martedì 7 giugno 2016

L’integrazione a Montegranaro. Bene i corsi, male il resto.



Torno sull’argomento integrazione dopo aver letto la soddisfazione espressa dal nostro Sindaco e dall’Amministrazione Comunale per la buona riuscita del corso di lingua italiana per donne straniere. Vista la partecipazione e i risultati va detto che l’iniziativa merita un plauso. Il problema della lingua è serio e costituisce una delle barriere più importanti per l’integrazione dell’immigrato e, se vogliamo riuscire ad avere una reale integrazione, va risolto. La comunicazione e la reciproca comprensione è imprescindibile. Quindi molto bene per l’iniziativa ben riuscita.
Il problema, però, è che l’integrazione necessità di altri importanti interventi e non pare di vedere alcuna volontà di effettuarli, anzi. Ad esempio: collocare tutti gli extracomunitari in un'unica zona, come il centro storico o alcune vie circostanti, è pura ghettizzazione. Non mi sembra di vedere alcuna volontà di mettere mano alla questione.
Poi leggo dell’assessore Basso che intende promuovere degli incontri ad hoc per spiegare i meccanismi della differenziata agli stranieri, il primo fra i quali a cura dell’Imam. Ritengo la cosa estremamente sbagliata, in quanto lo straniero non deve avere questo genere di tutele, ma deve essere indotto a integrarsi, a frequentare la vita sociale e civile del paese in cui vive. Era importante far partecipare gli stranieri agli incontri comuni, cosa non avvenuta. Fare delle riunioni apposta per loro è, ancora una volta, una ghettizzazione. Occorre distinguere il buonismo ipocrita dalla reale volontà di integrare. Mi pare che ancora si faccia confusione.

Luca Craia

Antennona: la situazione si fa preoccupante a 9 giorni dal termine.


L'assemble pubblica del 31 marzo 2016 sull'antenna

La data fatidica è quella del 16 giugno, termine ultimo dopo il quale da Vodafone dovrebbe spegnere il ripetitore vecchio, quello oggetto di contenzioso per il quale la società telefonica ha dovuto intraprendere un nuovo iter per installare un nuovo ripetitore che, si ricorderà, è stato però posto troppo vicino alle abitazioni tanto da sollevare serie preoccupazioni da parte dei residenti. Il nuovo ripetitore, o quanto meno il palo che lo dovrebbe sostenere, è stato eretto in posizione errata rispetto al progetto originale approvato dal Cosif, da cui la richiesta, da parte dell’opposizione, di un provvedimento che costringesse la Vodafone a sanare il tutto abbattendo il palo e ripresentando un progetto corretto. La richiesta dell’opposizione ha prodotto un’ordinanza del Sindaco che ha costretto la Vodafone a rimuovere il palo.
Ora il problema, però, si fa serio, perché se il 16 giugno il vecchio ripetitore venisse spento senza un altro a sostituirlo nelle vicinanze, la Vodafone rischierebbe un accusa di interruzione di pubblico servizio, che a cascata potrebbe riversarsi sul Comune di Montegranaro con conseguenze piuttosto pesanti. E soluzioni, al momento, non se ne vedono. Le trattative coi privati i cui siti potevano essere alternativi a quello in cui è stato installato il nuovo palo non sono andate a buon fine mentre la Vodafone bocciava altre proposte con i proprietari più disponibili. In quadro, quindi, si fa piuttosto fosco, con un ripetitore che potrebbe essere disattivato entro 9 giorni e nessuna alternativa, a meno che il proprietario del terreno su cui sorge non conceda una proroga.
Non sembra, quindi, che ci siano soluzioni percorribili al momento e l’Amministrazione Mancini vede questa situazione come una spada di Damocle, data la leggerezza con cui è stata trattata fin dall’inizio. Del resto, non si fosse mossa la popolazione, la nuova antenna sarebbe stata attiva da un pezzo. Ora rimangono ben poche speranze per evitarne l’accensione e si spera anche che le conseguenze non siano aggravate da azioni legali contro il Comune che, se si fosse agito prima e con maggior trasparenza, sarebbero state evitabili.

Luca Craia

Black out a singhiozzo. Montegranaro troppo spesso al buio



Si susseguono da mesi le segnalazioni da parte di cittadini residenti in varie zone di Montegranaro le cui strade restano al buio per diversi giorni senza nessun apparente motivo. Recentemente è la zona di San Liborio, con via Elpidiense Sud e le sue intersezioni a subire un black out che va avanti ormai da diversi giorni, ma lo stesso è già capitato dalla parte opposta, in via Elpidiense Nord e, addirittura, nella zona industriale Piane di Chienti dove, soprattutto dopo i recenti episodi criminosi, per prevenire furti tutto è auspicabile tranne il buio. Molti cittadini stanno segnalando questi disagi tramite i social network ma, al momento, non ci sono risposte da parte del Comune e di chi gestisce la rete elettrica.
Una rete elettrica, quella montegranarese, che necessita di interventi da tempo. Si parlò in passato di un nuovo progetto per la pubblica illuminazione (che, tra l'altro, dovrebbe essere obbligatorio in base a una legge regionale di oltre dieci anni fa ma disattesa da quasi tutti i comuni) ma, a quanto si sa, non sembra sia in programma: nel piano opere pubbliche non compare e non se ne è nemmeno parlato nel programma elettorale a cui l’Amministrazione Mancini sembra volere tener fede, almeno per il progetto di rifacimento di viale Gramsci. Ciononostante l’illuminazione notturna sembra essere sempre più un problema che va risolto: mezzo centro storico è senza luce per mancanza di manutenzione (lampadine bruciate da mesi) e ora questa serie di preoccupanti spegnimenti. I cittadini sono preoccupati e forse dovrebbe esserselo anche l’Amministrazione Comunale.

Luca Craia