venerdì 21 dicembre 2018

Emessa l’ordinanza anti-botti di Capodanno. Anche quest’anno nessuno la farà rispettare.


Anche per il 2018, il Sindaco di Montegranaro ha provveduto a vietare l’uso e la vendita dei botti, malcostume radicato per Capodanno ma anche per i giorni immediatamente precedenti e successivi. L’esplosione di petardi e altri ordigni simili è causa di infortuni e danni ad animali, cose e persone e basterebbe un po’ di buon senso, se non di intelligenza, per capire che questa usanza è profondamente incivile. Ma è radicata, tanto che, nonostante l’ordinanza del Sindaco, gli anni passati, scoccata la mezzanotte del 31, a Montegranaro e nelle campagne circostanti sembrava di stare a Sarajevo durante la guerra. È bene ricordare che il divieto vale sia nei luoghi pubblici che privati, case o ristoranti che siano.
Pur apprezzando la volontà del Sindaco di porre in qualche modo un limite a questa barbarie, rimane il fatto che l’ordinanza viene puntualmente disattesa, come dicevamo, anche perché mancano completamente i controlli e le sanzioni. Trattando con gente incivile (perché chi indulge in giochetti di questo tipo è un incivile), è ovvio che non basta l’ordinanza, non bastano le regole, non bastano le leggi. Ci vogliono le sanzioni. Se emettiamo un’ordinanza e poi non facciamo in modo e maniera di farla rispettare, non è solo inutile ma anche diseducativa.

Luca Craia

Forno crematorio a Cura Mostrapiedi: gli abitanti non ci stanno e formano un comitato.


Avevano già manifestato, un paio di mesi fa, il loro disaccordo riguardo al progetto del Comune di costruire un impianto per la cremazione delle salme attiguo al cimitero (leggi l'articolo), gli abitanti di Cura Mostrapiedi, la piccola frazione di Sant’Elpidio a Mare confinante con l’abitato di Montegranaro. Erano convinti che il progetto fosse destinato a essere archiviato. Invece, stamattina, l’articolo del Corriere Adriatico ha rinfocolato la preoccupazione dei residenti che, a questo punto, vogliono fare sul serio.
Si stanno già muovendo per la costituzione di un apposito comitato che possa interloquire con il Comune di Sant’Elpidio a Mare, quanto meno per capire i modi di realizzazione, quali rischi si corrono e se la cosa sia effettivamente necessaria. L’intenzione è di coinvolgere nel comitato anche i cittadini dei centri limitrofi, Casette d’Ete e Montegranaro, tanto vicini da non essere meno interessati da eventuali conseguenze sulla salute. Ci sarà una riunione subito dopo le feste per stabilire il da farsi.

Luca Craia

Dal Governo un sereno Natale all’economia marchigiana: riconosciuta l’area di crisi complessa nel comparto pelle-calzatura.


Comunicato integrale

“A colpi di proclami non si creano né si conservano posti di lavoro. L’istituzione dell’area di crisi complessa per il comparto pelle-calzatura delle Marche è la risposta forte e chiara data ad uno dei settori produttivi più qualificati e rappresentativi dell’economia regionale”
I parlamentari Mirella Emiliozzi (M5S) e Paolo Arrigoni (Lega, responsabile Marche) rivendicano con comprensibile soddisfazione l’importante risultato frutto del lavoro congiunto tra le due forze di governo.
“Istituendo l’area di crisi complessa il Mise, con il Ministro Di Maio, ha concretizzato la costante e puntuale attenzione e vicinanza di M5S e Lega ad un comparto strategico per l’Italia intera – continuano Emiliozzi ed Arrigoni – .  L’economia della qualità non può essere solo motivo di passerelle nazionali ed internazionali come costume dei governi PD, e come fatto anche in questa occasione, dimostrando totale mancanza di rispetto a chi si è concretamente adoperato per le imprese e il territorio. Questo intervento non solo è fondamentale nella sostanza, ma doveroso per un’area in gran parte ricompresa in quella colpita dal sisma 2016. Il provvedimento è funzionale alla ripresa sociale ed economica del distretto calzaturiero fermano, dei comuni di Tolentino e Corridonia e al sistema locale del lavoro di Civitanova Marche, un’area che rappresenta l’essenza stessa del Made in Italy manifatturiero. Il nostro impegno continua, rendendo fruibile la norma per le piccole e medie imprese”.