giovedì 21 ottobre 2021

CS- Simona Lupini (M5S): "In arrivo importanti aiuti per le famiglie, rafforziamo l'affido"

 

Parere della Commissione Sanità e Politiche Sociali sui fondi per il sostegno alle famiglie

 

Comunicato integrale

 

Seduta importante della Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio Regionale, dedicata all’analisi dei fondi regionali e nazionali dedicati al sostegno alle famiglie.

In arrivo poco meno di 760.000 euro, che saranno ripartiti tra i diversi Ambiti per interventi dedicati al sostegno alla nascita, alle ragazze madri e ai percorsi di adozione, e agli interventi contro il disagio socio-economico (80%), e per il rafforzamento dei centri per famiglie (20%).

Soddisfatta la Vice-Presidente della Commissione, Simona Lupini, che ha condotto insieme alla Presidente Leonardi la seduta dedicata al parere sui fondi: “Ringrazio davvero i colleghi commissari, abbiamo lavorato di concerto con grande sensibilità per i bisogni del sociale e delle famiglie. C’è unità nel cercare di interpretare al meglio le esigenze della comunità dopo la pandemia e rispondere in modo efficace e consapevole.

Aspetto, quello di una lettura aggiornata del contesto, al centro dell’impegno della consigliera Lupini: “In Commissione, ho sollevato con forza il tema di ragionare con gli Ambiti Territoriali una nuova mappa dei servizi e dei bisogni, dobbiamo intercettare le tante nuove povertà e fragilità che sono emerse in questi anni di pandemia”.

La Giunta ha anche annunciato un anticipo dei fondi destinati ai Comuni per i minori collocati in strutture, di circa 950.000 euro: “Una scelta importante, - commenta la Lupini - in precedenza erano i Comuni a dover anticipare queste risorse, trovandosi spesso in grave difficoltà.”

Un mondo, quello del sociale e dell’assistenza alle famiglie, che ha comunque bisogno di investimenti forti: “Il boom di esigenze emerso in questi anni richiederà anche un aumento delle risorse proprie da parte della Regione, in particolare nel delicato settore dell’affido familiare: su questo versante, sono già al lavoro per degli emendamenti al Bilancio”, annuncia l’esponente pentastellata, con una lunga esperienza professionale nel settore.

martedì 19 ottobre 2021

Cronaca di una disfatta annunciata

 

Sbaglia Giorgia Meloni quando dice che è una sconfitta ma non una disfatta: il risultato dei ballottaggi delle amministrative 2021 è decisamente una disfatta. Ma non solo per il centro destra. Sicuramente per il centro destra, sempre più destra e sempre meno centro, che sta sbagliando tutto quello che c’è da sbagliare cavalcando cavalli brocchi che nistriscono più degli altri, difendendo l’indifendibile, disputando in solitaria il campionato dell’arrampicata sugli specchi per dimostrare di non essere fascisti ottenendo l’effetto contrario Ma il problema della disfatta del centro destra sta nell’altra disfatta, quella ben più grave della rappresentatività dell’elettorato maggioritario.

L’elettorato maggioritario, in Italia, non va più a votare. Non è rappresentata la classe media, la gente moderata, il popolo culturalmente cattolico, la gente che vive di lavoro, famiglia e valori che, per quanto ci vogliano far credere che siano obsoleti, sono ancora alla base della società italiana. È quella gente che non urla, che non sbraita, che non ama la bava alla bocca e che si muove seguendo buon senso e ragionevolezza, cose che, in politica, non trova più. E non va più a votare.

Un’affluenza di poco superiore al 40% è spaventosa, significa che ci stiamo giocando la rappresentanza democratica. Significa che l’operazione di smantellamento della democrazia iniziata dopo Tangentopoli, conclamata che i tentativi in parte riusciti da parte di Renzi di eliminare una Camera e poi esplosa con il suicidio degli Italiani stessi che hanno votato contro il proprio diritto a essere rappresentati diminuendo il numero dei parlamentari, sta funzionando.

A votare c’è andato lo zoccolo duro del PD, che non manca mai e sul quale l’ex sinistra italiana può sempre fare affidamento, e quell’elettorato comparabile di destra che evidentemente è minoritario. Manca la maggioranza degli Italiani, quella maggioranza che a volte viene definita con disprezzo ma che rappresenta quel centro di cui tutti si riempiono la bocca ma che nessuno interpreta. In Italia manca la moderazione, da una parte e dall’altra. Manca a tal punto che addirittura sembra che Berlusconi abbia cominciato a dire cose sensate. Ci sono le assurdità ideologiche dell’ex sinistra che ha abbandonato i lavoratori per sposare la causa delle lobby LGBT e degli affari legati all’immigrazione e c’è la politica urlata e gli slogan di Salvini e Meloni. In mezzo c’è solo Draghi che non fa politica ma economia, e non è esattamente quello che ci serve. I moderati craxianamente vanno al mare.

 

Luca Craia

 

Addio a Franco Cerri, uomo elegante


Franco Cerri l'ho conosciuto quando venne a Montegranaro, nel 1985, per un concerto in trio insieme a Marco Vaggi ed Enrico Intra. All'epoca ero un ragazzino con la passione per la radio, così chiesi all'allora direttore di Radio Veregra, Valentino Polimanti, se potevo andare a intervistarli per la nostra testata. Andammo io e Giovanni Leonardi, due ragazzetti impacciati ma temerari di fronte a tre mostri del jazz. Chiedemmo loro il permesso di intervistarli e di registrare qualche stralcio del concerto, che fu meraviglioso. E Cerri, Intra e Vaggi furono cordialissimi. Ne uscì una gran bella cosa, per i modesti mezzi della nostra realtà locale.
Seguivo Cerri già da tempo, i primi rudimenti della chitarra li imparai proprio con le sue dispense vendute in edicola e la sua voce mi era familiare perché la sentivo registrata nelle cassette del corso. Ho questa immagine molto bella, di un uomo elegante, colto, gentilissimo, con le mani magiche sulla sei corde della sua semiacustica Gibson. Molti lo ricorderanno per la pubblicità di Bio Presto, "l'uomo in ammollo", chi ama la musica, però, lo celebra come uno dei più grandi musicisti italiani di ogni tempo. Io, personalmente, lo ricorderò sempre per la sua grande gentilezza e signorilità.


Luca Craia