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giovedì 18 febbraio 2016

Cambia il comunicatore ma non cambia la comunicazione



Dei due comunicati comparsi quasi in contemporanea sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro ho già parlato ieri e non intendo tornare sui temi trattati, per quanto questi meritino approfondimento. Attenderò le reazioni ufficiali di Gismondi e del Movimento 5 Stelle per fare eventuali ulteriori commenti. Quello che ora mi interessa sottolineare, invece, è il dato che sta sotto la comunicazione passata attraverso questi due dispacci. Mi riferisco all’atteggiamento bellicoso assunto ancora una volta dall’amministrazione comunale, un atteggiamento che nulla ha a che vedere con la calma del forte, con la serenità di chi sa di stare dalla parte della ragione.
Un comunicato spara addosso ai Cinquestelle accusandoli, cattivi cattivi, di fare opposizione. L’altro scarica le responsabilità del pignoramento sull’attuale minoranza come se al governo ci fosse ancora Gismondi. Insomma: ancora una volta si alza la voce, si punta il dito, si dà la colpa agli altri ma non si spiega cosa sia realmente successo. Non si attribuisce importanza all’informare i cittadini dei fatti preferendo fare una propaganda contro l’altra parte politica, metodo che, invece, dovrebbe appartenere a chi si oppone e non a chi governa. Si pensava che, con l’istituzione della figura dell’addetto alla comunicazione, si fosse passati quantomeno a un livello più elevato ma siamo sempre lì, a manifestare la sindrome dell’oppositore perenne.
Qualche beneficio, da quando è arrivata la figura di Andrea Braconi in Comune a gestire la comunicazione della Giunta, c’è stato. Ad esempio le famose intemperanze del Vicesindaco sono improvvisamente cessate e c’è stata una drastica diminuzione del grado di violenza degli interventi pubblici della maggioranza. Ma tutto ciò è durato poco e ieri, coi due comunicati, si è data la stura a una molla che si è caricata nel tempo, con reazioni fuori misura e argomentazioni incredibili alle quali siamo, purtroppo, abituati. E questo nonostante quella che dovrebbe essere una gestione maggiormente oculata delle uscite ufficiali del governo cittadino. In sostanza, se abbiamo avuto un miglioramento nella forma della comunicazione, più misurata e centellinata, la sostanza è rimasta uguale.

Luca Craia

mercoledì 3 febbraio 2016

Missione impossibile: operazione simpatia e ministeri dell’informazione



È tipico di ogni totalitarismo che si rispetti gestire e manipolare a proprio piacimento l’informazione. Lo abbiamo visto fare nell’Unione Sovietica, lo abbiamo visto fare nelle repubbliche comuniste di tutto il mondo, lo abbiamo visto fare nelle dittature fasciste del sud America, lo vediamo fare da Renzi. Non esiste al mondo una dittatura che non abbia un ministero dell’informazione e che controlli scrupolosamente cosa arriva e cosa non arriva al popolo; così come, allo stesso modo, viene curata la comunicazione, che va sempre ben calibrata e studiata nei minimi dettagli, ed esistono specialisti in grado di gestire al meglio questo fondamentale aspetto del governo totalitarista, senza il quale non si reggerebbe.
A Montegranaro, nel nostro piccolo, abbiamo un governo oligarchico di tipo dittatoriale. È vero che è stato eletto democraticamente, ma governa con una maggioranza risicatissima in Consiglio Comunale e, cosa più importante, rappresenta un’esigua minoranza di cittadinanza. Questo era già evidente dopo le elezioni, con il dato delle stesse che parlava di una vittoria con una maggioranza relativa di voti di poco superiore al 30%, che già allora mandava al governo del paese uno schieramento che rappresentava un terzo dell’elettorato. Col tempo, poi, questo consenso si è andato sempre più assottigliando tanto che oggi possiamo pensare a un governo che rappresenta davvero una piccola oligarchia e qualche lobby.
Hanno cercato fin da subito, i nostri amministratori, di impostare la comunicazione e l’informazione con canali istituzionali. Qualcuno mi riferì all’epoca che si prefiggevano lo scopo di annientare L’Ape Ronza e soppiantarla con la pagina Facebook del Comune. L’operazione, come si vede, non è riuscita, così come non è riuscita l’idea di gestire le segnalazioni dei cittadini, idea fallita dopo poche settimane. Per il resto la comunicazione è stata una Waterloo per Sindachessa e compagni (e camerati), con punte di assurdità e incompetenza assolute alle quali abbiamo assistito, non senza divertimento, soprattutto grazie a Vicesindaco. Ma anche la Sindachessa, con le sue esplosioni di bile sui giornali, ci ha dato materiale per scrivere e pensare.
Ora, dopo quasi due anni di disastri comunicativi, finalmente il governo oligarchico di Montegranaro capisce che deve fare della comunicazione un suo punto forte. Parte l’operazione “simpatia”, parola che, accostata ai nomi di Ediana Mancini, Endrio Ubaldi e Aronne Perugini, diventa un ossimoro e la missione pare impossibile. Intanto, però, si è azzittito il vicesindaco, e non è cosa da poco (anche se triste, visto quanto ci ha fatto divertire fino a ieri). La Sindachessa ancora parla sui giornali sputando un po’ di veleno ma andrà a sciamare. Infatti è in arrivo l’addetto alla comunicazione, il ministro con portafoglio dell’informazione della Repubblica (poco) democratica montegranarese. Sarà un professionista a gestire le esternazioni della giunta Mancini.
Niente più post al vetriolo cancellati dai bambini, niente più sentenze di condanna sui giornali, niente più inviti alla pugna. Si passa a un’informazione calibrata e studiata scientificamente per far recuperare il recuperabile all’amministrazione comunale più antipatica della storia. Tutto questo ancora non si sa da chi sarà pagato, visto che non c’è traccia di bandi o delibere di sorta. Vedremo. Intanto auguri a questo Tom Cruise de noandri e alla sua missione impossibile.

Luca Craia