venerdì 29 novembre 2019

NUOVO PIANO SANITARIO, TARDIVO E CONSERVATORE.

Sandro Zaffiri (Lega Marche): “Provvedimento dalle mille facce usato come banco di prova di coalizione”. Lega unico partito ad esprime voto di contrarietà.


Comunicato integrale

“L’approvazione da parte della Commissione Sanità del nuovo Piano sanitario 2019/2021 rappresenta l’ennesima sconfitta della maggioranza a guida PD di questa Regione e – cosa ancor più grave – l’ennesima delusione per i marchigiani”
Parole di Sandro Zaffiri che prova a dare una lettura più completa del provvedimento e dell’iter che ha portato alla sua recente approvazione.
“Il nostro è stato un voto di convinta contrarietà ad un Piano – afferma Zaffiri – che non contiene interventi migliorativi sui servizi al territorio, nessuna azione di riorganizzazione delle strutture sanitarie, tanto meno l’attesa riorganizzazione e riqualificazione del lavoro dei medici e del personale sanitario”.
“Un piano dalle mille facce – rileva Zaffiri – perché è al tempo stesso conservatore e riformista…Conservatore nella misura in cui non propone niente di nuovo e non inverte la tendenza a ridurre l’offerta nelle aree più periferiche. Riformista in quanto a sperimentazione dei nuovi asset di governo, perché è stato strumentalmente usato come banco di prova per testare la tenuta della alleanza tra Pd e Movimento 5 stelle, che infatti, dopo anni di battaglie contro, si sono semplicemente astenuti sull’atto”.
“Sorprendente, per altro, l’astensione di Fratelli d’Italia, che chiamiamo allo scoperto per chiarire quelle che sono le motivazioni di questa scelta”.
“Sempre sul fronte delle opportunità, viene da chiedersi a cosa serve un Piano sanitario approvato in tutta fretta a fine legislatura. Certamente non a migliorare i servizi nelle zone montane, dove durante il corso di questa legislatura si sono inanellate chiusure di reparti e di interi ospedali, probabilmente però ad ingraziarsi i soggetti interessati alla costruzione di quelli nuovi”.
“Non si può che dare un’unica lettura a questo Piano, cioè di uno spot elettorale che in realtà contiene un prodotto scadente e di bassa qualità…tutto ciò mentre il livello di stress del personale, medico e paramedico, è al massimo e la pazienza di chi attende una visita fissata al 2021 è giunta al termine”.

Sandro Zaffiri
Capogruppo Lega Consiglio Regionale delle Marche


Ancona, 29 novembre 2019

La fulminazione di Luchino Ceriscioli: la ricostruzione non cammina, nonostante i nastri tagliati.


Dopo aver tagliato centinaia, ma che dico, migliaia di metri di nastro tricolore, dopo aver presenziato sorridente a tutte, o quasi, le inaugurazioni della (finta) ricostruzione, anche dei tombini, dopo aver negato problemi, aver accusato chi li denunciava di disfattismo, dopo che i suoi assessori hanno trattato i terremotati da pezzenti (ricordiamo il caso di Maria Luisa Fiori ed Eleonora Tiliacos), ora i Presidente della Regione Marche si accorge che, così, la ricostruzione non va.
Non va, non parte, e non sono servite le piste ciclabili, le strade rattoppate coi soldi degli sms solidali, le grotte sudatorie. Non sono serviti i risorgimarche, le mostre d’arte a Osimo coi capolavori terremotati, non sono servite le visite istituzionali, le bandierine sventolate. Sta tutto fermo, e se ne accorge pure Ceriscioli. Meglio tardi che mai.
Ma un po’ di responsabilità ce l’ha anche la Regione, e questo Ceriscioli non lo dice. Forse qualcosa di più di un po’ di responsabilità. Ma ora non si può ammetterlo, giammai. Semmai è più intelligente addossare la colpa al Governo, anche se al governo ci stanno quelli del suo stesso partito. Qui si vota tra pochi mesi, e non c’è partito che tenga. Si rischia di perdere, e anche di brutto. E allora eccola qua, la ricostruzione che non parte. E non è colpa mia, dice il Presidente.

Luca Craia

Basso è vivo e lotta tra noi. Ma dà ragione alla ditta: hanno sbagliato i cittadini.


Apprendiamo con sollievo dal Carlino di oggi che l’assessore all’ambiente del Comune di Montegranaro, Roberto Basso, sta bene, è operativo e non ha perso la sua proverbiale verve. Interviene, l’assessore, direttamente sul giornale, senza passare per il consueto canale social istituzionale del Comune, per dire senza dubbio alcuno che la ditta Onofaro ha ragione, che ha fatto bene a non ritirare l’indifferenziata di martedì scorso perché conferita irregolarmente. Evidentemente quei cittadini che denunciano sui social di non aver visto ritirare la propria immondizia anche se conferita con sacchi trasparenti non meritano credito, mentre il credito alla ditta è dato incondizionatamente.
Intendiamoci: ci sono regole che vanno rispettate, ma se si è stati elastici fino a lunedì e martedì si diventa improvvisamente rigidi, senza alcun preavviso, la gente ci può anche rimanere male. Sarebbe bastato utilizzare i canali di comunicazione utilizzati in seguito per informare la popolazione, e non ci sarebbe stato nulla da eccepire.
Del resto, è anche vero quello che dice Basso: non sono state elevate sanzioni. Vorrei vedere: a chi le elevi, le sanzioni? Come dimostri di chi sia il sacchetto conferito irregolarmente? E come dimostri che il rifiuto non conforme presente nel bidoncino ce l’abbia messo Pinko e non Pallino, magari passando davanti casa di Pinko così, tanto per fargli uno scherzetto? È il sistema che non funziona, ma questo, Basso, non lo ammetterà mai.
Comunque sta bene, non ha mai litigato con nessuno in maggioranza, tutto fila liscio. E questo ci conforta.

Luca Craia