La notizia è stata battuta da poco e fa un grande effetto,
specie perché segue l’altra di un paio di giorni fa, molto simile eppure molto
diversa. Ieri hanno sorpreso due giovani italiani e spacciare cocaina a Montegranaro.
Pochi giorni fa, durante una perquisizione, hanno beccato dei marocchini che
detenevano un discreto quantitativo di hashish e marijuana. La similitudine è
semplice: in entrambi i casi parliamo di droga. La differenza pure: da un lato
ci sono cittadini italiani, dall’altro magrebini. La conclusione è altrettanto
semplice: a Montegranaro gira un sacco di droga.
Il mercato degli stupefacenti sembra ben diviso, almeno ai
livelli della bassa manovalanza, tra italiani e magrebini: questi ultimi
gestiscono il fumo, la roba leggera, gli altri la roba pesante. È un dato su
cui riflettere, perché evidenzia anche una sorta di classificazione sociale degli
utilizzatori finali, dei clienti. La roba più costosa, e più pericolosa, la
vendono gli Italiani. La roba più economica gli stranieri.
In entrambi i casi vediamo una netta degenerazione della nostra
società che credo dipenda molto dalla crisi economica (e dei valori) che sta
affliggendo il paese di Montegranaro, un paese un tempo ricco, opulento, dove i
soldi scorrevano come fiumi mentre oggi, con le fabbriche che stanno chiudendo,
il lavoro che manca, il futuro che è più che mai fosco, sta diventando il
negativo di quello che era in passato. Così, se gli stranieri che un tempo
erano venuti per lavorare, oggi campano di illegalità di vario genere, i
giovani italiani, abituati a un’enorme potenzialità di spesa, oggi trovano
nuovi espedienti per cercare di mantenere un certo tenore di vita.
Resta comunque una clientela che ha da spendere, perché questa
roba qualcuno la compra. Ed è qui che dovremmo interrogarci come cittadini e
come membri di una comunità: perché a Montegranaro circola tanta droga? Chi la
compra? Quali rischi corrono i nostri giovani? Sono domande scomode, che fanno
male e che sembra in pochi si pongano. Ma sono domande che dovremmo farci, a
tutti i livelli, a partire dalle famiglie per giungere nei palazzi della
politica.
Le Forze dell’Ordine stanno facendo un lavoro maiuscolo per
arginare il fenomeno e sicuramente stanno operando sul lato opposto, ossia su
chi gestisce dall’alto tutto questo traffico che sembra essere di proporzioni
tutt’altro che trascurabili. Ma l’altro lato del problema sono i nostri
giovani, e qui deve intervenire la comunità cittadina. Una comunità che,
invece, è sempre più sopita, polverizzata, impalpabile, quasi inesistente.
Forse è per questo che Montegranaro è diventata una specie di supermercato
della droga.
Luca Craia