La piazza è il cuore del paese, il
centro del centro, il luogo dove la comunità si riunisce, il salotto della casa
comune, anzi, se vogliamo è la cucina. A Montegranaro la piazza non è più il
centro di nulla da tanto, troppo tempo. In un paese solitamente deserto nei
giorni non lavorativi, la piazza è il vuoto assoluto, un non luogo dove resite
solo un bar temerario e dove un coraggioso sta cercando di avviare una nuova
attività. In un progetto per la realizzazione di un’economia turistica la
piazza deve essere il punto di partenza, il primo luogo dove incentivare la
frequentazione e l’apertura di nuove attività. Diventa quindi obbligatorio
limitare se non eliminare totalmente il flusso delle auto.
A Montegranaro la politica turistica
è ferma al palo. Il progetto c’è ed è anche molto ambizioso, ma stenta a
decollare. Ciononostante la chiusura, per ora parziale, della piazza durante il
fine settimana va nella giusta direzione e serve a cambiare una mentalità
antica e sbagliata che abbiamo un po’ tutti, ossia quella di pretendere di
arrivare con la macchina fin davanti l’uscio del posto dove dobbiamo andare. La
piazza è un posto particolare e questa pretesa è assurda. È invece giusto cominciare
a liberarla dal traffico e dai mezzi in sosta. Ha fatto bene il Sindaco a
volere la limitazione del parcheggio nei fine settimana, e piano piano ci
abitueremo tutti a frequentare la piazza andandoci a piedi, come accade quasi
dappertutto.
Certo però che poi, alla chiusura
della piazza, deve seguire una politica che riporti la gente a frequentarla,
aiutando e sostenendo i commercianti e incentivando l’apertura di nuove
attività. Turismo, cultura, attività ricreative: la piazza deve essere il luogo
naturale dove ambientare le iniziative e qui ancora non ci siamo. Ma la sua
chiusura va nella direzione giusta.
Luca Craia