Nel panorama di un cratere in movimento e in cerca di
soluzioni alla stasi ormai pluriennale in cui versa la ricostruzione, irrompe
la notizia del Sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, indagato per una somma esigua che non sarebbe passata per la resocontazione del Comune ma, forse, non doveva proprio passarci. La Magistratura
fa il proprio dovere e, in presenza di situazioni che possano prefigurare un
reato, non può che mettere in moto la macchina della giustizia. Però è un
momento particolare per i paesi terremotati: si voterà tra pochi mesi per il
rinnovo dei Consigli Comunali e dei Sindaci di gran parte dei Comuni e proprio alcuni di questi Sindaci,
dopo due anni e mezzo di prese di distanza da manifestazioni popolari e
iniziative di protesta, ora improvvisamente si organizzano per lottare con tutti i mezzi contro
il Governo che non ascolta.
Pazzaglini, Senatore leghista, quindi ovviamente
filogovernativo, è anche uno dei pochi che alle manifestazioni partecipava
anche prima e che mi pare veda con un certo sospetto questo redivivo zelo
contestatorio dei colleghi a pochi mesi dalle elezioni. In questa situazione, il fronte dei Sindaci che
intendono muoversi diversamente dai 40 di Camerino è quanto meno indebolito.
È anche un momento particolare per Visso, probabilmente
candidata a diventare capofila di un unico comune che comprenda Ussita e
Castelsantangelo, difficilmente ricostruibili. Queste indagini possono avere
influenze anche pesanti sulle prossime elezioni e, comunque, le hanno sul
momento attuale. In Italia vige lo Stato di Diritto e Pazzaglini è innocente
fino a prova contraria; ma si sa, la gente processa e sentenzia, specie oggi
con i social, prima ancora che si concludano le indagini preliminari. Per cui
sarebbe auspicabile che la Magistratura affretti il passo, proprio in vista
delle elezioni.
Luca Craia