mercoledì 13 febbraio 2019

ANCONA, CITTA’ PREMIATA E INSICURA. Zaffiri (Lega nord): “La sindaca torni con i piedi per terra e apra gli occhi di fronte alle tante criticità”



Comunicato integrale

“Appena la sindaca Mancinelli avrà smaltito la sbornia di euforia per essere stata insignita del titolo di miglior primo cittadino del Mondo, torni con i piedi per terra e apra gli occhi di fronte ad una triste realtà, cioè quella di star amministrando una città sempre più in degrado, pericolosa e insicura”.
Parole e musica del consigliere regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri, che Ancona la conosce bene.
“Proprio per questo – scrive Zaffiri in una nota – non temo smentite, quando parlo di una città che, soprattutto negli ultimi anni, è notevolmente peggiorata sul piano della vivibilità, del decoro e della sicurezza”.
“E’ quantomeno singolare che solo limitandosi a scorrere le pagine dei Quotidiani di questi ultimi due giorni, da un lato si celebri l’ascesa della sindaca ai vertici mondiali delle amministrazioni cittadine, mentre dall’altro si dia conto di aggressioni, furti e atti di vandalismo un po’ in ogni angolo della città”.
“E se la cronaca non mente, non è la Lega a dirlo, ma è la triste realtà dei fatti”.
Dalla constatazione di ciò che è sotto l’evidenza pubblica, Zaffiri passa poi alla proposta. “Alla sindaca suggerirei, intanto, di ripensare alle barricate ideologiche contro il decreto Salvini, perché forse è proprio quella la strada giusta da percorrere per garantire più sicurezza”. “La via della collaborazione istituzionale nelle situazioni emergenziali è quella preferibile, per cui sarebbe anche cosa buona che alle dotazioni di personale delle forze dell’ordine presenti in città e che il Ministro Salvini ha già potenziato, si aggiungessero anche quelle dell’esercito in una sorta di task force unita nell’obiettivo del controllo e della prevenzione”.


Sandro Zaffiri


Ancona, 13 febbraio 2019

Stiamo perdendo la testa, tra cinquestelle che augurano il male agli Abruzzesi e il satanismo della Raffaele.


Sono molto preoccupato, perché vedo un decadimento culturale, comportamentale e, soprattutto, intellettivo nel Paese che sembra inarrestabilmente diretto verso un progressivo peggioramento. Lo vedo nei social, il luogo dove ognuno di noi può esprimere liberamente il proprio pensiero, un luogo nuovo, che fino a pochi anni fa non esisteva e non era pensabile e che dovrebbe essere una rivoluzione culturale positiva nel senso della democrazia e della partecipazione, dando a ognuno la possibilità di partecipare in maniera costruttiva a un dibattito globale che coinvolga chiunque voglia essere coinvolto.  Invece nei social assistiamo all’esplosione della rabbia, della cattiveria, dell’istintualità più bestiale, alla violenza verbale che rischia sempre di più di concretizzarsi nel fisico. È diventato quasi impossibile confrontarsi sui temi, ci si aggredisce in una foga a dimostrare le proprie ragioni senza la minima propensione ad ascoltare, figuriamoci a capire, quelle degli altri.
E tutto questo si ripercuote direttamente nella vita pubblica, nel modo di comportarsi della classe dirigente, nella politica, nell’informazione. È un decadimento che lascia sbigottiti e fa rimpiangere la ritualità a volte ridondante ma sempre rispettosa della classe dirigente di qualche anno fa. Trogloditi che affollano il web, che si malmenano verbalmente e che arrivano a trasferire questi comportamenti addirittura sui giornali e nei luoghi di potere, come un’epidemia di rabbia idrofoba inarrestabile e virulenta.
Facciamo l’esempio del post elezioni in Abruzzo, ma ce ne sono a centinaia. La reazione di moltissimi utenti del cyber-spazio delusi dalla prestazione del proprio schieramento che, evidentemente, ha incassato meno voti di quanto aspettato, è stata incredibilmente violenta. Nessuno che si interroghi o faccia un’analisi delle responsabilità proprie, ma tutti che si scagliano contro l’elettorato, con epiteti irripetibili verso la popolazione abruzzese. Del resto, anche dopo le politiche della scorsa primavera, la soluzione più praticata è stata quella di insultare chi aveva votato contro e l’attuale opposizione al governo non fa altro che pronunciare definizioni a dir poco offensive nei confronti di chi ha votato per le forze di governo.
Ma quello che traspare è l’imbarbarimento, l’irrazionalità, la sostanziale stupidità. La notizia che Virginia Raffaele, presentatrice dell’ultimo Sanremo al fianco di Claudio Baglioni, nel corso di uno sketch avrebbe invocato Satana, è incommentabile per chiunque sia dotato di un normale quoziente intellettivo. Eppure sta generando un ampio e aspro dibattito sui social. E forse il problema sono proprio i social.
Il social è uno strumento e, in quanto tale, non è né buono né cattivo, dipende dall’uso che se ne fa. Come un martello è buono quando devi piantare un chiodo e cattivo se lo dai in testa a qualcuno. Il social sarebbe un’ottima occasione di comunicazione e crescita sociale ma, evidentemente, visto l’uso che ne facciamo, non siamo in grado di usarlo positivamente. In sostanza, rompiamo il martello in testa all’interlocutore.
                                                                                                                            
Luca Craia


Aggiornamento semafori Mezzina: si attendono i ricambi per riparare danno da incidente.


Dopo la mia segnalazione di ieri (leggi il post), inviata alla Polizia Municipale di Sant'Elpidio a Mare, alla Provincia di Fermo e alla Prefettura, è giunta tempestivamente una risposta di riscontro da parte del Corpo di Polizia Municipale di Sant’Elpidio a Mare che spiega il motivo per cui il semaforo che regola l’incrocio tra la Mezzina e la provinciale Elpidiense-Montegranarese sia lampeggiante ormai da giorni. La mia preoccupazione, largamente condivisa sui social, è dettata dal fatto che quell’incrocio risulta estremamente pericoloso e teatro di numerosi incidenti anche molto gravi.
Il Comando della Polizia Municipale di Sant’Elpidio a Mare mi spiega che lo stato lampeggiante dell’impianto semaforico è dovuto all’impossibilità di ripristinarlo dopo che, nei giorni scorsi, è stato danneggiato durante un incidente. In sostanza, la ditta che segue la manutenzione del semaforo sta attendendo l’arrivo dei pezzi di ricambio. Quindi ci sarà da attende un altro po’.
Tutto questo, però, non fa altro che dimostrare come sia necessario sostituire i semafori con la tanto richiesta rotatoria. La rotatoria non si rompe, non lampeggia ed è a prova di imbecille. Anche qualcuno la voglia attraversare contromano, lo deve fare andando piano e, in caso di incidente, essendo basse le velocità, le conseguenze sarebbero estremamente meno gravi.

Luca Craia