venerdì 30 novembre 2018

Interporto Marche, UNA GESTIONE TUTTA DA CHIARIRE.


Comunicato integrale

E' questo il titolo del Convegno organizzato dal  Gruppo regionale della Lega Nord Marche che si è svolto ieri presso il Palazzo dei Convegni di Jesi e che ha visto, tra i relatori, Nazzareno Garbuglia, ex Amministratore CEMIM e l’Architetto Dario Tomellini, Progettista Interporto.
Nel corso del dibattito sono state evidenziate le criticità di quanto messo in atto dalla politica che governa la nostra regione da oltre 30 anni e, in particolare, le vicende legate al Cemim che si inquadrano in un periodo di profonde tensioni nei rapporti tra magistratura e politica.
Una società, il Cemim, dichiarata fallita pur avendo una liquidità di diversi milioni di euro. Soltanto dopo lunghe vicende giudiziarie si è potuto constatare che il fallimento era illegittimo e non dovuto, ma tutto ciò, nel mentre, ha creato un danno incalcolabile all'economia regionale con la perdita di centinaia di posti di lavoro e segnando in modo indelebile le vite e i percorsi  di persone innocenti.
L'interporto negli anni ha pesato sulle spalle della comunità per oltre 100 milioni di euro, una cifra enorme che non ha prodotto i doverosi risultati – sottolinea Zaffiri – e che ora, proseguendo su questa linea, l'attuale giunta regionale sta trasformando in un deposito di medicinali, del 112 e della protezione civile. Una destinazione completamente diversa da quella per cui era stato progettato. Questa è purtroppo la realtà.
Il Gruppo della Lega ha già presentato, in merito alla vicenda interporto, un'interrogazione rivolta al Presidente della giunta e intende anche portare all'attenzione del Consiglio regionale la problematica dei proprietari dei terreni  espropriati che da anni attendono risposte dalla Regione.
Il Carroccio è convinto che un vero interporto sia indispensabile nelle Marche, un'opera interportuale capace di coordinare tutte le attività intermodali con il porto, l'aeroporto, la rete ferroviaria e la grande viabilità che abbia rapporti di livello internazionale, funzionale a tutta l'Italia centrale e non solo.
La posizione della  Lega è chiara e, nella convinzione che si debbano attivare tutte le opportunità di crescita e di sviluppo per la nostra comunità marchigiana, il progetto di rilancio dell'interporto sarà una delle priorità appena arriveremo a guidare la Regione, conclude Zaffiri.

Sandro Zaffiri




Assemblea provinciale Lega Fermo: il consigliere regionale Malaigia esprime soddisfazione per il lavoro svolto sino ad ora ed invita a proseguire l azione politica in costante contatto con i cittadini.


Comunicato integrale

Quella di ieri è stata una giornata importante per la Lega, con l'Assemblea provinciale che si è tenuta all'Hotel Lanterna di Porto San Giorgio. Ho visto una grande partecipazione e tanto entusiasmo, per me è stata l'occasione per un bilancio di una militanza ormai decennale. Ho vissuto l'evoluzione della Lega, anche se i nostri principi non sono mai mutati. C'è sempre la massima attenzione all'ascolto dei territori ed a coglierne le esigenze di cambiamento. Ora vedo finalmente una struttura completa, a livello orizzontale, con tanti amministratori comunali, e verticale, che parte dai nostri esponenti locali, passa per i rappresentanti in Provincia, a noi che siamo in Regione, fino all'ottima interlocuzione con lo Stato centrale. Questo ci dà la possibilità di incidere davvero nell'azione politica.
Ho sempre preferito la concretezza delle azioni all'apparenza, quando sono arrivata in Consiglio regionale sono partita dai temi più vicini alle mie esperienze, quindi scuola, sanità, disabilità, sociale. Ho studiato tanto. Pur nella evidente mancanza di programmazione della giunta Ceriscioli, abbiamo lavorato alacremente ed ho visto approvate gran parte delle mie proposte in aula.
Penso al riconoscimento e sostegno ai caregiver familiari, mozione approvata all'unanimità per chi si occupa di disabili gravissimi. Il fondo per non autosufficienti doveva essere vincolato, ma era stato destinato dalla Regione ai punti unici d'accesso, in violazione al vincolo di Stato.
Penso alla caserma dei Vigili del fuoco di Visso, riconosciuta come presidio permanente anche grazie ad una mia sollecitazione
Penso alle Sae, le casette per i terremotati. Ho denunciato già dall'anno scorso le evidenti carenze, sono andata a fotografare ed ascoltare nei vari Comuni colpiti dal sisma. Quando vedi infissi in cui passa un dito e che vengono chiusi con lo Scottex, pannelli di cartongesso e truciolato impregnati di umidità, pur non essendo un ingegnere è chiaro che qualche errore sia stato commesso.
Penso anche ad alcune mie proposte di legge approvate all'unanimità, come le norme a sostegno dell'accessibilità dei disabili alle spiagge libere. Ora sono finanziati e tante località costiere si stanno attivando.
Penso alla mia proposta sul riconoscimento della fibromialgia come patologia grave, che veniva ignorata dal Servizio sanitario.
Penso alla tutela della creatività marchigiana inserita nel Testo unico del commercio.
Presto, su mia iniziativa, la Regione Marche sarà capofila nella regolamentazione dei cimiteri per animali, per evitare il malcostume della sepoltura indisciplinata di carcasse di animali da affezione, con pericolo per l'igiene pubblica.
Oggi non vedo una partecipazione diversa nella sostanza dalla Lega a cui mi sono avvicinata ormai 10 anni fa. Lo spirito che ci muove è lo stesso. Non siamo un partito di pancia, come spesso veniamo accusati, ma di cuore. Stiamo tra la gente, sempre. Questo è il cambiamento che i cittadini chiedono, in molti mi fermano e ci ringraziano, perchè si rendono conto che stiamo agendo per realizzare quelle richieste che tante persone aspettavano da tempo. E allora andiamo avanti, a tutti i livelli. Abbiamo un Governo spesso attaccato perchè ha intrapreso la strada giusta.


Marzia Malaigia

giovedì 29 novembre 2018

Programma opere pubbliche o programma elettorale? Per il centro storico ancora Euro 0.



È stato approvato dalla Giunta Comunale di Montegranaro il nuovo piano triennale delle opere pubbliche per il periodo 2019 – 2021. Dato che il 2019 è anno di elezioni e la stessa Giunta può essere certa di applicare il piano solo fino a maggio prossimo, il piano di per sé può rappresentare, ferma la coerenza, un canovaccio di programma elettorale. Per questo motivo diventa doppiamente interessante leggerlo, anche perché le opere in esso contenute sono tutte programmate per il primo anno, per cui le cose sono due: o Montegranaro diventerà un enorme cantiere da qui a maggio, tanto enorme da far impallidire il faraonico Gianni Basso degli anni ’80, oppure le opere si faranno a patto che si vincano le elezioni. Vediamo cosa contiene:
-  Riqualificazione e adeguamento alla normativa incendi dell’area dello stadio La Croce, per un importo di 500.000 Euro. Ma ancora non si parla di che fine far fare allo scheletro del palasport/orto botanico naturale;
- adeguamento sismico del municipio, per 2.470.000 Euro, soldi dei terremotati. Da notare che in realtà non si tratterà di solo adeguamento sismico ma di una totale ristrutturazione;
- riparazione danni sisma chiesa di San Serafino, per 1.040.500 Euro. E qui la domanda sorge spontanea: ma non erano già stati riparati? La chiesa è stata riaperta, era sicura o no?
- Riparazione danni sisma palazzo Francescani, per 1.549.400 Euro. Anche qui la cosa è preoccupante: se ci sono danni così importanti, e sappiamo che ci sono, come mai il palazzo è aperto al pubblico?
- Riparazione danni Torre dell’Annunziata, per 164.800 Euro. Ma non l’hanno inaugurata la scorsa estate?
- Lavori di sistemazione e realizzazione centri sociali nei quartieri per 200.000 Euro. Non mi risulta ci siano centri sociali comunali nei quartieri, e con 200.000 Euro che ci vuoi realizzare?
Queste sembrano essere le priorità della Giunta Mancini per l’immediato futuro. Come si può notare, ancora una volta non c’è un centesimo per il centro storico, come del resto era da aspettarsi visto che si è perso un sacco di tempo dietro a un progetto fantasma che tale è rimasto e ora non si può certo stanziare del denaro per qualcosa che non è neanche stato concepito. Auguriamoci che, almeno nel programma elettorale, si ricordino che sotto il municipio non c’è il nulla, non c’è una medina appartenente alla giurisdizione di Casablanca e non c’è o, almeno, non dovrebbe esserci un ghetto.

Luca Craia