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venerdì 27 maggio 2016

Centro storico: quale progetto? Arkeo propone un incontro cittadini-amministrazione.



L’approvazione del nuovo bilancio preventivo ha evidenziato, ancora una volta, come non esista un reale progetto di riqualifica del centro storico. È impensabile, infatti, attuare qualsiasi politica di rilancio sociale, economico e urbanistico del quartiere antico se non si fanno investimenti mirati e concreti sul recupero prima di tutto residenziale e poi economico e culturale del centro storico. Purtroppo anche quest’anno la cifra destinata a tale scopo è prossima allo zero e questo testimonia la sostanziale mancanza di volontà di mettere mano seriamente al problema, nonostante vi sia una delega assessoriale specifica.
Non è reale la scusante della mancanza di fondi perché è noto che cifre importanti – 450.000 euro – vengono impiegate per interventi non urgenti e non prioritari per le reali necessità della cittadinanza come il progetto di riordino di viale Gramsci-largo Conti. C’è stata anche una petizione firmata da quasi trecento cittadini che chiedevano di dirottare la cifra destinata a viale Gramsci per interventi sostanziali sul centro storico, come il recupero o l’abbattimento degli stabili pericolanti. Purtroppo la petizione è rimasta lettera morta e si dovrà attendere il prossimo Consiglio Comunale perche se ne discuta.
Il problema del centro storico è antico e ormai conosciuto. Ciononostante la mancanza di politiche serie e credibili per la sua soluzione non lascia vedere speranze per il futuro. Il degrado del quartiere è costante e inarrestabile in assenza di interventi politici e di scelte concrete, scelte che ad oggi non vengono fatte.
Arkeo, associazione culturale che ha tra i suoi obiettivi la salvaguardia del patrimonio storico, è seriamente preoccupata per la situazione, soprattutto per la rassegnazione che ormai si registra tra la popolazione e per le condizioni generali del quartiere storico. È per questo che, nell’ottica di accendere di nuovo una luce della problematica e di poter cogliere le legittime istanze dei cittadini residenti nel centro storico, ma anche di quelli che sentono il quartiere antico come patrimonio comune del paese, propone per venerdì 10 giugno alle ore 21.30 presso l’Oratorio di San Giovanni Battista un’assemblea pubblica dove sono invitati i tutti i cittadini di Montegranaro (non solo i residenti del centro), le forze politiche e di governo del paese e le associazioni culturali interessate.
L’intento è quello di ragionare insieme, col massimo spirito costruttivo, sulla situazione e su come trovare soluzioni percorribili. L’auspicio è che si possa innescare un dialogo tra cittadinanza e istituzioni che porti finalmente a una nuova stagione per la parte antica di Montegranaro che attende da troppo tempo interventi che ne invertano il processo di degrado.

Luca Craia

martedì 26 aprile 2016

Assemblea Regionale Avis a Porto Sant’Elpidio: nessun rappresentante del Comune di Montegranaro



Un curioso episodio la scorsa settimana a Porto Sant’Elpidio ha visto mancati protagonisti, vista l’assenza, gli amministratori montegranaresi. Si svolgeva l’assemblea generale dell’Avis Regionale, dove, oltre ai rappresentanti delle varie sezioni locali, hanno portato il loro saluto numerosi sindaci del territorio e il Presidente della Regione Marche Ceriscioli. Protagonisti per l’assenza, appunto, gli amministratori montegranaresi. Mi sono informato, temendo non fossero stati invitati ma risulta che l’invito sia stato formulato. Ciononostante, e nonostante a Montegranaro esista una delle sezioni più attive della Regione, nessuno del nostro Comune era presente. E nemmeno il Presidente della Provincia di Fermo sembra abbia potuto partecipare. Chissà come mai. 



Luca Craia




domenica 3 aprile 2016

Lo scarico di responsabilità di Ubaldi non funziona



È spiegato molto chiaramente sul Corriere Adriatico stamattina come si sono svolti i fatti e il perché l’antennona venga spostata da dove sta adesso (molto più lontano dall’abitato) al sito della discordia. Ne faccio un sunto: l’antenna era posta su un altro terreno di proprietà di Giancarlo Venanzi; la Vodafone ha imposto un adeguamento al ribasso del canone di locazione con una modifica unilaterale del contratto e quest’adeguamento, ovviamente, non è stato accettato. Pertanto la società telefonica ha pensato di spostarsi altrove. Va da sé che sarebbe molto più conveniente per la Vodafone lasciare l’apparecchiatura dov’è, magari adeguandola, perché spenderebbe molto meno. Vista la disponibilità di Venanzi non pare una strada impercorribile e forse è la più facile ed efficace per risolvere il problema.
Tutto questo per rimarcare che quanto detto dal nostro vicesindaco nell’assemblea di giovedì è allucinante: infatti Ubaldi ha affermato, davanti a un centinaio abbondante di persone, di essere venuto a conoscenza della questione tra Vodafone e Venanzi solo pochi giorni fa. E ci potrei anche credere, vista la diligenza con cui amministra. Ma qualcuno dovrebbe spiegarmi perché, nel momento in cui l’Amministrazione Comunale ha visto giungere la pratica per l’antennona, non si sia informata in maniera capillare e completa. Se l’avesse fatto avrebbe saputo anche dell’origine del problema e forse avrebbe potuto mediare immediatamente, anziché trovarsi con gli sbancamenti fatti e forse anche qualche betoniera gettata.
Le affermazioni di Ubaldi, che gli sono costate un mezzo linciaggio da parte del pubblico e un colorito rosso tendente al blu in faccia, sono di una gravità inaudita perché, come le giri, le giri male. Se è vero che Ubaldi ha saputo del mancato accordo tra Vodafone e Venanzi solo pochi giorni fa, ciò dimostra l’inadeguatezza dell’amministratore e la sua profonda superficialità. Doveva informarsi prima. Se invece non è vero e quella raccontata all’assemblea cittadina è un’altra delle tante bugie di questa amministrazione comunale, allora c’è manifesta malafede. E tante ma tante cose da spiegare. Attendiamo.

Luca Craia