giovedì 21 marzo 2019

ZAFFIRI SULLA VICENDA ARCALE “DALLA GIUNTA SOLTANTO INCOMPETENZA E APPROSSIMAZIONE! LA REGIONE MARCHE VERSO IL DEFAULT”

Il capogruppo della Lega evidenzia che non è stato mai fornito un elenco dettagliato di tutti i contenziosi che gravano sulla Regione, mentre la nuova richiesta del consorzio potrebbe costituire la “mazzata finale” per le casse dell’ente

Comunicato integrale

“Ormai non ci stupiamo più di nulla. La vicenda Arcale conferma l’inefficienza, l’incompetenza e l’approssimazione operativa della Giunta che governa le Marche”. Commento perentorio da parte del capogruppo consiliare della Lega, Sandro Zaffiri, sulla vicenda  del consorzio Arcale, che ha avanzato alla Regione  la richiesta di ben 65 milioni, imputandole danni d’immagine, ritardi nella consegna delle aree per realizzare le casette Sae, fermi di cantiere senza proroghe.
“Da parte dello stesso consorzio – prosegue Zaffiri – apprendiamo che la Regione avrebbe rifiutato un accordo bonario, optando per la strada della contestazione legale. Come se non bastasse ora l’assessore Sciapichetti alza la voce parlando di conti ben più salati da presentare ad Arcale, addebitandogli responsabilità di ogni tipo sul fronte dei ritardi. Ma era necessario arrivare a tutto questo? Fino ad oggi la Giunta a cosa ha pensato? Quali controlli ha messo in atto? Il suo unico pensiero, forse, è stato quello di tagliare nastri e diffondere foto d’inaugurazioni!”
Ma Zaffiri va anche oltre ricordando come ormai da tempo la Lega chieda di avere un elenco dettagliato di tutti i contenziosi che gravano sulla Regione. “Non ci sono mai state risposte esaustive. Adesso, pero’, sappiamo che la vicenda Arcale – conclude il capogruppo della Lega -  va a creare una voragine spaventosa, che potrebbe costituire la mazzata finale per le casse regionali. La Regione Marche verso il default! A tutto questo si aggiunge l’elemento più drammatico, vale a dire la situazione di tanti cittadini marchigiani che a distanza di tre anni dal terremoto non hanno avuto ancora alcuna certezza per il loro futuro, sia sul versante delle abitazioni sia per quanto riguarda seri progetti per la ripresa economica. Hanno ascoltato soltanto chiacchiere!”

mercoledì 20 marzo 2019

TERREMOTO LEGALE CONSORZIO ARCALE – REGIONE" – ELENA LEONARDI (FdI) : SIAMO ALLA FARSA DI FRONTE A TUTTA ITALIA

LA CAPOGRUPPO DI FRATELLI D'ITALIA: DALLA MIA INTERROGAZIONE DELLO SCORSO OTTOBRE CHE FINE HANNO FATTO LE DENUNCE ANNUNCIATE? 

Comunicato integrale

Il contrattacco del Consorzio Arcale contro la Regione Marche è l'ennesima riprova dell'ineffcienza di questa Giunta Regionale nella gestione dell'emergenza del dopo sisma del 2016. Non solo su altri settori delicati della vita dei marchigiani, come la sanità, anche in questa grave situazione stiamo diventando lo zimbello nazionale. Esordisce duramente la capogruppo di Fratelli d'Italia Elena Leonardi in merito alla citazione in giudizio della Regione Marche da parte del Consorzio Arcale incaricato di realizzare le "casette" per gli sfollati dell'entroterra marchigiano. Ricordo – prosegue Leonardi – la mia interrogazione dello scorso ottobre nella quale evidenziavo la situazione inaccettabile delle tante SAE inagibili o per umidità o per soffitti marci, infissi deteriorati, isolanti delle pareti inadeguati, e così via. La risposta dell'assessore Sciapichetti fu la solita che andava ripetendo da mesi: agiremo per le vie legali contro il Consorzio Arcale facendo al contempo l'inventario dei danni che la Regione chiederà anche alle ditte fornitrici. Invece ora arriva questo, per così dire, fulmine a cel sereno: è il Consorzio che accusa la Regione di ritardata consegna delle aree in cui posizionare le "casette", il ritardato compimento delle opere di urbanizzazione e vari fermi di cantiere senza proroghe decisi dai direttori dei lavori. Nei 65 milioni di risarcimento che Arcale chiede alla Giunta Regionale, quindi a tutti i marchigiani terremotai compresi, ci sono anche 2 milioni per il recupero di "penali illegittimamente apposte, maggiorati degli interessi". Oggi l'assessore va ripetendo come un mantra che la Regione aveva effettuato "mille solleciti" ad affettuare l'immediata consegna delle SAE mentre invece è il Consorzio che ha ritardato i tempi anche per personale assunto non idoneo a questi lavori. Mi chiedo, continua Elena Leonardi, dov'era la Regione nel controllo di tale esecuzione e sul personale che l'assessore definisce non idoneo per la realzizazione delle SAE e dei relativi servizi. La capogruppo di Fratelli d'Italia chiede pertanto che ora sia il Presidente Ceriscioli a riferire urgentemente in Aula nel prossimo consiglio regionale su una vicenda che, ad un anno dalla nuova legislatura regionale potrebbe lasciare una scomoda e pesante eredità a chi amministrerà in futuro la Regione Marche.   

Marilungo e Di Chiara chiariscono la posizione di Marinelli e mettono in riga la segreteria provinciale.


C’era bisogno di chiarezza, sulla vicenda di Sinistra Italiana a Montegranaro, e chiarezza hanno fatto Sara Di Chiara ed Eros Marilungo con un articolo apparso oggi sul Carlino che spiega esattamente come stanno le cose nei rapporti con Paolo Marinelli, accreditato del ruolo di segretario cittadino che invece ha lasciato quasi un anno fa, il 20 aprile del 2018. La posizione di Marinelli è curiosa: è intervenuto in commento su un post della pagina Facebook de L’Ape Ronza e, alle mie precise domande circa il suo ruolo in seno al suo partito, non ha mai voluto rispondere, evidentemente preferendo giocare sull’ambiguità della cosa, adducendo come motivo della sua reticenza il fatto che L’Ape Ronza non è una testata giornalistica. Certamente da un prossimo Consigliere Comunale così poco trasparente sappiamo cosa aspettarci. In ogni caso, i due Consiglieri di SI hanno finalmente chiarito la questione, tranquillizzandoci sul fatto che Marinelli non rappresenta altri che se stesso e che, quindi, candidandosi con Ediana Mancini, come pare abbastanza certo, lo fa a livello squisitamente personale.
Intanto SI chiarisce anche la sua posizione su eventuali (e, pare, anch’esse certe) alleanze elettorali. Se si dice che si faranno accordi con una lista civica che non riporti alcun simbolo di partito, il che potrebbe far pensare a un’apertura verso la Mancini, poi si ribadisce che la “gratitudine” non va a chi li “ha minacciato cinque anni fa”, con un chiarissimo riferimento proprio alla lista ora chiamata “La strada giusta”, schieramento da cui SI è uscito sbattendo la porta e registrando il plauso generale e addirittura il brindisi di Roberto Basso.
È molto netta anche la staffilata nei confronti della segreteria provinciale di SI, che appoggerebbe un’alleanza con la Mancini ma boccerebbe senza appello un accordo con Gismondi. In effetti, entrambe le liste dovrebbero essere civiche e, quindi, non si capisce perché l’una debba essere più gradita ai Fermani dell’altra, tanto più che ci sono elementi di destra in entrambi i casi. Ed è qui che Di Chiara e Marilungo mettono un paletto preciso: “la politica parte dal basso, dall’ascolto del popolo e dai circoli, non da chi, seduto nelle segreterie, divulga comunicati senza conoscere le esigenze dei Montegranaresi” (fonte: Il Resto del Carlino). A questo punto mi pare ci sia poco da aggiungere, se non attendere l’esito della riunione di partito prevista per stasera, dalla quale scaturirà la decisione circa un’adesione alla lista di Gismondi o una corsa in solitaria. Scommetterei sulla prima.

Luca Craia



Uno che campa facendo il ribelle, non chiamatelo ribelle.


Domandatevi sempre di che campa, il vostro eroe, perché se campa delle sue gesta e degli introiti che ne derivano, magari tanto eroe non è. Oppure magari non si sa esattamente di che campa, il che può essere anche peggio. Ecco, una persona che di mestiere fa il ribelle, a me qualche sospetto lo desta. Uno che organizza disordini quando c’è bisogno di disordini, magari esegue istruzioni che vengono da altrove, il che non sembra un atteggiamento proprio da ribelle. Uno che, tra una manifestazione e l’altra, magari nelle quali ci scappa pure il morto e qualche milione di Euro di danni a commercianti incolpevoli, si adatta a fare il consulente del ministro agli affari sociali, uno che si candida ripetutamente a diverse elezioni, ancorché con scarso successo, e che fa parte del direttivo di partiti che hanno persino governato, non mi pare esattamente un ribelle. Uno che prende la partita IVA, si compra un cadavere di nave e ci va a soccorrere i profughi, ovviamente ricompensato monetariamente per questa sua opera, e se ne frega delle regole che vigono nel suo Paese perché, magari, seguendole non potrebbe dar frutto alla sua impresa economica, non è esattamente un ribelle. Uno che fa il ribelle seguendo l’onda di una politica pseudo-umanitaria che è visibilmente di appoggio a interessi politici sovrannaturali di ben altra natura, tutto è meno che un ribelle. Fatevelo venire qualche dubbio, ogni tanto. Non fa male.

Luca Craia