mercoledì 24 febbraio 2016

Voi lo sapevate che si vota un referendum ad Aprile?



Voi lo sapevate che il 17 aprile si vota per un importante referendum? Io sì, ma me l’ero completamente scordato. Certo che non c’è nessuno che ti aiuti a ricordarlo. Partiti, movimenti, associazioni di categoria, tutti silenti, tutti a fare l’indiano sperando che il referendum passi inosservato, che gli elettori non se ne accorgano e non si raggiunga il quorum. La premiata coppia Renzi-Mattarella, poi, ha ben pensato, pur avendone la possibilità, di non accorpare il referendum con le amministrative di giugno, nonostante questo ci avrebbe potuto far risparmiare dei bei soldini. C’è da capirli, così il rischio quorum sarebbe diventato maggiore.
Eppure si tratta di un quesito importante, che interessa gli Italiani da vicino e può influenzare il nostro futuro sotto diversi aspetti. Si tratta di decidere sulle trivellazioni in mare, di cui tanto si è parlato fino a qualche mese fa. Si tratta di decidere se continuare o meno questa pratica che sta dando conseguenze disastrose sull’equilibrio ecologico e geologico e che, comunque, manda l’Italia nella direzione di una politica energetica sbagliata, quella basata ancora sui combustibili fossili. Non sto qui a farvi la tiritera, andate a informarvi in rete, troverete ampie notizie. Sappiate però che, ancora una volta, stanno cercando di fregarci e di toglierci quel briciolo di democrazia che c’è rimasta.

Luca Craia

martedì 23 febbraio 2016

Perché un nuovo ospedale? Facciamo funzionare bene quello vecchio.



Il mio è un ragionamento talmente elementare da sembrare stupido. Ciononostante vorrei condividerlo sul blog, per cui lo espongo. Mi sto ponendo la domanda del perché ci sia tanta smania da parte di quasi tutti i politici per realizzare un nuovo ospedale a Fermo. La domanda deriva dalla consapevolezza, anche per esperienza diretta, che l’ospedale, così come è organizzato oggi, non funziona. Ci sono disservizi diffusi, ci sono professionalità inespresse, ci sono situazioni che addirittura, secondo il mio modesto parere, mettono a rischio i pazienti.
Questo è dovuto, mi pare evidente, non tanto alla mancanza di professionalità degli operatori che, nella stragrande maggioranza dei casi, è ottima, quanto alla carenza di attrezzature e organico. Assunto questo, e lo do per assunto, mi domando cosa cambierebbe spostando il tutto in un edificio nuovo fiammante. Certo, logisticamente ci sarebbe molto da guadagnare, ma che giovamento ne avrebbero i servizi sanitari? Il personale rimarrebbe invariato, le attrezzature sarebbero pressochè le stesse. Quale sarebbe il vantaggio? Spenderemmo tutti quei soldi solo per qualche parcheggio in più?
Credo, facendo i conti della serva e continuando nel mio stupido ragionamento, che se spendessimo per incrementare il personale e adeguare le attrezzature, forse l’investimento avrebbe più senso, anche se si andrebbe meno sul giornale e forse non si prenderebbe lo stesso numero di voti (e non mi sogno nemmeno di insinuare vantaggi sugli appalti). Ma il mio è un ragionamento stupido, terra terra.

Luca Craia

Deslottizziamo Montegranaro



Il termine è bruttissimo e cacofonico ma rende molto l’idea: deslottizzare. Ecco, pare che sia possibile togliere di mezzo le maledette macchinette mangiasoldi, quelle che rovinano migliaia di famiglie italiane con la santa benedizione dello Stato. Lo ha fatto il Comune di Anacapri, vietando di fatto l’utilizzo di slot e altre diavoleria simili con uno stratagemma piuttosto semplice, visto che, altrimenti, non si potrebbe fare.
Infatti il Sindaco ha modificato i regolamenti comunali non vietando l’installazione delle macchinette a priori ma impendendole, come nel proprio potere, in un raggio di 150 metri da luoghi sensibili come le scuole e altri centri dove si radunino giovani e soggetti più deboli. Stradario alla mano si è visto che, così facendo, si rendeva impossibile l’installazione di queste diavolerie in tutto il territorio senza, di fatto, vietarle in assoluto.
Il provvedimento, per colmo di democrazia, è poi stato sottoposto a referendum popolare che, ovviamente, lo ha approvato a stragrande maggioranza. Ed ecco qua che Anacapri è rimasta senza slot. Ci sono stati ricorsi ma sono stati tutti vinti.
Quindi è possibile farlo. Allora perché non anche da noi? Con la crisi economica, le fabbriche che chiudono, le famiglie sempre più in difficoltà, sarebbe un gesto di grande sensibilità sociale da parte dell’Amministrazione Comunale. Pensiamoci. Deslottizziamo Montegranaro.
Luca Craia