venerdì 26 febbraio 2021

Situazione Covid19 a Montegranaro. Dati aggiornati al 26 febbraio 2021

 

Nulla di nuovo nel numero dei positivi registrati a Montegranaro che è fermo a 33 persone come ieri. Scendono le quarantene da 68 a 65.

Case popolari: nelle Marche arriva la legge che cambia i criteri di assegnazione.

 


È stata depositata ieri, in Consiglio Regionale, la Proposta di Legge per modificare l’attuale normativa che regola l’assegnazione degli alloggi popolari. Non capita spesso di vedere le promesse elettorali diventare realtà, specie in tempi piuttosto brevi, e bisogna rendere atto di questo alla Lega.

Vediamo cosa cambierà quando e se la legge verrà approvata nel suo testo originale:

- chi chiede una casa popolare dovrà avere la residenza nel Comune che emana il bando da almeno 2 anni e da almeno 5 anni nelle Marche;

- la condanna, anche in via non definitiva, per reati inquadrabili nella violenza familiare diventa causa di decadenza dai diritti di assegnazione, anche a posteriori;

- l’8% degli alloggi sarà riservata a nuclei familiari giovani, composti da elementi che non abbiano compiuto 35 anni;

- un altro 8% sarà riservato a nuclei familiari monoparentali che vedano la presenza di almeno un figlio a carico;

- la riserva annuale di alloggi destinati alle categorie speciali viene innalzata dal 25 al 30%;

- il 10% degli alloggi rimarrà riservato alle Forze dell’Ordine o ai Vigili del Fuoco che prestano servizio nelle Marche;

- è previsto un controllo patrimoniale all'estero per i cittadini stranieri;

- sono esclusi dalle graduatorie tutti coloro che abbiano riportato negli ultimi dieci anni una condanna per delitti non colposi che preveda una pena superiore a due anni.

La proposta era stata elaborata dall’onorevole Mauro Lucentini quando ancora era Consigliere Regionale ma, con la sua elezione a Deputato della Repubblica, aveva subito un breve arresto. Oggi è stata presentata dall’intero Gruppo Consigliare della Lega. È un buon passo avanti per riordinare una materia complessa che, con la normativa vigente, ha prodotto danni sociali incalcolabili.

 

Luca Craia

Apri le scuole… chiudi le scuole

 

E apri la scuola e chiudi la scuola. Andiamo avanti così da un anno e ancora chi decide sembra non aver capito se la scuola sia pericolosa o no per la diffusione della pandemia. Quello che pare abbastanza evidente è che, ogni volta che si riaprono le scuole secondarie, i numeri salgono. E siccome è lecito pensare che le scuole secondarie abbiano le stesse misure contenitive delle primarie, e dato che dalle primarie non giungono dati allarmanti, forse il problema non sta nelle scuole ma è legato alle scuole. Forse è una questione di comportamenti, forse è un problema di misure contenitive nei trasporti. Forse entrambe le cose messe insieme.

Che i ragazzi siano refrattari in generale alle regole imposte sta nelle cose, fa parte dell’età e dei processi di crescita. Che questo venga tollerato e addirittura incoraggiato no, non ci sta, specie se le conseguenze possono essere letali. Io capisco i ragazzi che protestano per avere le scuole aperte, non capisco chi li asseconda. La politica deve avere una linea, una direzione razionale e non deve essere soggetta a tutte le rivendicazioni che arrivano facendosene influenzare. Da un anno a questa parte, invece, la politica, specie quella dei livelli più alti, segue la protesta di questo e quello e prende decisioni contraddittorie, che non sembrano seguire logica alcuna. E questo genera danni enormi, fa diffondere la pandemia e massacra l’economia che, come nel caso degli addetti alla ristorazione, non sa come comportarsi, fa acquisti poi da buttare e spreca gli ultimi soldi rimasti.

Poi c’è il capitolo trasporti, dove mi pare sia stato fatto pochissimo per garantire la sicurezza a bordo dei mezzi pubblici e i controlli latitano. Forse dipende dal fatto che la maggior parte delle aziende di trasporto pubblico sono statali o controllate dallo Stato, e lo Stato non va certo a multare se stesso. Ma è passato un anno, e le cose non migliorano granchè. Ci sarà un motivo.

 

Luca Craia