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mercoledì 1 giugno 2016

Hotelaus montegranarese: preoccupazione per lo sgombero




È prevista per fine giungo, pare per il 27, l’esecuzione dello sfratto per gli inquilini del palazzo “Leombruni-Botticelli”, anche detto Hotelaus, lo stabile montegranarese occupato interamente da extracomunitari, molti dei quali abusivi, che dovrà essere sgomberato a seguito di una decisione del tribunale di Fermo che tiene sotto sequestro l’immobile. C’è molta preoccupazione per la procedura in quanto diversi inquilini, tutti di nazionalità marocchina o comunque magrebina, hanno manifestato l’intenzione di non lasciare pacificamente gli alloggi. Sembra che, per eseguire lo sfratto, siano già stati richiesti ingenti rinforzi.
Il palazzo in questione è una spina nel fianco per Montegranaro da lungo tempo. Estremamente degradato, sede di piccola criminalità, gli occupanti si sono resi spesso protagonisti di fatti di cronaca, tra i quali ricordiamo solo i più recenti come l’incendio doloso sul tetto, dove era stato dato alle fiamme un cumulo di rifiuti, e il lancio dall’alto di elettrodomestici sulla pubblica via.
La notizia, circolata qualche tempo fa, che il palazzo sarebbe stato presto sgomberato aveva fatto tirare un sospiro di sollievo agli abitanti della zona circostante e non solo, ma la situazione non sembra essere così facile da risolvere. Dovremo attendere la fine di giugno per sapere come la faccenda andrà a finire ma fin d’ora appare come un’ulteriore grave problema per la sicurezza di Montegranaro e delle stesse forze dell'ordine che dovranno intervenire.

Luca Craia

giovedì 26 maggio 2016

Renzi regala 500 euro agli studenti, anche a quelli stranieri



Un provvedimento inspiegabile, irragionevole, inutile a meno che non si pensi che sia l’ennesimo tentativo di acquistare qualche voto: il Governo Renzi destina 500 euro a ogni studente diciottenne residente in Italia, sia cittadino italiano che straniero. Che ci fa un diciottenne di questi 500 euro? Secondo il piano del Governo, i soldi verranno elargiti a fronte di spese per l’arricchimento culturale, quindi libri, teatro, cinema, musica e quant’altro possa essere inquadrato come educativo; tutto piuttosto vago, per ora, ma magari si spiegherà meglio nella fase attuativa.
Quello che non si capisce è perché si diano soldi agli studenti mentre si tolgono alle scuole. Non sarebbe più logico e sensato investire nel sistema scuola piuttosto che dare soldi a pioggia? Il sospetto è che, dato il referendum costituzionale di ottobre, Renzi voglia, ancora una volta, comprarsi qualche voto regalando soldini come aveva fatto per i famosi 80 euro. E li regala proprio ai diciottenni, ossia a coloro che, quest’anno, voteranno per la prima volta. Guarda caso.
Mons. Nuncio Galantino
Questo sospetto è venuto a molti, anche a Monsignor Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI, che ha mosso proprio questa critica al Governo: si danno soldi soltanto agli studenti con diritto di voto. Peggio: Renzi cerca di salvarsi la faccia e di non inimicarsi la CEI ed estende il bonus anche agli stranieri, che non voteranno ma fanno tanta immagine. Ecco quindi che qualche ulteriore milione di Euro se ne va con leggerezza. La CEI è contenta, Renzi pure, i diciottenni non ci possono credere e noi paghiamo.
Perché il punto è questo: il provvedimento non serve a niente. Non aumenterà la cultura dei nostri ragazzi, per quello dovrebbe pensarci prima la scuola ma, vista l’inefficienza generale del nostro sistema scolastico, non sarà che renderemo più dotti gli studenti con 500 miseri euro a testa. Però costa, e costa ancora di più perché, se almeno per gli studenti italiani i soldi sono i nostri e restano nostri, con gli stranieri il discorso cambia: investiamo su persone senza la certezza di un ritorno economico, senza sapere se la cultura che questi ragazzi acquisiscono oggi sarà poi messa a disposizione del popolo italiano che l’ha pagata o se ne andrà con loro in chissà quale angolo del mondo. Vivessimo tempi di vacche grasse sarebbe una bella filantropia, ma qui le vacche muoiono di stenti e questi gesti magnanimi sarebbe bene risparmiarseli.

Luca Craia