lunedì 26 agosto 2019

Zingaretti distratto alla messa di Amatrice


"Chiediamo perdono per le parole vuote, false e prive di significato che in questi tre anni abbiamo detto e ascoltato". Mentre monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, pronunciava queste parole durante l'omelia della funzione di commemorazione delle vittime del terremoto di Amatrice, proprio nel palasport della cittadina distrutta dal sisma il 24 agosto 2016, evidentemente rivolgendosi a chi aveva e ha ruoli di responsabilità nel Paese, il segretario nazionale del Partito Democratico sembrava assorto in altre occupazioni, a occhio e croce impegnato con il telefonino. Chissà se, nonostante questo impegno manuale, è riuscito a seguire l'omelia? Auguriamocelo, gli avrebbe fatto bene.

Luca Craia

sabato 24 agosto 2019

I terremotati non aspettano elemosine. Vogliono che gli si consenta di ricostruire


Giornata di celebrazioni, oggi, come previsto, in tutto il cratere del centro Italia. Politici incravattati con la faccia triste, parole di circostanza sui social, qualche distratto che chatta durante la messa di Amatrice, un fiume di inchiostro sulla stampa stampata e di parole pigiate sulle tastiere per quella online. Il disegno che ne esce è un brutto disegno, che non rispecchia la realtà dei terremotati, anzi, nel offende la dignità. Aprendo giornali, televisioni, notiziari vari sembra che chi è stato colpito dal sisma del 2016, chi ha perso i propri cari, la propria casa, i propri beni sia lì, piangente e inerte ad attendere qualche magnanimo aiuto dallo Stato, aiuti promessi e mai arrivati. Ebbene, niente è più distante dalla realtà.
I terremotati del centro Italia non hanno bisogno di elemosine, di elargizioni, della magnanimità e del gran cuore dei politici che oggi sono andati a farsi immortalare. I terremotati vogliono che sia data loro la possibilità di ricostruire la loro casa, il loro paese, la loro comunità. Il punto è questo: la ricostruzione non parte non perché qualcuno si sta piangendo addosso, ma perché a questa gente, pronta a rimboccarsi le maniche e a investirsi in prima persona per ricostruire, non è stata data la possibilità di farlo. Non è solo questione di soldi, è anche questione di soldi. Ma, soprattutto, è questione di cappi, lacciuoli, ostacoli, trappole burocratiche che impediscono di iniziare sul serio a ricostruirsi casa, azienda, futuro. Leggi contraddittorie, complicazioni assurde, tecnici che non sanno dove mettere le mani perché come fanno sbagliano. E le sanzioni sono pesanti, non si scherza.
Poi, certo, servono i soldi. Ma quelli pare che, alla fine potrebbero anche esserci. È che non si riesce a partire. Non ci riescono i Comuni, non ci riescono i privati perché è talmente complicato che il rischio di sbagliare è enorme, e sbagliare può costare caro. Mi raccontava una persona che ha vissuto, ai tempi, il terremoto del Friuli, che in quel caso si ricostruì con la massima celerità anche perché lo Stato lo lasciò fare, dando la massima collaborazione ma senza creare intralci burocratici. Oggi è ovvio che non si possa più agire in questo modo, tra mafie, malaffare e lestofanti sempre pronti a sciacallare. Ma l’impostazione che si è data all’impianto giuridico per la ricostruzione è talmente complessa e inestricabile che sembra fatta apposta per impedire che si vada avanti. Sembra.
Però l’immagine del terremotato che si piange addosso no, quella non è accettabile. Questa gente è abituata a lavorare, a ottenere risultati, a crearsi quello che gli serve col sudore della fronte. Questa è gente che non cerca elemosine, che non chiede nulla di più di quanto gli spetta. Questa è gente che vuole soltanto ritornare a vivere normalmente la propria vita. E glielo stanno impedendo. Questo bisogna raccontare.

Luca Craia

Crisi di Governo: Fratelli d'Italia avvia mobilitazione con raccolta firme per le elezionisubito. Domenica 25 agosto manifestazione al Lungomare Piermanni di Civitanova Marche


Comunicato integrale

Fratelli d'Italia si mobilita in questo fine settimana in tutta Italia per chiedere "elezioni subito": la petizione nazionale promossa dal partito di Giorgia Meloni si pone l'obiettivo di tornare subito al voto, dicendo no a "inciuci, trasformismi e governi che non siamo espressione della volontà popolare".
“Inciuci dei quali oggi si inizia a respirare l'aria anche a livello regionale – afferma il capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi – dove si attendono le elezioni il prossimo maggio e dove le forze che oggi non sono premiate dai sondaggi né dalle ultime tornate elettorali, vinte ovunque in Italia dal centrodestra, stanno muovendo reciproche aperture dopo anni di screzi e attacchi. Un’alleanza PD – M5S che potrebbe concretizzarsi in una legge elettorale per le Marche fatta ad hoc per impedire al centrodestra di vincere le elezioni del prossimo anno e di governare la Regione”.
Un incontro con la stampa è previsto per domenica alle ore 11 a Civitanova Marche, presso il Lungomare Piermanni concessione n.1 - con numerosi parlamentari tra i quali il deputato marchigiano Francesco Acquaroli, l’europarlamentare Carlo Fidanza, il responsabile nazionale Organizzazione FDI, Giovanni Donzelli, gli onorevoli Andrea Delmastro, Augusta Montaruli, Ylenia Lucaselli, Marco Osnato, Emanuele Prisco, Luca De Carlo, Franco Zaffini, il consigliere regionale Elena Leonardi e i vertici marchigiani del partito.
Contemporaneamente saranno allestiti banchetti per firmare la petizione in molte piazze delle principali città e in alcune localitaà di mare, oltre che on line sul sito www.fratelli-Italia.it. Sarà possibile firmare la petizione oggi, sabato 24, a Como in piazza Duomo, a Fiesole (Firenze) in piazza Mino alle ore 12 e a Baia Domizia (Caserta) dalle ore 15 alle 18. Domani, domenica a Castel San Giovanni (Piacenza) in Corso Matteotti dalle 9.30 alle 13, a Milazzo Piano Baele (Messina) dalle 18 alle 21, a Potenza presso il parco dell'Europa Unita di Poggio Tre Galli dalle ore 10.