giovedì 16 maggio 2019

Beverati e il centro storico: cinque anni e 10.000 Euro per produrre il nulla.


Che l’amministrazione Mancini abbia le idee molto confuse circa il centro storico del paese che amministra è evidente. Lo si evince anche dalla slide che circola sui social in questi giorni pre-elettorali, in cui il titolo è, appunto, “centro storico” ma in cui si enunciano una serie di interventi che, col centro storico, non c’entrano nulla (“sistemazione frana Viale Gramsci, giardini di Viale Gramsci, riqualificazione di Viale Gramsci e Largo Conti, intervento per la messa in sicurezza della chiesa di San Serafino, sistemazione della facciata del teatro con realizzazione del murales, compartecipazione all'intervento per la riqualificazione della torre campanaria pagato da altri, compartecipazione all'ampliamento della casa di riposo, realizzazione del camminamento pedonale lungo la circonvallazione, realizzazione di un parco urbano sulla scarpata di viale Gramsci”).
Idee confuse e nulla di fatto sostanziale. In tre anni non si è mosso un dito per poi, forse stufi delle lamentele dei cittadini convogliate al pubblico da queste pagine, hanno deciso di buttare un po’ di fumo negli occhi con il fantomatico progetto di Beverati, finanziato con 10.000 Euro di soldi nostri e del quale nulla si sa se non che se ne parla da due anni. Sempre restio a spiegare cosa avesse in testa, l’assessore mi ha concesso un paio di incontri in cui, sinceramente, di cosa tratti questo progetto si è capito poco o niente. L’unica cosa certa è che doveva essere pronto per la primavera dello scorso anno ma, a tutt’oggi, sappiamo solo che sta nel programma elettorale della lista “La Strada Giusta”. Ma lo abbiamo pagato tutti.
Il fatto che il progetto, giusto o sbagliato non si sa, non sia stato reso pubblico, sempre che sia terminato, prima delle elezioni e non gli si sia stata data alcuna ufficialità è piuttosto grave, a mio giudizio, perché significa che, se la lista dell’attuale Sindaco dovesse perdere le elezioni, il progetto finirà in qualche cassetto insieme ai 10.000 Euro che è costato. Questo in virtù del fatto che la lista di Gismondi ha già un progetto suo e che difficilmente sposerà le idee di Beverati, specie in termini di co-housing e inclusione sociale. Qualora dovesse invece essere riconfermata la Mancini, visti i pregressi, temo che faremo un altro quinquennio di interventi altrove spacciati per riqualificazione del centro storico.

Luca Craia


Danneggiata la sede Lega a Fermo. Lucentini: ferita inferta alla politica delle idee.


Comunicato integrale

E’ stata danneggiata la notte scorsa la targa della sede della Lega a Fermo. Ignoti hanno spaccato la lastra sulla parete d’ingresso del locale di via Mazzini, che recava l’intitolazione al sen. Cesarino Monti. Un gesto di odio politico che arriva appena un mese dopo l’inaugurazione, effettuata lo scorso 8 aprile del nuovo punto di riferimento per il partito nel Fermano.
Un’azione inqualificabile, che tutti I dirigenti e militanti della Lega condannano con sdegno, espressione di un clima di odio e violenza nei confronti dell’avversario politico. Un gesto vandalico che oltre ad offendere un partito, è uno sfregio alla memoria di un uomo perbene, un ottimo amministratore e parlamentare, nonchè un politico che si è speso con grande determinazione per l’istituzione della provincia di Fermo e per la valorizzazione delle autonomie territoriali.
“Spaccare quella targa – commenta il commissario provinciale della Lega, Mauro Lucentini – è una ferita inferta non solo a iscritti e simpatizzanti leghisti, ma a tutto il Fermano e a chiunque abbia un’idea di politica basata sulle idee e non sull’intimidazione. Chiaramente sporgeremo denuncia alle forze dell’ordine, nella speranza che il loro prezioso lavoro possa aiutare ad individuare gli autori di quest’azione inqualificabile. E’ un gesto che riflette un clima di odio verso gli avversari politici, che si fa particolarmente acceso durante le campagne elettorali. Mi auguro che tali atteggiamenti violenti e irrispettosi delle opinioni altrui finiscano rapidamente e si torni ad un confronto civile. Da parte mia, sto conducendo una campagna elettorale in vista delle prossime elezioni europee improntata esclusivamente a problematiche concrete che riguardano il nostro territorio. Non sto parlando di temi ideologici, ma di lavoro, di imprese, di agricoltura, di valorizzazione del territorio. E’ quello che intendo fare fino al 26 maggio, è quello che continuerò a fare anche dal giorno dopo le elezioni. Nessuna targa rotta o gesto di odio cambierà il mio ed il nostro modo di fare politica”


mercoledì 15 maggio 2019

Zaffiri: Medardoni si prende meriti non suoi. Fondi per la strada Frasassi per il sisma.


Comunicato integrale

Il Capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Sandro Zaffiri interviene sulla viabilità e sullo scatto di protagonismo del Sindaco Medardoni.
E' sotto gli occhi di tutti la situazione disastrata della viabilità nel Comune di Genga, sostiene Zaffiri e l’arrivo di importanti somme per il tratto stradale che costeggia l'ingresso alle Grotte di Frasassi, non è certamente grazie all'attività del Sindaco uscente, i fondi rientrano infatti tra quelli previsti per il ripristino della viabilità nelle aree interessate dagli eventi sismici del 2016.
In questo decennio – prosegue Zaffiri, su Genga è stato fatto ben poco per tutelare e sviluppare il territorio ma la svolta è vicina perchè la comunità gengarina, il prossimo 26 maggio, non si lascerà sicuramente sfuggire questa occasione di cambiamento.
Genga ha bisogno di una nuova guida lungimirante e dinamica per fermare il continuo declino di questo meraviglioso territorio, iniziando proprio dalle infrastrutture. 
Le amministrazioni di centrosinistra hanno fatto il loro tempo, i cittadini sono stanchi, hanno bisogno di azioni concrete e la Lega sta dimostrando di essere vicina alle loro esigenze.

Capogruppo Lega Nord Marche – Sandro Zaffiri