sabato 28 luglio 2018

Centro commerciale: perché tanta fretta?


La variante al PRG che potrebbe consentire la costruzione di un centro commerciale a Montegranaro, a ridosso della circonvallazione (leggi articolo http://www.laperonza.org/2018/07/linspiegabile-caso-del-centro.html), non arriverà in Consiglio Comunale per la prossima seduta come previsto ma slitterà alla seduta successiva, questo perché è arrivata in tempo la documentazione necessaria. E qui mi sorge un’ulteriore domanda, da aggiungere a quelle che già mi sono posto qualche giorno fa.
Come mai tanta fretta? Perché inserire all’ordine del giorno un punto per il quale non esiste nemmeno ancora la documentazione? Perché non si è atteso di avere tutte le carte per poi inserire la discussione all’ordine del giorno della prima seduta possibile, ma si è cercato di guadagnare tempo inserendolo nella prossima seduta pur non essendo in possesso delle informazioni necessarie?
Questo centro commerciale diventa sempre più interessante. E misterioso.

Luca Craia

venerdì 27 luglio 2018

Riunione dei commercianti di viale Gramsci. Si studiano iniziative. Invitata l’opposizione, la maggioranza no.


Si riuniranno mercoledì prossimo, i commercianti di viale Gramsci e largo Conti, per discutere le nuove disposizioni sulla pedonalizzazione del viale che li penalizzano fortemente. Alla riunione parteciperanno gli esercenti della zona nella quasi totalità (solo 3 hanno dato la loro indisponibilità) e una rappresentanza della Confcommercio. Lo scopo è di studiare iniziative che possano far comprendere la posizione dei negozianti, non escludendone nessuna, nemmeno una class action o qualche tipo di manifestazione. I commercianti sono estremamente delusi per non essere stati ascoltati e per aver visto tutti gli accordi fin qui presi cadere nel nulla. La delusione è tale da fare in modo che, alla riunione, sono invitate tutte le forze politiche di opposizione mentre la maggioranza non è stata convocata. La motivazione è semplice: quello che c’era da dirsi, ormai, si è detto.

Luca Craia

Leggi gli articoli precedenti

Viale Gramsci pedonale: l’ira dei commercianti. Danni al commercio e danni al paese.


Si sentono traditi, i commercianti di viale Gramsci. Ci sono stati incontri, rassicurazioni, accordi, parole date, e alla fine si arriva a una soluzione che sorprende tutti: i nuovi orari di chiusura al traffico della corsia lato negozi, stabiliti nei giorni scorsi da un’ordinanza della Polizia Municipale che parte da subito e vale anche per gli anni a venire, prevedono l’innalzamento del pilomat alle 16,30 e l’isola pedonale fino alle 7 del mattino (leggi articolo). Questa soluzione ha sopreso i commercianti, che non ne sapevano nulla e che nessuno ha consultato prima di prenderla. Li ha sorpresi e fatti arrabbiare, perché è una cosa che non ha senso.
Non ha senso chiudere la strada in quell’orario, serve solo a danneggiare il commercio. Chi deve andare in quei negozi, in questo modo, passerà solo una volta lungo il viale per poi doversene andare, essendo impedito il giro di ritorno a meno di non passare per il percorso scomodissimo della piazza. Si perdono vendite, in questo modo, e questo è documentabile dagli incassi durante i periodi di chiusura del viale, che sono stati lunghi, tra le necessità del cantiere per il murale, Veregra Street e altre invenzioni varie.
Non ha senso perché alle 16,30 viale Gramsci, d’estate, è invivibile: troppo caldo, sulle pietre del marciapiede puoi cuocere una bistecca. Non ci sono pedoni, non c’è aggregazione, non c’è vita. Ma i negozi sono aperti e i clienti ci vanno, se si consente loro di andarci. Questa nuova decisione renderà la cosa difficile.
Non ha senso per la tutela del centro storico, perché le macchine che volessero fare il giro passando per la piazza, fossero molte, alla fine andrebbero a danneggiare ulteriormente il già precario manto stradale e le strutture ipogee sottostanti, le cui volte si mostrano già piuttosto provate.
Alcuni commercianti minacciano di portare via la propria attività, altri chiedono iniziative forti da parte delle associazioni di categoria che, comunque, la prossima settimana si interesseranno alla questione. Intanto il clima è teso e si denota ancora di più una visione distorta, da parte dell’amministrazione comunale, di quello che è bene e quello che non è bene per il paese. In questo modo, danneggiando il commercio, si crea un danno irreversibile per il centro storico e per tutto il paese, danno già in essere che si sta cercando di aggravare. Assurdo.

Luca Craia