Comunicato
integrale
E’ stata
danneggiata la notte scorsa la targa della sede della Lega a Fermo. Ignoti
hanno spaccato la lastra sulla parete d’ingresso del locale di via Mazzini, che
recava l’intitolazione al sen. Cesarino Monti. Un gesto di odio politico che
arriva appena un mese dopo l’inaugurazione, effettuata lo scorso 8 aprile del
nuovo punto di riferimento per il partito nel Fermano.
Un’azione
inqualificabile, che tutti I dirigenti e militanti della Lega condannano con
sdegno, espressione di un clima di odio e violenza nei confronti
dell’avversario politico. Un gesto vandalico che oltre ad offendere un partito,
è uno sfregio alla memoria di un uomo perbene, un ottimo amministratore e
parlamentare, nonchè un politico che si è speso con grande determinazione per
l’istituzione della provincia di Fermo e per la valorizzazione delle autonomie
territoriali.
“Spaccare
quella targa – commenta il commissario provinciale della Lega, Mauro Lucentini
– è una ferita inferta non solo a iscritti e simpatizzanti leghisti, ma a tutto
il Fermano e a chiunque abbia un’idea di politica basata sulle idee e non
sull’intimidazione. Chiaramente sporgeremo denuncia alle forze dell’ordine,
nella speranza che il loro prezioso lavoro possa aiutare ad individuare gli
autori di quest’azione inqualificabile. E’ un gesto che riflette un clima di
odio verso gli avversari politici, che si fa particolarmente acceso durante le
campagne elettorali. Mi auguro che tali atteggiamenti violenti e irrispettosi
delle opinioni altrui finiscano rapidamente e si torni ad un confronto civile.
Da parte mia, sto conducendo una campagna elettorale in vista delle prossime
elezioni europee improntata esclusivamente a problematiche concrete che
riguardano il nostro territorio. Non sto parlando di temi ideologici, ma di
lavoro, di imprese, di agricoltura, di valorizzazione del territorio. E’ quello
che intendo fare fino al 26 maggio, è quello che continuerò a fare anche dal
giorno dopo le elezioni. Nessuna targa rotta o gesto di odio cambierà il mio ed
il nostro modo di fare politica”