giovedì 9 giugno 2016

Il triste cuore di panna degli anni ‘10



È un segno del nostro tempo, un gran brutto segno, la canzone scelta dall’Algida per la pubblicità rituale del suo cornetto. Da sempre la pubblicità del Cornetto Algida, che io mi ricordi, è stata una specie di allegro tormentone estivo, partendo da quell’ormai antico “c’è un cuore di panna per noi” fino all’ultima prima di quest’anno, una canzoncina allegra di Cremonini. 
Era questo il senso della canzone della pubblicità del gelato: dare un senso di serenità, spensieratezza, il gusto di passare un’estate giovanile con leggerezza, tra una cotta e una leccata al cono alla vaniglia e cioccolato. La canzone di quest’anno è un indici di come siano cambiati i tempi e di quanto ci siamo intristiti tutti, Algida compresa. Una canzone brutta, ma brutta brutta, ma questo può passare, è la mia opinione, magari a qualcuno può piacere. 
Ma il testo del pezzo di J-Ax è di un cupo, di una negatività, di una tristezza disarmante. Altro che estate spensierata, qui vogliamo i nostri giovani tristi e afflitti, consci di un mondo che, poi, alla fine va davvero così male come ce lo descrive il rapper dalla esse moscia, ma non vedo perché farglielo ricordare pure quando lappano un gelato.

Luca Craia

Domani assemblea per il centro storico



È prevista per domani sera, venerdì 10 giugno, alle ore 21.30 presso l’Oratorio di San Giovanni Battista di Montegranaro, l’assemblea pubblica cittadina organizzata dall’Associazione Culturale Arkeo per riportare all’attenzione, dopo anni di sostanziale oblio, la questione del centro storico di Montegranaro. L’incontro, dal titolo “Centro Storico, quale progetto”, intende ragionare sulla progettualità inesistente per la città vecchia e rilanciare una sorta di concorso di idee per recuperare un quartiere che è sì la memoria storica del paese ma che è stato dimenticato da forze politiche e sociali.
All’incontro è stato invitato l’assessore al centro storico Giacomo Beverati così come le forze politiche di minoranza. L'intento è quello di aprire un dibattito pacato e costruttivo ma che non lasci nulla di inspiegato e non valutato. La speranza dell’associazione Arkeo è che si ritorni finalmente a parlare di centro storico per trovare delle soluzioni percorribili, ora che , a quanto pare, la capacità di spesa del Comune è migliorata rispetto al passato.

Luca Craia

mercoledì 8 giugno 2016

Molini di Fermo, strada invasa dal fango da cinque giorni. Incidente ma il fango resta.



Con le piogge di sabato scorso, come capita quasi sempre quando piove un po’ più del normale (anche se il normale, ormai, è difficile da stabilire), in contrada Molini di Fermo, sulla Strada Provinciale 239, è scivolata una discreta quantità di fango dalla scarpata. Ovviamente nessuno l’ha rimossa e questa lunedì era ancora lì, a invadere la carreggiata per diversi centimetri. Diversi centimetri che non dovrebbero rappresentare un grosso problema per la circolazione ma, dato che quella strada è notoriamente molto, troppo stretta, anche questo piccolo spazio diventa un pericolo.
Infatti già lunedì mattina sul presto, verso le 8,00, è capitato l’incidente. Una Fiat Bravo ha messo le ruote sul fango, ha perso il controllo e si è rovesciata sul fianco. Non sembra ci siano state conseguenze gravi per gli occupanti dell’auto. Il punto, però, è che oggi, mercoledì, a cinque giorni dal giorno in cui la scarpata è colata sull’asfalto, ancora nessuno della Provincia di Fermo si è preso il disturbo di andare a pulire la strada. Eppure qualcuno che lavora in Provincia, in primis il Presidente, che arriva a Fermo da Montegranaro e quindi, presumibilmente, passa per di lì, se ne dovrebbe essere accorto.

Luca Craia

Cesarina e gli Ebrei

Pubblico un video girato in maniera improvvisata durante le esplorazioni degli ipogei montegranaresi nel 2014. Esplorando i sotterranei di casa Pantanetti, accompagnati dalla magnifica Vera, quest’ultima si lasciò andare a questo interessantissimo racconto della guerra che vi invito ad ascoltare con attenzione, considerando che il nostro dialetto montegranarese, tutto sommato, è comprensibile anche a chi non lo parla.

Luca Craia