martedì 27 ottobre 2020

Domani flashmob contro il DPCM ad Ancona.

Ancora proteste contro l’ultimo DPCM da parte degli operatori economici danneggiati. Domani, ad Ancona, alle 12.00, in una piazza che ancora non è stata resa nota, cinquanta ristoratori, baristi e addetti ad altre categorie, , si siederanno a terra, vestiti di nero e indossando mascherine bianche, distanziati almeno un metro l’uno dall’altro, intorno a una tavola apparecchiata a terra. È flash mob #siamoaterra, organizzato da Confcommercio Marche Centrali, che si svolgerà contemporaneamente ad altre 24 piazze italiane.

Durante la protesta verrà intonato l'Inno di Mameli, e si cercherà di evidenziare i danni che derivano dalle limitazioni e dalle chiusure imposte dal Governo nell’ultimo provvedimento anti-covid. I manifestanti ritengono tali misure punitive per la loro categoria categoria che ha investito denaro per rispettare i protocolli e  rendere i propri locali "sicuri". Alle 11.30, organizzata da Confcommercio Marche Nord, anche a Pesaro, in piazza del Popolo, ci sarà una manifestazione analoga.

 

Luca Craia

Piccioni, un problema irrisolto che sta coinvolgendo tutta Montegranaro

 

Il problema dei piccioni, una volta, riguardava solo il centro storico di Montegranaro. Oggi, vuoi per il proliferare dei volatili vuoi per i tanti immobili inabitati, si sta allargando a tutto il paese, creando notevoli disagi in diverse zone dello stesso. Si registrano massive presenze di piccioni nell’area intorno a via Martiri D’Ungheria, a San Liborio nei pressi del Palazzo Lattanzi e, ovviamente, nel centro storico, luogo da cui parte il problema e dove lo stesso è maggiormente degradante.


È un problema noto, antico e irrisolto per mancata volontà. Eppure, non è di poco conto perché il guano prodotto da questi uccelli, oltre a essere elemento di forte degrado, è fortemente pericoloso per la salute umana. Ciononostante, l’attuale Amministrazione Comunale lascia che ci siano strade e vie lastricate di escrementi tanto da diventare persino infide e scivolose in caso di pioggia che si mescola al guano stesso producendo un effetto viscido difficile da controllare.


Nel centro storico, fino a poco tempo fa, si cercava di sopperire, grazie anche alla dedizione di alcuni operatori, pulendo con una certa frequenza, ma la cosa non avviene più con la stessa assiduità. In ogni caso si tratta di palliativi, in quanto il problema andrebbe risolto alla radice, ovviamente riducendo la popolazione aviaria. Ci sono diversi sistemi, alcuni dei quali sperimentati anche a Montegranaro anche con un certo successo, come la cattura dei piccioni tramite gabbie, per poi liberare gli animali altrove.


I piccioni prolificano nidificando negli stabili abbandonati; per questo motivo prediligono il centro storico e per questo motivo stanno diventando un problema generale, visto l’abbandono progressivo di aree urbane interne al centro abitato. Ed è un problema da risolvere in fretta, perché è l’intero paese a infestarsi, con tutti i problemi e i rischi che ne conseguono. Dopo cinque anni di inerzia nella prima consiliatura, era lecito aspettarsi un intervento risolutorio, anche in funzione del fatto che il nuovo delegato per il centro storico dovrebbe conoscere bene la situazione. Eppure, a distanza di un anno e mezzo dall’insediamento, ancora non si vede nessun progetto, nemmeno una proposta. Intanto il problema peggiora.

 

Luca Craia

Forno crematorio: che sta facendo il Comune di Montegranaro?


Abbiamo registrato l’interessamento del prossimo deputato Mauro Lucentini, abbiamo visto un’apparizione in campagna elettorale del Consigliere Regionale Jessica Marcozzi, e ricordiamo bene l’incidente diplomatico tra il Sindaco di Montegranaro e quello di Sant’Elpidio a Mare, ma di segnali positivi, al momento, sulla questione dell’impianto di cremazione che si vuole costruire a ridosso del cimitero di Cura Mostrapiedi non ne abbiamo ancora visti.

E mi preoccupa il silenzio che è calato a Montegranaro dove c’è un Comitato che raccoglie firme ma non c’è un impegno politico concreto da parte di nessuno, men che meno da parte dell’Amministrazione Comunale. Evidentemente lo scivolone dello scorso agosto deve aver fatto male al Sindaco Mancini, ma dalle ridondanti parole apparse su Cronache Fermane nei caldi giorni estivi è rimasta solo l’eco.

Ediana Mancini, all’epoca, scriveva sul giornale online che avrebbe chiesto al collega elpidiense, Alessio Terrenzi, “un incontro per rappresentare tutte le contrarietà che tale impianto suscita, auspicando una collaborazione più ampia quando le scelte di un ente coinvolgono un territorio vicino”. Toni un po’ da maestrina, come di consueto, e l'errore tattico, anche questo consueto, di anteporre la propaganda ai fatti uscendo sul giornale prima di prendere contatti col collega, il che piacque davvero poco a Terrenzi che non glielo mandò a dire. Volarono gli stracci, si videro fulmini e saette tra le due piazze dirimpettaie ma oggi, a distanza di quasi tre mesi, c’è un silenzio che fa male alle orecchie.

Terrenzi, ovviamente, sta zitto, almeno con la Mancini. Ma anche quest’ultima, che sembrava così agguerrita, s’è tacitata, non parla più. Non sappiamo se l’incontro che pretendeva con un po' di saccenza ci sia mai stato, ma sospettiamo di no, e non sappiamo se i due sindaci si siano mai parlati sulla questione, e anche qui sospettiamo di no. Fatto sta che, ad oggi, Montegranaro pare aver lasciato a se stessi gli abitanti di Cura Mostrapiedi, che pure è territorio elpidiense ma che è popolato di gente originaria di Montegranaro, che a Montegranaro possiede immobili e attività e che avrebbe diritto a qualche tutela.

Tutela di cui hanno diritto i cittadini stessi di Montegranaro perché Cura Mostrapiedi, pur essendo territorio elpidiense, è incuneata in quello di Montegranaro e l’impianto di cremazione che Terrenzi vuole installarci andrebbe a sorgere a pochi metri dalle finestre dei Montegranaresi. E il Sindaco, dopo la sfuriata un po’ infelice, ora tace.

 

Luca Craia