giovedì 30 settembre 2021

È il mondo del blogger, baby. Benvenuti nel mio mondo.

 

Ogni tanto capita che qualcuno si metta a fare il blogger senza manco saperlo. Oppure magari lo fa per emulazione, pensando “se lo fa lui lo posso fare pure io”. Capita ogni tanto, specie sotto elezioni, quando sono tutti molto sensibili a certi temi e hanno tutti una gran voglia di dire la loro. Però è un momento pericoloso per mettersi a fare il blogger, perché non solo vogliono dire tutti la loro, ma anche perché la gente è incattivita più del solito, e di solito è molto incattivita.

Perché, vedete, fare il blogger non è così facile come sembra. Non è soltanto scrivere quello che si pensa e metterlo lì, in una vetrina, senza alcuna voglia di mettersi a discutere, solo per mostrare il proprio pensiero. Non è necessario avere voglia di discutere per fare il blogger, anzi. Per discutetere basta andare a commentare quello che scrivono gli altri. Se fai il blogger è perché vuoi condividere quello che pensi tu, non metterlo in discussione.

Per questo bisogna essere attrezzati per fare il blogger. Perché la gente ti sbrana, quando fai il blogger, e tu ti devi difendere. E scopri, pensa un po’, che anche tu ti difendi come facevano altri blogger quando a sbranarli ci andavi tu. Provo un misto di compassione e gratificazione nel vedere certi personaggetti intermittenti della politica che si risvegliano da letarghi quinquennali a ridosso delle elezioni, durante i quali letarghi ogni tanto fanno incursioni nelle pagine altrui a dispensare insulti, e improvvisamente sentono la legittima necessità di condividere i propri pensieri per poi immancabilmente trovarsi a loro volta sommersi dagli insulti. Solo che, se prima invocavano la democrazia contro il blogger che si difendeva da loro, ora invocano il diritto di libera espressione e azzannano, giustamente, chi li critica. Solidarietà piena, ma almeno adesso capite che significa.

È il mondo del blogger, baby. Benvenuti nel mio mondo.

 

Luca Craia

007 al gay pride


Sapevo che sarebbe avvenuto, come uno sa che prima o poi l’estate finirà, come è logico che finisca la giovinezza spensierata e si diventi adulti, come uno presagisce la fine di una bellissima storia d’amore ma vive come se la cosa non potesse mai accadere. E poi accade. E sta accadendo adesso, l’ineluttabile, quello che non vorremmo mai ma che diventa inesorabilmente realtà: vogliono fare 007 omosessuale. Gia si vociferava da tempo su una proposta di un James Bond donna e ora, con l’addio al personaggio di Daniel Craig, lo 007 più muscoloso della storia, si apre la diatriba sul successore e, oltre alla suddetta proposta di un agente segreto con licenza di uccidere in versione femminile, arriva quella del James Bond versione omosessuale.

Ora, nulla in contrario a fare film con protagonista un agente segreto di Sua Maestà Britannica femmina, gay o, come si dice oggi, fluido. Ma, signori miei, non è James Bond. Bond è stato ideato da Ian Fleming con delle caratteristiche precise, e se quelle caratteristiche non le ha più, non è James Bond, è un altro. Già con Craig lo abbiamo stravolto mica poco, e ce ne passa da quest’ultimo a quello più vicino all’idea di Fleming, il magnifico Sean Connery. Se ora lo vogliamo far diventare pure omosessuale, mi pare che si esagera. James Bond è nato come sciupafemmine e sempre lo sarà, con buona pace dei politicamente corretti che possono sempre andarsi a vedere un altro film.

Ecco, fatevi un altro film, inventatevi un altro personaggio. Lasciate stare Fleming e il nostro immaginario collettivo. Lo state facendo a pezzi, il nostro immaginario. Tra un po’ farete pilotare Goldrake a un transessuale e trasformerete Tarzan in una bandiera lgbt (e consonanti varie). Liberissimi di inventarvi nuovi personaggi, uomini scimmia con l’asterisco alla fine del nome, agenti segreti in smoking e calze a rete, ma lasciate stare la nostra fantasia. Siate buoni.

 

Luca Craia

 

mercoledì 29 settembre 2021

Si abbattono gli spogliatoi di via Asiago. L’Ape Ronza segnalò la presenza di amianto 5 anni fa.

 

Abbiamo segnalato più volte, a partire dal 2016, la situazione degli spogliatori dell’ex campo da tennis di via Asiago, a Montegranaro. La struttura, fatiscente e inutilizzata da tempo, è pericolante ed ha subito anche un incendio. La pericolosità è aggravata dalla copertura in amianto del manufatto. Oggi finalmente il Commissario Straordinario ha disposto l’abbattimento del fabbricato.

Ancora una volta è curioso come passino gli anni senza che nessuno si muova, poi arriva una figura non politica e si risolvono le situazioni. Ce ne sono state diverse, di situazioni risolte in questi mesi di commissariamento, che con la passata Amministrazione Comunale non si riuscivano a sanare. Questa poi era molto grave, perché l’amianto, una volta danneggiato, va rimosso immediatamente, tanto più che è ubicato in una zona molto popolata. Invece, dal 2016, anno in cui segnalai la cosa e anno in cui si sviluppò l’incendio che finì di massacrare gli spogliatoi, solo ora si riesce a risolvere la questione.

 

Luca Craia