mercoledì 29 agosto 2018

La sinistra cerca lo scontro sociale sull'immigrazione. E Salvini continua a non avere un progetto.


Non nascondo la mia delusione nei confronti delle politiche sull’immigrazione messe in campo dall’attuale Governo e dal Ministro Salvini, che appoggio in pieno in linea di principio ma che non riesco a comprendere sul modus operandi. Si sta dando l’idea che si lavori a braccio, che si navighi a vista e che non ci sia un progetto reale, serio e concordato con gli alleati su come gestire concretamente i flussi migratori e gli stessi sbarchi. In questo modo sarà ben difficile che l’Europa possa prenderci sul serio. La linea è giusta ma manca il progetto e, senza progetto, non si costruisce nulla, almeno che non debba crollare immediatamente.
Rimane però l’immensa gravità del comportamento della sinistra italiana, riunita, dopo anni, nell’unico obiettivo di approfittare della debolezza della politica proposta dal Governo in tema di immigrazione, quandanche ampiamente appoggiata a livello popolare. La sinistra sta portando il tema all’estremo, inasprendo la già profonda indignazione della stragrande maggioranza degli Italiani e conducendo a grandi passi il Paese verso lo scontro sociale.
La sinistra è composta, almeno nei vertici, da personaggi con una formazione politica innegabile. Chi pensa che a sinistra ci siano degli stupidi sbaglia: gli uomini che ricoprono incarichi di vertice sono stati formati nelle scuole di partito e sono perfettamente preparati da poter imputare loro la piena coscienza delle loro stesse azioni, che non possono essere frutto di ingenuità ma soltanto di calcolo e progettualità. Per questo ci si dovrebbe aspettare un esame approfondito delle motivazioni che hanno spinto elettoralmente l’area politica cosiddetta progressista ai minimi storici e che continuano ad abbassarne il gradimento nei sondaggi.
È impensabile che gente così preparata continui a perseguire le stesse politiche che ne hanno decretato la disfatta senza analizzarle e trarne delle conclusioni che portino alle opportune correzioni. È lapalissiano che l’approccio al problema immigrazione sia stato il motivo della debacle e che si dovrebbe rivedere l’intera politica sul tema. Eppure si continua sulla stessa linea, anzi, inasprendo l’azione fino a utilizzare in maniera sfacciatamente evidente magistratura, istituzioni e organi di informazione.
Tutto questo sta incattivendo il clima in maniera parossistica, un clima tanto teso da temere azioni individuali contro gli immigrati a ogni istante, a ogni notizia di crimini commessi da stranieri, a ogni evidente violazione da parte di non Italiani. Sono timori fondati, perché la tensione è alle stesse e i pazzi, come sempre, abbondano. La sinistra sta evidentemente cavalcando quest’onda, addirittura in probabile attesa e speranza di qualche gesto violento da parte di un folle, come purtroppo è già successo. E lo fa nonostante questo la danneggi ulteriormente in termini elettorali perché, dovesse andare fuori controllo la situazione, il gradimento politico evidentemente si rovescerebbe, almeno nei loro probabili progetti.
Sarebbe molto più logico e responsabile rivedere la propria politica e riaprire la discussione circa la soluzione a quello che è obiettivamente un problema, ma la sinistra non lo fa. Il motivo pare chiaro: sull’immigrazione è stato innescato un sistema economico-politico radicato e proficuo, e ora il tentativo è di salvaguardarlo perchè esiste il serio rischio che l’intero sistema crolli sotto i colpi, per quanto disorganici, del nuovo Governo. Il sistema è talmente importante da ritenere sacrificabile persino l’esistenza politica stessa della sinistra. Tutto questo è spavento.


Luca Craia


martedì 28 agosto 2018

Paese Mio: nasce il comitato per il centro storico di Montegranaro. Prima assemblea il 6 settembre.

Sto cercando di far nascere un comitato che si occupi espressamente del centro storico di Montegranaro. Non l’ennesima associazione, non l’ennesimo movimento politico, ma un comitato di cittadini, residenti e non residenti, che abbiano a cuore le sorti del paese antico che, come ben sappiamo, versa in condizioni disperate dopo anni di promesse non mantenute dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute. A darmi una mano ci sono già diversi Montegranaresi, consci che sia necessario cercare di muovere qualcosa e di farlo in fretta. La prossimità delle elezioni amministrative aumenta l’urgenza, perché vorremmo che tutti gli schieramenti che parteciperanno alla competizione elettorale assumano l’impegno di dare priorità al problema “centro storico” in caso di vittoria.
Purtroppo le varie associazioni che, negli anni, sono nate con l’intento di occuparsi della questione del castello montegranarese, gran parte delle quali, va detto, le ho fondate io stesso, hanno poi preso direzioni diverse, sia per una normale evoluzione associativa, sia per mutati interessi dei soci. Da qui la necessità di un comitato che abbia il centro storico come unico obiettivo e che, magari, sia coadiuvato dalle stesse associazioni nei propri campi specifici di intervento.
Il primo incontro ufficiale è stato fissato per giovedì 6 settembre, alle ore 21,30, presso l’Oratorio di San Giovanni Battista, di fronte alla Biblioteca Comunale. A questo incontro sono invitati tutti i cittadini di Montegranaro che credano sia importante recuperare il centro storico e che intendano il paese antico come un patrimonio comune da salvaguardare. Se la riunione è aperta a tutti è anche chiaro che si preferirà che ognuno intervenga a livello personale, quandanche impegnato politicamente o in altri tipi di organizzazione, in modo di mantenere il sodalizio che sta nascendo del tutto sganciato dalle logiche di partito e schieramento. L’auspicio è che possa nascere un gruppo di lavoro snello e costruttivo che abbia l’unico obiettivo di sollecitare interventi seri per il centro storico a chiunque ne abbia la responsabilità.


Luca Craia

lunedì 27 agosto 2018

Il Comune di Montegranaro si riprende i loculi dei preti. Ma per farne nuovi non c’è fretta.


L’Amministrazione Gismondi aveva destinato quattro loculi del Cimitero di Montegranaro per la sepoltura di sacerdoti che abbiano prestato servizio presso il paese. La giunta Mancini, oggi se li è ripresi. Con un’ordinanza sindacale, Ediana Mancini ha ordinato le retrocessioni di questi spazi, fortunatamente ancora non occupati. Augurando ottima salute e lunghissima vita ai nostri sacerdoti, la notizia appare curiosa e, se vogliamo, ha anche una certa valenza politica.
La valenza politica è data dalla motivazione che ha mosso il Sindaco di Montegranaro a riprendersi i loculi destinati ai preti: abbiamo terminato i loculi per le sepolture ordinarie. È in programma la costruzione di 144 nuove tombe, ma al momento i lavori non sono nemmeno iniziati. Però, nel frattempo, non c’è più spazio per chi muore. Evidentemente i tempi di realizzazione sono stati programmati male, se ci siamo ridotti a doverci riprendere persino i quattro loculi destinati al clero.
Del resto sappiamo che le priorità dell’Amministrazione Mancini sono ben altre, visto anche come è ridotto il nostro cimitero. L’importante è realizzare opere ben visibili, che richiamino l’occhio e meraviglino i cittadini elettori: passeggiate desertiche, impianti sportivi costruiti nel nulla, sono queste le cose che premono al Sindaco Mancini e ai suoi collaboratori. Le tombe non fanno prendere voti, evidentemente. Così, in attesa di realizzarne di nuove, ma con molta calma, ci riprendiamo quelle dei preti.


Luca Craia