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martedì 23 febbraio 2016

Deslottizziamo Montegranaro



Il termine è bruttissimo e cacofonico ma rende molto l’idea: deslottizzare. Ecco, pare che sia possibile togliere di mezzo le maledette macchinette mangiasoldi, quelle che rovinano migliaia di famiglie italiane con la santa benedizione dello Stato. Lo ha fatto il Comune di Anacapri, vietando di fatto l’utilizzo di slot e altre diavoleria simili con uno stratagemma piuttosto semplice, visto che, altrimenti, non si potrebbe fare.
Infatti il Sindaco ha modificato i regolamenti comunali non vietando l’installazione delle macchinette a priori ma impendendole, come nel proprio potere, in un raggio di 150 metri da luoghi sensibili come le scuole e altri centri dove si radunino giovani e soggetti più deboli. Stradario alla mano si è visto che, così facendo, si rendeva impossibile l’installazione di queste diavolerie in tutto il territorio senza, di fatto, vietarle in assoluto.
Il provvedimento, per colmo di democrazia, è poi stato sottoposto a referendum popolare che, ovviamente, lo ha approvato a stragrande maggioranza. Ed ecco qua che Anacapri è rimasta senza slot. Ci sono stati ricorsi ma sono stati tutti vinti.
Quindi è possibile farlo. Allora perché non anche da noi? Con la crisi economica, le fabbriche che chiudono, le famiglie sempre più in difficoltà, sarebbe un gesto di grande sensibilità sociale da parte dell’Amministrazione Comunale. Pensiamoci. Deslottizziamo Montegranaro.
Luca Craia

giovedì 17 dicembre 2015

Vietate i botti di fine anno.



Lo fanno già in molte città e paesi italiani: vietare i botti è segno di civiltà, visto che non c’è la civiltà di non utilizzarli. I botti creano gravi danni agli animali domestici, possono danneggiare il patrimonio architettonico e artistico delle città, possono causare incendi, sporcano le strade e costituiscono un costo per ripulirle, soprattutto sono pericolosi per l’uomo, in particolare per i piccoli.Ogni anno contiamo i danni, i feriti e i morti. Per eveitare tutto ciò basta un provvedimento del Sindaco.
A Macerata un’ordinanza del Sindaco vieta l’uso di botti, petardi e fuochi d’artificio in tutto il territorio comunale dal 24 dicembre al 7 gennaio. È un provvedimento perfettamente legale e tutela i cittadini, i loro beni e i loro amici a quattro zampe. Certamente non sarà poi facile far rispettare l’ordinanza ma intanto c’è e chi non la osserva infrange la legge. Sarebbe buna cosa si facesse lo stesso a Montegranaro.

Luca Craia

mercoledì 6 maggio 2015

Perché l’Ape ce l’ha coi parcheggi creativi



A qualcuno sembrerà una specie di fissazione, una forma maniacale, qualcuno magari lavora anche per far passare questa visione tanto per screditare un po’ una rottura di scatole, per cui credo sia opportuno spiegare perché questo blog e la relativa pagina Facebook si accaniscono tanto nel pubblicare e denunciare quelli che qui definiamo “parcheggi creativi”.
Il parcheggio creativo, ossia quel modo diffuso ovunque ma particolarmente amato a Montegranaro di lasciare la macchina dove capita, in barba a divieti e codice della strada nonché al rispetto per il prossimo, è un malcostume, se vogliamo, di lieve entità che talvolta può creare disagi anche gravi. Una vettura parcheggiata ostruendo la circolazione non è solo un peccato veniale. Una vettura parcheggiata indebitamente sui posti riservati ai disabili è inqualificabile.
Ma non è solo questo il motivo per cui mi piace (e piace anche a tanti lettori, visto che la maggior parte delle foto che pubblico arrivano da loro), anzi: il motivo principale è che questo malcostume è un simbolo. Simboleggia arroganza e presunzione. Simboleggia quell’atteggiamento molto diffuso nel nostro paesello che dice “c’ho i soldi e faccio come mi pare, fammi la multa che la pago”. Simboleggia, in alcuni casi (quando la macchina è del politico o, addirittura, dell’istituzione) quel modo italiano di utilizzare il potere, quell’impunità che deriva dalla carica o dalla divisa. Pensateci: non è cosa da poco. Questi atteggiamenti sono alla base di comportamenti ben più gravi, di un’impostazione culturale profondamente sbagliata, socialmente dannosa.
La gente si arrabbia molto quando vede la propria macchina immortalata sull’Ape Ronza. Si arrabbia perché ognuno crede di non fare nulla di male, “che sarà mai, cinque minuti, vado di fretta”. Ma se una regola c’è va rispettata. E la devono rispettare per primi quelli che le regole le fanno e quelli che devono fare in modo che gli altri le rispettino. Quando pubblicai la foto di una macchina di quelle col lampeggiante parcheggiata nei posti riservati ai disabili, ricevetti una telefonata dal responsabile di quella vettura che, invece di giustificarsi, mi disse “non ti preoccupare Craia, che a te ci penso io”. Brividi. I politici ripresi nei loro parcheggi creativi vanno su tutte le furie e mi insultano “a pezza” su Facebook. Questo mi dice che sto facendo bene. Continuerò.

Luca Craia