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giovedì 3 novembre 2016

Piccole gang esasperano e vanno contro l’integrazione



Potremmo chiamarla Il Dispetto del Campanello 2.0 ma secondo me è molto più grave e, soprattutto, danneggia più l’attore che la vittima del dispetto stesso. La cosa capita spesso nel quartiere di San Liborio, particolarmente in un grande condominio che non nominerò per questioni di privacy.
Accade che una banda di ragazzini magrebini, non si sa bene come, riesca a introdursi nell’androne del palazzo e da lì stacchi la corrente azionando gli interruttori dai contatori. Questo è il fatto più grave, perché al buio potrebbero capitare tante cose e i condomini hanno addirittura paura ad andare a riattaccare la luce. Ma non si limitano a questo: suonano i campanelli e insultano chi risponde.
Sono stati visti più di una volta e da più persone, sono stati anche allertati i Carabinieri ma capirete che, se le leggi italiane non consentono di fermare chi compie reati ben più gravi, di fronte a quella che è poco più di una bravata c’è davvero poco da fare. Solo che la gente comincia a esasperarsi, e ne ha pieno motivo. E questo agire stupido e infantile di questi giovani ospiti del nostro Paese danneggia prima di tutto la loro stessa comunità, che in questo modo riceve un ulteriore colpo alla propria immagine in direzione di integrazione e accettazione.
Quindi perché ne scrivo? Perché so che ci sono diversi Magrebini che mi leggono e mi auguro che possano intervenire loro per fermare questa brutta cosa, magari cercando di capire chi sono questi ragazzini, parlando con loro o con le loro famiglie, facendogli comprenderel’errore e le sue conseguenze sulla convivenza pacifica. E speriamo bene.

Luca Craia

mercoledì 5 ottobre 2016

La Banda Omero Ruggieri apre le iscrizioni



Suonare nella banda cittadina è, per un giovane, prima di tutto una grande occasione di crescita: la musica è cultura ma anche educazione, imparare a suonare significa abituare la mente a un’elasticità simile a quella matematica, con l’aggiunta della creatività e della sensibilità proprie della musica. La musica è anche disciplina e allena il ragazzo a organizzarsi e a seguire una linea precisa.
Ma suonare in una banda è anche divertente, perché è l’occasione per prendere in mano uno strumento musicale e imparare a suonarlo, che è una delle cose più belle, appaganti e spassose del mondo. Suonare in una banda significa anche stare insieme, fare gruppo, incontrare nuovi ragazzi e tessere nuove amicizie. Infine, suonare nella banda cittadina significa anche fare qualcosa di buono per il proprio paese.
La Banda Omero Ruggieri di Montegranaro, dal canto suo, ha sempre bisogno di nuovi ingressi, di ragazzi volenterosi e intelligenti che nutrano il gruppo e lo aiutino a crescere. Esiste un certo ricambio tra i ragazzi, tra quelli che, finite le scuole iniziano l’università e hanno meno tempo da dedicare alla banda e quelli che, per altre ragioni, decidono di abbandonare il percorso musicale. Per fornire un servizio a Montegranaro, per dare ai giovani un’occasione di crescita e per crescere essa stessa, La Banda di Montegranaro cerca nuovi giovani che vogliano imparare a fare musica.
L’impegno non è grande ma c’è, ed è ampiamente ripagato dalla soddisfazione. Per questo credo che i ragazzi dovrebbero almeno provare e questo è possibile, gratuitamente e seguiti dal maestro Antonio Riccobelli e il suo staff di esperti di musica per bande. Provare, quindi, non costa niente.
Chi fosse interessato non esiti a contattare il Presidente Armando Mariani al numero 335.5998701 e ci provi. Scoprirà quanto è bella la musica e quanto può far bene, a se stessi e agli altri.

Luca Craia

lunedì 23 maggio 2016

L’imprenditore dona per la cultura. E il Comune che c’entra?



Credo siano stati in molti a domandarselo e molti hanno girato la domanda a me, così a mia volta la giro a chi legge così, tanto per ragionare sul modo di fare imperante a Montegranaro. Il fatto: la Finproject dona 2600 Euro, ripartiti in parti uguali, a due importanti associazioni, la Banda Omero Ruggieri e gli Amici della Musica. È una gran bella cosa, lodevole, da evidenziare. In particolare la Banda ha molto bisogno del sostegno dei Montegranaresi e spero che questo gesto sia il primo di una serie che aiuti l’associazione musicale che educa alla musica tanti giovani a crescere e andare avanti.
Quindi i soggetti interessati da questa vicenda sono tre: l’imprenditore e le due associazioni. E il Sindaco, il vicesindaco e l’assessore alla cultura che c’entrano? Sappiamo bene che a loro piace molto farsi ritrarre in foto, sappiamo altrettanto bene che, visto che pagano un addetto alla comunicazione, tanto vale farlo lavorare, ma perché attaccarsi al petto pure questa medaglia per la quale non si ravvedono meriti?
Però è così che funziona e questo è solo l’ultimo esempio di come i nostri amministratori siano abili col gioco delle medaglie degli altri. Ne hanno una cassa piena: una stagione culturale della quale si vantano ma realizzata interamente con gli sforzi e il lavoro delle associazioni (a meno che non vogliamo considerare cultura il cabaret fatto in teatro); una chiesa dei SS.Filippo e Giacomo restaurata e riaperta con l’impegno e i soldi della sola Parrocchia ma della quale ci si vanta come se fosse un obiettivo raggiunto dall’amministrazione comunale; successi sportivi ottenuti grazie al Comune, lavori fatti da Provincia o Regione ma dei quali ci si vanta senza problemi. Niente di stupefacente insomma.
Ma la gente non è così intontita e se ne accorge.


Luca Craia