Walter Antonelli durante l'incontro con le associazioni |
Dopo oltre otto mesi dall’incontro tra le associazioni
cittadine che si occupano di centro storico (Arkeo, Il Labirinto e Città
Vecchia) e le forze politiche montegranaresi, si torna a parlare di alloggi
popolari grazie all’interessamento del Presidente del Consiglio Comunale,
Walter Antonelli, che sembra essere l’unico, tra maggioranza e opposizione, a
ricordarsi di essersi preso un impegno per rivedere il regolamento di
assegnazione dell’edilizia residenziale pubblica. In questi mesi, infatti, è
calato un silenzio assordante sulla questione, vuoi perché l’opposizione
probabilmente conta di metterci mano una volta vinte le elezioni, vuoi perché la
maggioranza trova sostanzialmente che le cose stiano bene come stanno e l’impegno
con le associazioni lo ha preso tanto per fermarne l’iniziativa.
Walter
Antonelli, invece, ci torna sopra e lo fa invitando i colleghi Consiglieri
Comunali a muoversi nei confronti della Regione, titolare della legge che
regola la materia per le Marche. Il Presidente Antonelli propone ai colleghi
una bozza di lettera e chiede loro di sottoscriverla. Nella missiva,
indirizzata al Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e al Presidente del Consiglio
Comunale, Antonio Mastrovincenzo, si chiede la modifica dell’articolo 18 della
Legge Regionale 36/2005. L’articolo 18, al punto C, stabilisce che i richiedenti
l’alloggio popolare devono “non
essere titolari in tutto il territorio nazionale della proprietà, uso,
usufrutto o altro diritto reale di godimento di un’altra abitazione adeguata
alle esigenze del nucleo familiare che non sia stata dichiarata unità collabente
ai fini del pagamento dell’imposta Comunale sugli immobili (ICI)”.
Un momento dell'incontro con le associazioni |
Il ragionamento che fa Antonelli
non è nuovo ed è stato origine di numerose modifiche di regolamenti comunali.
Ma Antonelli chiede direttamente la modifica della legge regionale, perché è
noto che molti cittadini stranieri, che partecipano alle graduatorie per l’assegnazione
degli alloggi pubblici, sono proprietari di immobili in patria. La legge
regionale, così come è strutturata, non prende in considerazione questo fattore
che pure è discriminante verso i cittadini italiani che, invece, potrebbero
possedere immobili di valore esiguo ed essere per questo tagliati fuori dalla
graduatoria, oppure essere considerati a pari requisiti con stranieri che,
invece, posseggono capitali anche importanti ma non in Italia.
La richiesta che Antonelli
propone di sottoscrivere agli altri Consiglieri Comunali di Montegranaro è di
modificare l’articolo 18 inserendo la dicitura “e nello stato di origine”. L’applicazione
che ne deriverebbe vedrebbe l’obbligo per il cittadino extracomunitario di
presentare una certificazione rilasciata dall’autorità del Paese di origine che
attesti il non possesso di immobili in patria. Ovviamente da questo novero
verrebbero esclusi i richiedenti asilo e i rifugiati, viste le ovvie difficoltà
a ottenere un documento del genere.
È un provvedimento logico,
che segue criteri di giustizia ed equità. Per questo c’è da augurarsi che il
Consiglio Comunale di Montegranaro lo faccia proprio e lo sottoscriva. Nel caso
non lo faccia, credo sarebbe opportuno spiegarne gli eventuali motivi e, da
come l’ha posta Antonelli, la vedo dura.
Luca Craia