “Franceschetti”. Non è affatto sparito, come qualcuno vorrebbe pensare, ma è vivo e vegeto e lavora, seppure al di fuori della segreteria cittadina. E lavora, nel caso specifico delle regionali, promuovendo la candidatura di Letizia Bellabarba. Ecco quindi la sinistra nostrana bella spezzettata, come nelle migliori tradizioni. Mettiamoci anche SEL che appoggia il proprio candidato e, per una volta, mostra un po’ di carattere, contrariamente a quello che sta facendo in Consiglio Comunale dove è sparito, fagocitato dal PD e costretto ad assecondare le derive destrorse di Ubaldi.
A proposito del nostro simpaticissimo e bellissimo Vicesindaco: chi voterà? Va in giro cercando di indovinare (o di far credere di sapere) cosa voteranno gli altri, lo ha fatto anche con me facendomi votare prima Gastone, poi la Lega, poi di nuovo Gastone. Per quanto riguarda il suo, di voto, non si espone. Ma qualcosa mi dice che aiuterà il suo nuovo buon amico Perugini che, in cambio, gli sta dando carta bianca su Montegranaro. Coi risultati che vediamo.

Luca Craia