mercoledì 20 marzo 2019

Marilungo e Di Chiara chiariscono la posizione di Marinelli e mettono in riga la segreteria provinciale.


C’era bisogno di chiarezza, sulla vicenda di Sinistra Italiana a Montegranaro, e chiarezza hanno fatto Sara Di Chiara ed Eros Marilungo con un articolo apparso oggi sul Carlino che spiega esattamente come stanno le cose nei rapporti con Paolo Marinelli, accreditato del ruolo di segretario cittadino che invece ha lasciato quasi un anno fa, il 20 aprile del 2018. La posizione di Marinelli è curiosa: è intervenuto in commento su un post della pagina Facebook de L’Ape Ronza e, alle mie precise domande circa il suo ruolo in seno al suo partito, non ha mai voluto rispondere, evidentemente preferendo giocare sull’ambiguità della cosa, adducendo come motivo della sua reticenza il fatto che L’Ape Ronza non è una testata giornalistica. Certamente da un prossimo Consigliere Comunale così poco trasparente sappiamo cosa aspettarci. In ogni caso, i due Consiglieri di SI hanno finalmente chiarito la questione, tranquillizzandoci sul fatto che Marinelli non rappresenta altri che se stesso e che, quindi, candidandosi con Ediana Mancini, come pare abbastanza certo, lo fa a livello squisitamente personale.
Intanto SI chiarisce anche la sua posizione su eventuali (e, pare, anch’esse certe) alleanze elettorali. Se si dice che si faranno accordi con una lista civica che non riporti alcun simbolo di partito, il che potrebbe far pensare a un’apertura verso la Mancini, poi si ribadisce che la “gratitudine” non va a chi li “ha minacciato cinque anni fa”, con un chiarissimo riferimento proprio alla lista ora chiamata “La strada giusta”, schieramento da cui SI è uscito sbattendo la porta e registrando il plauso generale e addirittura il brindisi di Roberto Basso.
È molto netta anche la staffilata nei confronti della segreteria provinciale di SI, che appoggerebbe un’alleanza con la Mancini ma boccerebbe senza appello un accordo con Gismondi. In effetti, entrambe le liste dovrebbero essere civiche e, quindi, non si capisce perché l’una debba essere più gradita ai Fermani dell’altra, tanto più che ci sono elementi di destra in entrambi i casi. Ed è qui che Di Chiara e Marilungo mettono un paletto preciso: “la politica parte dal basso, dall’ascolto del popolo e dai circoli, non da chi, seduto nelle segreterie, divulga comunicati senza conoscere le esigenze dei Montegranaresi” (fonte: Il Resto del Carlino). A questo punto mi pare ci sia poco da aggiungere, se non attendere l’esito della riunione di partito prevista per stasera, dalla quale scaturirà la decisione circa un’adesione alla lista di Gismondi o una corsa in solitaria. Scommetterei sulla prima.

Luca Craia