martedì 27 ottobre 2020

Ristorante aperto per protesta a Pesaro, arriva la polizia. Stasera manifestazione a Civitanova Marche.

 

Si susseguono nelle Marche le iniziative di protesta contro l’ultimo DPCM che chiude ristorazione, palestre e teatri. Oltre all’iniziativa davanti a Palazzo Raffaello di ieri, di cui abbiamo già parlato (leggi articolo), da nord a sud i commercianti colpiti iniziano a muoversi per evidenziare la gravità della situzione e per cercare solidarietà da altre categorie e dai cittadini in generale.

Ieri sera, a Pesaro, in un noto ristorante si è tenuta una cena di protesta, nonostante l’obbligo di chiusura, con oltre 90 commensali. È intervenuta la polizia per sgomberare ma la cena è riuscita comunque ad arrivare al termine, il tutto in diretta sui social. Sempre a Pesaro, centinaia di manifestanti in piazza del Popolo nel tardo pomeriggio.

A Civitanova Marche stasera dovrebbe esserci un’altra manifestazione, in piazza XX Settembre alle 18.30. La notizia sta circolando sui social con il motto “se falliamo noi, fallite voi”, dichiarando l’intento di cercare solidarietà. Si ha notizia di un’altra manifestazione, sempre a Civitanova, prevista per venerdì prossimo.

C’è fermento, quindi, e ci si muove civilmente, pacificamente. Questo è importante, perché gli episodi di violenza registrati in giro per l’Italia non sono un bel segnale e certamente non aiutano a sostenere la causa di chi manifesta. Quello che però è evidente è che c’è una forte esasperazione, che non coinvolge solo i diretti interessati dagli ultimi provvedimenti, ma abbraccia molti cittadini stanchi di subire restrizioni a singhiozzo senza capirne le reali motivazioni. Forse si è tirata troppo la corda.

 

Luca Craia

 

I ristoratori protestano ad Ancona. Incontro con l’assessore Carloni.


Non erano tantissimi, qualche decina di titolari di ristoranti, bar e palestre che si sono ritrovati ieri sera davanti Palazzo Raffaello, ad Ancona, sede della Regione Marche, per manifestare in maniera pacifica e civile contro le norme contenute nell’ultimo DPCM. A incontrarli per strada è sceso l’assessore alle Attività Produttive, Mirco Carloni che ha spiegato di essersi trovato di fronte “persone tranquille che hanno chiuso i ristoranti e sono venute qui. Gente arrabbiata e preoccupata. Temono che questo sia solo l'inizio e che le loro attività siano compromesse. Non si fidano del governo”.

“Noi gli abbiamo detto che avremmo fatto quello che abbiamo già fatto sabato e domenica” prosegue Carloni, “che cercheremo di fare capire al governo che la chiusura alle 18 è sbagliata, che non ci sono dati scientifici sul contagio in ristoranti e palestre, dove è sufficiente l'applicazione dei protocolli, Non si possono scaricare su alcune categorie le incertezze che in questo momento ci sono sulla diffusione del covid. Ho l'impressione che ci saranno altre manifestazioni”.

(fonte e foto ANSA)

 

Luca Craia

lunedì 26 ottobre 2020

Lucentini sull’impianto di cremazione: se non fa male, Terrenzi lo faccia a Sant’Elpidio.

 


Comunicato integrale

“La prossima volta farò in modo tale da munirmi di un registratore, o di presenziare accompagnato da testimoni: io la parola <Brancadoro> nel corso dell’incontro non l’ho mai pronunciata”. Non usa mezzi termini il consigliere regionale in quota Lega, Mauro Lucentini, all’indomani della lettera aperta consegnata alla stampa da parte del sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi.

Dal confronto svolto tra il primo cittadino elpidiense ed il membro della maggioranza marchigiana sulla vicenda del tempio crematorio dato come prossimo a sorgere in località Cura Mostrapiedi emergono dunque delle nette divergenze.

“In prima battuta con il mio incontro presso la sede municipale di Terrenzi ho dimostrato di essere ancora una volta, come sempre sarà, vicino al territorio fermano – l’esplicazione a monte di Lucentini -, nonostante la rinnovata caricata nell’assise anconetana che, secondo lo stesso, poteva allontanarmi dal mio luogo di origine. Mi sono dunque messo a disposizione in vista dell'importante riunione nel merito che la giunta Terrenzi avrà il 28. Andando agli esiti della visita, desumo che al sindaco stia più a cuore la cospicua rendita garantita dall’attività nascente che la salute pubblica, visto che continua a sostenere la circostanza legata all’operatività del tempio come non cagionevole se nei pressi di abitazioni ed aziende, avallandone giustamente il posizionamento in zone cimiteriali. Allora mi chiedo: perché non è stata valutata l’ipotesi di costruire tale tempio a ridosso del cimitero principale in centro? Vediamo a quel punto cosa ne penserebbe la sua cittadinanza”.

“Troppo semplice affermare che non faccia male, da un lato, e posizionare il tutto in periferia dall’altro – ha proseguito Lucentini -. Una malizia che non sta in piedi. Mi è stato riferito che nulla è stato deciso, ma le carte parlano chiaro: ci sono delibere e pareri tecnici che proiettano il tempio a Cura Mostrapiedi, in barba a tutto quello che hanno esternato le popolazioni di Sant'Elpidio e Montegranaro. Se Terrenzi è certo che non cagioni danno alla salute, ripeto, che sia costruito in centro, con l'area cimiteriale contornata da spazi logistici edificabili ed inseribili appositamente nel piano regolatore per lo scopo".

"Quella di Brancadoro come sito, lo sottolineo nuovamente, non è stata mai una mia ipotesi, ma la sua - ha concluso Lucentini -. Se il terreno adiacente al cimitero centrale è privato, anticipando una tesi difensiva ulteriore a cui potrebbe ricorrere Terrenzi, aggiungo già da ora che potrebbe essere acquistato dal Comune tramite esproprio. Una strada istituzionale percorribile visto che è tangibile l'interesse pubblico. Procediamo in tal senso dunque, con il tempio crematorio allestito nel cuore della città, del resto non fa male alla salute di nessuno. Poi, ripeto, vediamo cosa ne pensano gli elpidiensi".

domenica 25 ottobre 2020

Acquaroli critico col Governo: non ci hanno ascoltato.

 

Non è piaciuto il nuovo dpcm al Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. In un post sul suo Facebook il governatore marchigiano si è sfogato così:

"Ieri pomeriggio io, il vicepresidente Mirco Carloni e altri assessori siamo stati videocollegati in una lunga Conferenza Stato-Regioni per parlare del nuovo Dpcm. I presidenti delle Regioni avevano mostrato perplessità su alcuni aspetti legati alle chiusure totali di palestre, piscine, cinema e teatri, e sulla chiusura pomeridiana e serale di ristoranti e bar. Queste perplessità riguardano soprattutto il fatto che non esiste alcuna evidenza scientifica, almeno conosciuta, che il virus si possa diffondere più rapidamente in alcune di queste attività rispetto che in altre. In tanti pensano che il rispetto delle norme, a partire dal distanziamento interpersonale, l'uso delle mascherine, l'igiene delle mani, e anche tutte le procedure e i protocolli stabiliti in questi difficili mesi, possano essere sufficienti al contenimento del contagio. Delle perplessità rappresentate, il Governo non ha ritenuto di tenere conto, e il Dpcm pubblicato in Gazzetta non ha recepito queste segnalazioni. L'evoluzione epidemiologica è sicuramente molto delicata in tutto il Paese, e presuppone la massima attenzione prima di tutto per la sicurezza e la salute dei cittadini, che devono avere la precedenza. Ora il Governo provveda subito a ristorare e sostenere le attività chiuse forzatamente che hanno visto e vedranno ridotte o azzerate le loro possibilità di lavorare".


Luca Craia