mercoledì 23 gennaio 2019

Pazzaglini indagato a quattro mesi dalle elezioni e Sindaci in rivolta contro il Governo. Auspicabile procedimento rapido.


Nel panorama di un cratere in movimento e in cerca di soluzioni alla stasi ormai pluriennale in cui versa la ricostruzione, irrompe la notizia del Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, indagato per una somma esigua che non sarebbe passata per la resocontazione del Comune ma, forse, non doveva proprio passarci. La Magistratura fa il proprio dovere e, in presenza di situazioni che possano prefigurare un reato, non può che mettere in moto la macchina della giustizia. Però è un momento particolare per i paesi terremotati: si voterà tra pochi mesi per il rinnovo dei Consigli Comunali e dei Sindaci di gran parte dei Comuni e proprio alcuni di questi Sindaci, dopo due anni e mezzo di prese di distanza da manifestazioni popolari e iniziative di protesta, ora improvvisamente si organizzano per lottare con tutti i mezzi contro il Governo che non ascolta.
Pazzaglini, Senatore leghista, quindi ovviamente filogovernativo, è anche uno dei pochi che alle manifestazioni partecipava anche prima e che mi pare veda con un certo sospetto questo redivivo zelo contestatorio dei colleghi a pochi mesi dalle elezioni. In questa situazione, il fronte dei Sindaci che intendono muoversi diversamente dai 40 di Camerino è quanto meno indebolito.
È anche un momento particolare per Visso, probabilmente candidata a diventare capofila di un unico comune che comprenda Ussita e Castelsantangelo, difficilmente ricostruibili. Queste indagini possono avere influenze anche pesanti sulle prossime elezioni e, comunque, le hanno sul momento attuale. In Italia vige lo Stato di Diritto e Pazzaglini è innocente fino a prova contraria; ma si sa, la gente processa e sentenzia, specie oggi con i social, prima ancora che si concludano le indagini preliminari. Per cui sarebbe auspicabile che la Magistratura affretti il passo, proprio in vista delle elezioni.

Luca Craia

martedì 22 gennaio 2019

Pasqui promuove il comitato dei Sindaci e nello stesso giorno boicotta un incontro. E chiede ai colleghi: mi dimetto o non mi dimetto dall'ANCI?



Nello stesso giorno in cui undici Sindaci del cratere maceratese disertano per protesta l’incontro con i vertici della gestione emergenziale post-sisma (leggi articolo), uno di essi scrive, il Sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, scrive ai colleghi proponendo un comitato dei sindaci. La proposta era già stata formulata nel corso dell’incontro dei 40 Sindaci del cratere del Centro Italia tenutosi il 17 scorso e organizzato proprio a Camerino dallo stesso Pasqui, ma il Sindaco camerte ora invia la missiva a tutti, anche a chi non ha partecipato, tentando di allargare l’intesa.
Pare evidente che il Primo Cittadino di Camerino sia interessato alla leadership del Comitato, ma stride fortemente, in tutto questo sollecitare gli altri, che proprio oggi lo stesso Pasqui abbia agito in maniera unilaterale, incurante degli altri Sindaci, boicottando un incontro istituzionale importante. Scelte rispettabili, ma quando contemporaneamente ci si candida a rappresentare tutti i Comuni del cratere, forse l’atteggiamento dovrebbe essere più lineare.
È curiosa anche la richiesta che fa, il Sindaco ai colleghi, circa la sua carica di coordinatore dei Comuni terremotati in seno all’ANCI. Pasqui chiede: mi dimetto o mantengo la carica? Sembra una domanda strana, non sono certo i colleghi a doverlo stabilire, tanto più che Pasqui dà una settimana di tempo per rispondere, ma se la si guarda nell’ottica del Comitato che sta promuovendo con tanto zelo, rimarca ancora una volta quanto la leadership dello stesso sia ben più importante di un incarico all’ANCI che, fino ha oggi, ha prodotto zero risultati.

Luca Craia

I giovani fermani alla GMG. Un viaggio spirituale alla ricerca di valori veri.

C'è una gioventù bella, gioiosa, sensibile, che cerca i valori veri, diversi da quella cultura della trasgressione e dello sballo che la società moderna sembra voler inculcare a quelli che saranno i protagonisti del futuro. Sono circa 80 i giovani marchigiani che si sono recati a Panama per la Giornata Mondiale della Gioventù. 
38 di loro sono provenienti dalla diocesi di Fermo, accompagnati da Don Tony Venturiello, e tra loro ci sono due Montegranaresi: Leonardo Sciamanna e Giuseppe Iadonato, alla sua terza GMG, che mi ha gentilmente concesso l'uso delle sue foto.
Sono arrivati il 15 a Las Tablas, ospitati a due a due in famiglie del posto. Durante la prima settimana hanno vissuto la vita delle famiglie che li ospitavano, tra lavoro, svago e momenti spirituali. Ora si sono spostati a Panama City, sempre ospiti di famiglie locali. Attendono l'arrivo del Papa che giungerà a Panama giovedì prossimo per trattenersi fino a domenica.
Un'esperienza sicuramente costruttiva e positiva per questi ragazzi provenienti da un mondo molto diverso da quello panamense,  dove è stridente il contrasto sociale tra l'opulenza dei ricchi e la forte povertà delle periferie. Uno scenario che somiglia moltissimo a quello che si prospetta anche per noi fra qualche decennio.

Hanno attraversato l'oceano, sono andati dall'altra parte del mondo per ascoltare una parola di vita, per avere un momento per lo spirito in un'esperienza che sicuramente porteranno con sé per tutta la vita. Per fortuna i giovani del XXI secolo sono anche questi.

Luca Craia