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domenica 25 ottobre 2015

Banda salvata dagli Amici (della Musica)?



Bella notizia quella che apprendiamo dal Carlino stamattina: il ricavato del concerto di Francesco Di Rosa per la riapertura del Teatro La Perna sarà devoluto alla Banda Omero Ruggieri. Mi sono occupato, negli ultimi giorni, della questione Banda perché il Presidente Sandra Conti sta battendo cassa, in maniera fin qui inefficace, a destra e a manca per cercare di raggranellare qualche soldo per mantenere in piedi questa bella realtà della quale tutti si beano ma alla quale nessuno sembra essere disposto a dare aiuto. E la Banda, senza soldi, muore.
Dopo il primo articolo apparso sull’Ape il Sindaco si è affrettato a “donare” 1000 Euretti etti etti alla Banda alla quale, fino a ieri, aveva persino chiesto l’affitto della sede. E con 1000 Euro si fa davvero poco ma… piuttosto che niente… Poi, pochi giorni fa, evidenziavo come gli Amici della Musica, che pure di vantano, nel coro dei benemeriti della Banda, di averla sostenuta (con soldi pubblici, però), non è che, dopo la prima elargizione, si siano tanto applicati per tutelare questa creatura che credono loro. Eppure si vantano di avere un consigliere in Direttivo che rappresenti la loro associazione in sede alla Banda (strano però, lo Statuto l’ho scritto io e, se ben ricordo, non se ne parla). Ora, finalmente, trovano un po’ di coraggio e dedicano un concerto e il suo incasso al sodalizio dei giovani musicisti montegranaresi. Meglio tardi che mai.
Credo, però, che la Banda Omero Ruggieri, sia a un bivio: o cresce o muore. E per crescere deve liberarsi di tante zavorre, tra le quali ci sono anche gli Amici della Musica che la ritengono una specie di feudo. Da fondatore, socio e genitore di ragazzi che ci suonano, la cosa non mi piace affatto. È, ora che la Banda acquisti forza e indipendenza, e può farlo solo se riesce a far passare in paese il concetto che siamo di fronte a un grande patrimonio comune. In questo l’attuale direttivo, dal quale mi sono dimesso due anni fa, ha totalmente fallito, così come ha fallito nella ricerca di fondi. Penso che sia ora di ripensare la strategia e se questo richiede un radicale cambiamento nei vertici, lo si faccia per il bene della Banda stessa. Chi non è riuscito nell’intento faccia un passo indietro e dimostri il vero attaccamento al progetto.

Luca Craia

giovedì 22 ottobre 2015

Banda: tutti fondatori ma nessuno che tiri fuori i soldi



La Banda, ne abbiamo parlato ampiamente in questi giorni, non va avanti senza soldi. I costi sono elevati: ci sono gli insegnanti da pagare, gli strumenti, le divise, le attrezzature. Se si vuole far crescere la Banda bisogna investire e quindi servono ancora più soldi di quelli che sono stati utilizzati fino a oggi: per aprire le porte a nuovi iscritti, cosa indispensabile se si vuole andare avanti, visto il turn over, bisogna assumere nuovi insegnanti o aumentare le ore di lavoro di quelli attuali, quindi costi che si impennano. Questo lo sa bene il Direttivo, lo sa bene in Presidente e lo sanno i genitori che oggi sono l’unico sostentamento economico dell’associazione.
Però, quando c’è da prendersi i meriti, quando c’è da attaccarsi la medaglia al petto, c’è la fila dei fondatori, dei benemeriti, di quelli che, senza di loro, non avevamo fatto niente. Qualcuno ha ragione a pretendere il riconoscimento del proprio impegno, qualcun altro meno. Ha ragione Annalena Matricardi, perché tutto è partito da lei, hanno ragione gli Amici della Musica perché hanno dato una mano, anche se i soldi, detto per inciso, erano dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e giunti in mano all’associazione musicale solo perché non potevano arrivare tramite istituzioni (e comunque, oggi, non da più alcun sostegno economico fatta eccezione per pochi euro racclti in un concerto; Granarium fece di più, ma se lo sono scordati tutti), hanno ragione a pacchi i genitori che sono gli unici che ci sono sempre stati e sempre ci saranno.
Eppure ogni tanto ne salta fuori uno, che non c’entra niente, ma che si assume paternità che non ha e non può avere. L’ultimo è il Vicesindaco che proprio ieri, sulla pagina Facebook dell’Ape, ha scritto: “peccato che nel 2006 l'assessore alla cultura non era chi hai scritto (Graziano Di Battista – nda) tu bensì il sottoscritto. Puoi tranquillamente chiedere al sempre disponibile maestro Riccobelli chi fu il primo a parlare di creare la Banda musicale con lo stesso ed a vedere come poter avere dei fondi per l'acquisto della strumentazione”. Peccato che, quando fu acquistata la strumentazione, Ubaldi non era più assessore da un pezzo ma, probabilmente, sognava ancora di esserlo e questo spiega molte cose.
Però ora Ubaldi è Vicesindaco. Ora potrebbe davvero aiutare la Banda a sostenersi e a crescere, non fosse altro per l’amicizia personale tra il Presidente della stessa e il Sindaco. E invece che fa? Prima si fa pagare l’affitto della sede (in natura, visto che il Comune non paga le prestazioni della banda) e ora se la cava in extremis con un contributino di 1000 €, mentre distribuisce soldi a pioggia ad associazioni che organizzano eventi a pagamento. Secondo me è davvero un manicomio.

Luca Craia

mercoledì 21 ottobre 2015

Storia sintetica della banda cittadina moderna



Avendo ricevuto la lamentela da parte di un socio dell’associazione Amici della Musica circa il fatto che io non abbia citato la suddetta associazione in un testo comparso qualche giorno fa su questo blog, quando tracciavo una sinteticissima cronistoria della banda Omero Ruggieri, vorrei prima di tutto  scusarmi con lui e con la sua associazione, ma la mancata citazione era dovuta esclusivamente alla necessità di essere breve perché il punto del discorso era un altro, ossia la necessità per la sopravvivenza della stessa banda, di reperire fondi. Con l’occasione, però, sono andato a documentarmi bene su quali siano stati i passaggi dalla fondazione della Junior Band alla creazione dell’associazione attuale e qui voglio ricostruirne, pur sempre brevemente, la storia.
La Junior Band nasce nel 2006, quando l’allora dirigente scolastico della scuola primaria montegranarese, che poi diventerà dirigente dell’IC, Annalena Matricardi, riesce a intercettare dei fondi del Ministero della Pubblica Istruzione, per un ammontare di circa € 15.000 spalmati in tre anni, tramite la presentazione di un progetto di educazione musicale denominato, appunto, Junior Band. Da lì è partito un progetto che, per i primi anni, è stato completamente gestito dalla scuola.
Terminati i fondi, però, si presenta il problema di come proseguire. L’allora assessore alla cultura, Graziano Di Battista, viene a sapere di alcuni fondi dell’ANCI destinati ad associazioni che svolgono attività di educazione musicale. I fondi non possono essere richiesti dal Comune o dalla scuola ma solo da associazioni di privati. Per questo il funzionario alla cultura Nuciari interpella l’associazione che, secondo logica, deve essere la più adatta a questo scopo: gli Amici della Musica. Questi riescono a ottenere i fondi richiesti con i quali comprano strumenti e finanziano le lezioni della Junior Band per più di un anno. Gli strumenti rimarranno di proprietà dell’associazione Amici della Musica finchè non verrà, poi, costituita la banda stessa in associazione e, quindi, verranno donati a quest’ultima.
Finiti, però, i fondi reperiti tramite l’ANCI e gli Amici della Musica, la Junior Band non ha di che continuare. La scuola, che nel periodo di “gestione” degli Amici della Musica si è sentita tagliata fuori dai giochi anche in maniera piuttosto rude, ora fa fatica a dover riprendersi gli oneri della gestione, anche perché non è facile andare a reperire fondi da un momento all’altro. La dirigente fa quello che può, organizza lotterie ed eroga fondi nei limite del possibile,  ma i soldi non bastano. Così nasce l’esigenza di costituire un’associazione che cerchi fondi per poter continuare a far funzionare la cosa e gestisca i contributi che giungono dagli stessi genitori. Nasce così l’associazione musicale Banda Omero Ruggieri, costituita dai genitori dei ragazzi che suonano nella Junior Band che cominciano a tirare fuori soldi di tasca propria per sostenere le ingenti spese di gestione. Mi faccio un punto di onore di essere stato forse il primo a spingere per la creazione dell’associazione e di aver scritto lo statuto della stessa.
Oggi le difficoltà sono enormi: i genitori pagano una quota mensile ma non è sufficiente. Gli Amici della Musica hanno provato a sostenere il progetto con delle iniziative, ad esempio organizzando un concerto il cui ricavato è stato devoluto alla Banda, ma si trattava di poche centinaia di Euro. La scuola, con il pensionamento di Annalena Matricardi, ha smesso di erogare fondi, almeno per il momento. Il Comune, l’anno scorso, ha sì dato una sede provvisoria all’associazione, ma in cambio ha chiesto e ottenuto le esibizioni della banda gratuite, quindi una sorta di pagamento dell’affitto. Oggi sembra abbia stanziato 1000 Euro, che sono davvero una goccia nel mare.
La banda ha grandi spese da sostenere, prima fra tutte il pagamento delle parcelle degli insegnanti, ma vanno considerati gli acquisti degli strumenti, le attrezzature, le divise, gli spostamenti. Tutto ciò ora grava sulle spalle dei soci, che sono i genitori dei ragazzi. Ma non si può pensare di andare avanti così a lungo. La Banda è un bene prezioso per Montegranaro e per crescere ha bisogno di aprirsi a nuove iscrizioni, di accrescere il numero dei ragazzi, quindi servono altri insegnanti con ulteriore aggravio di costi. Finchè la città di Montegranaro non comincerà a considerare la Banda come un bene comune, questa sarà sempre a rischio chiusura. E sarebbe davvero un peccato, dopo tanto impegno e sacrifici.

Luca Craia