lunedì 20 gennaio 2020

I giardini Baden Powell, ecco dove la mappa per trovarli. Molto belli, ma quando riqualifichiamo il centro?


Siamo prossimi all’inaugurazione dei nuovi giardini in via Baden Powell, inaugurazione che ha avuto una lunga gestazione: dovevano essere pronti prima delle elezioni, infatti, ma siamo arrivati a inaugurarli a gennaio, con un ritardo notevole ma al quale siamo ormai abituati, vedi piazzale Wojtyla. Il problema è che gran parte della gente di Montegranaro non ha idea di dove sia via Baden Powell, probabilmente perché si tratta di un piccolo quartiere, di recentissima costruzione, estremamente decentrato, quasi al confine con Sant’Elpidio a Mare. Per fare un servizio a chi volesse intervenire, pubblico la mappa, così da trovare il luogo della festa agevolmente.

Sono passato a vederli, questi giardini, e devo dire che è stato fatto un bel lavoro: belli, ordinati, razionali, con un utile campetto da basket, sicuramente faranno un bel servizio al quartiere. L’unico rammarico è che, ancora una volta, il Comune di Montegranaro fa investimenti in quartieri periferici, il che va benissimo, ma trascura quelli centrali. Dopo il complesso del nuovo centro sportivo, che per comodità chiamiamo di San Liborio ma che è lontano persino dal centro di San Liborio, figuriamoci da quello del paese, ora un altro intervento qualificante all’estremità dell’abitato.
Il tutto mentre il centro storico attende da anni un qualcosa che somigli a un progetto, di cui tanto si è parlato ma che ancora non si è visto, ma anche San Liborio, quello che sta a San Liborio, è messo molto male. Ovviamente non ha senso mettersi in competizione tra quartieri, però pare abbastanza scoordinato il fatto di concentrare gli sforzi in periferia e lasciare le zone più centrali nel degrado. Ma forse chi amministra non lo sa dove sta il centro, occorrerà dare una mappa pure a loro.

Luca Craia

MAFIE STRANIERE RADICATE SUL TERRITORIO MARCHIGIANO.


ELENA LEONARDI (FDI): RINNOVO LA MIA RICHIESTA DI ATTENZIONE E DI INTERVENTO DOPO I DATI DEL RAPPORTO DEL PRIMO SEMESTRE 2019 DELLA DIA, A SEGUITO DELLA MIA LA MOZIONE APPROVATA IN CONSIGLIO REGIONALE

Comunicato integrale

“Apprendo con preoccupazione, ma non con sorpresa, le ultime notizie che arrivano dal rapporto relativo al primo semestre 2019 della Direzione Investigativa Antimafia e rinnovo la mia richiesta di attenzione e di intervento contro la diffusione di queste criminalità – ha commentato il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi –. Già da tempo infatti il Consiglio regionale aveva approvato una mia mozione che impegnava la giunta a chiedere al Governo nazionale di assumere iniziative urgenti e normative specifiche per potenziare le attività di indagine e contrasto sul territorio marchigiano e di specializzare le Procure Antimafia con uffici ad hoc per il contrasto della feroce e violenta mafia nigeriana e di tutte le nuove mafie che si stanno radicando nel nostro territorio non senza sinergie con le mafie locali. La DIA di fatto conferma quanto da tempo anche noi di Fratelli d’Italia stiamo denunciando, cercando di accendere i riflettori su un fenomeno che si è insediato anche nel territorio marchigiano e sul quale non riteniamo che bisogni abbassare la guardia. La presenza e l’attività delle mafie straniere sul nostro territorio, nella gestione delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti che risulta appannaggio attualmente soprattutto dei gruppi di origine africana, organizzazioni criminali, attive anche nel traffico di esseri umani, riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione, che hanno instaurato sinergie con mafie autoctone. Fenomeni sottovalutati per molto dalla politica nelle Marche – ha aggiunto il consigliere Leonardi – dei quali si è iniziato a partire dopo il tragico omicidio di Pamela Mastropietro, un dramma che accese le luci su una realtà radicata e presente nei nostri territori. I dati della DIA ci impongono un’attenzione costante e concreta affinché quello che sta accadendo nella nostra Regione non venga sottovalutato ulteriormente, soprattutto oggi che ci stiamo affacciando ad un lungo periodo di lavori di ricostruzione che potrebbero essere attrattivi di determinate criminalità. Ho presentato diversi atti su queste tematiche, in linea con le battaglie nazionali e imprescindibili di Fratelli d’Italia. Ricordo la mozione per l’istituzione di un Osservatorio permanente e di un Tavolo della Legalità sulle infiltrazioni criminali nell’economia e nel tessuto sociale, nonché i miei atti rivolti al sostegno costante delle forze dell’ordine e del loro operato”, ha concluso il capogruppo Elena Leonardi.

NOMINA DI MARALDO: CONTROREPLICA DI ZAFFIRI A CAPOROSSI


Comunicato integrale

Contrariamente a quanto affermato dal Direttore degli Ospedali Riuniti, la Lega era ed è ben informata del fatto che il nome del Dott. Maraldo è presente nell’elenco degli idonei a Direttore Generale (e non Amministrativo!) degli Enti del SSR della Regione Abruzzo e nell’Elenco nazionale dei Direttori Generali degli Enti del Servizio Sanitario.
Facciamo presente, però, che questa circostanza non è affatto citata nella determina di nomina del Direttore Amministrativo dell’Azienda Ospedaliera e siamo anche convinti che tale omissione non sia dovuta ad una semplice svista ma sia stata voluta, in quanto la normativa vigente fa esplicito riferimento alla necessità che i Direttori Amministrativi e Sanitari siano nominati “attingendo obbligatoriamente dagli elenchi regionali di idonei, anche di altre regioni, appositamente costituiti” (comma 1 dell’art. 3 del D. Lgs. 4 agosto 2016 n. 171).
Quanto sopra significa che i Direttori Sanitari devono essere iscritti negli elenchi del Direttori Sanitari e quelli Amministrativi negli elenchi dei Direttori Amministrativi e la ratio della norma sta nell’esigenza di garantire la specifica professionalità dei dirigenti. Maraldo, come abbiamo visto, è inserito in elenchi dei Direttori Generali e, pertanto, non poteva essere nominato.
Tale interpretazione, a quanto pare, è condivisa anche dagli altri enti del Servizio Sanitario Regionale, i quali, per effettuare le rispettive nomine, stanno attendendo l’imminente formazione degli appositi elenchi regionali e lo stesso Caporossi, per altro, non ha ancora provveduto a nominare il suo Direttore Sanitario.
A questo punto sorgono spontanee un paio di domande:
1 - Perché in tutta la Regione un trattamento speciale solo per Maraldo, che è beneficiario di una   nomina così veloce?
2 - Perché il Servizio Salute della Regione non esercita un controllo su questi atti così importanti? 

Sandro Zaffiri


Ancona, 20 gennaio 2020