Il Consiglio Ue ha prolungato di 6
mesi le sanzioni contro la Russia fino al 31 Luglio 2016. Renzi garantiva agli
italiani di andare a fare la voce grossa in Europa chiedendo all’ambasciatore
di attendere prima di dare il consenso al rinnovo automatico delle sanzioni
alla Russia e manifestando la volontà di intraprendere una discussione.
Evidentemente la “bella discussione” è finita, ma non è andata benissimo per
noi: ancora una volta il Presidente del Consiglio non ha ottenuto nulla in
Europa. Il risultato del Governo è disastroso: il distretto calzaturiero
continuerà a pagare il peso di questa scelta folle, già costata cara nel 2015
per le tante aziende che vivevano grazie all’export nei confronti della Russia.
Da questo dato emergono due considerazioni : L' Italia è governata da un
governo incapace di far valere gli interessi degli italiani in sede europea e
soprattutto che nessun esponente politico istituzionale comunale , provinciale
e regionale, del PD ha mai avanzato proposte e strategie concrete per far
emergere in sede nazionale la necessità di abolire le sanzioni alla Russia in
considerazione dei disastrosi riflessi negativi sul distretto calzaturiero,
peraltro più volte rimarcati da Assocalzaturifici con numerosi ed oramai
periodici interventi sulla stampa locale. Nessuna dichiarazione pubblica sull’argomento,
nessun presa di posizione netta ed inequivocabile, nessuna sollecitazione
pubblica ed ufficiale al governo nazionale tesa a contrastare il rinnovo delle
sanzioni prima che venisse presa la decisione definitiva. Insomma un
inammissibile ed indegno silenzio. Eppure gli strumenti non mancano, chi sta in
politica li conosce e non può far finta di ignorarli. Attraverso la Conferenza
Stato – Regioni, il Presidente della Regione può rappresentare al governo
italiano la necessità insopprimibile, per il distretto calzaturiero, di abolire
le sanzioni economiche nei confronti della Federazione Russa. Come mai i governanti locali non si sono mai
curati di sollecitare pubblicamente il Presidente della Regione Ceriscioli a
rappresentare in sede di Conferenza Stato – Regioni i riflessi negativi delle
sanzioni alla Russia sul distretto calzaturiero? Come mai l'assessore regionale
Cesetti ed i vertici locali del Pd non hanno mai finora provveduto a proporre
pubblicamente sulla stampa un’adeguata e concreta strategia finalizzata a dare
rappresentazione, in sede regionale e nazionale, a tale problematica così
importante per il territorio? Come mai un’indifferenza totale attorno ad una
tematica così importante per la sopravvivenza di diverse aziende del settore calzaturiero?
Per ora l'unica desolante certezza è che le sanzioni sono rinnovate fino al 31
Luglio 2016 con tutto ciò che ne conseguirà e che molto probabilmente a quella
data verranno ulteriormente prorogate se i governanti locali e nazionali non
interverranno energicamente su di esse, avanzando delle proposte concrete,
stavolta evitando che sia l’Unione Europea a prendere per l’ennesima volta le
decisioni per il nostro territorio.
martedì 12 gennaio 2016
L’umiltà di Perugini: non ha bisogno di segnalazioni perché sa tutto lui.
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| Il Resto del Carlino del 12 gennaio 2016 |
Rimango sempre più basito e non riesco proprio ad abituarmi alla
spocchia dei nostri amministratori. Oggi torna a stupirmi l’assessore (nonché Presidente
della Provincia di Fermo) Aronne Perugini che commenta sul giornale una mia
segnalazione, lasciata senza l’ombra di polemica alcuna, su un pericolo di
crollo della sede stradale in via Solferino. Perugini afferma stizzito che le segnalazioni
non gli servono, che già sa tutto e ha tutto programmato. Solo che non interviene, non ancora. Che
aspetta?
Ha tutto programmato, l’assessore ai lavori pubblici. Anche che questa
notte è volato via mezzo centro storico? Anche che andare in giro per i vicolo
e quasi più pericoloso che andare in ferie in Siria? Cosa ha programmato il
nostro assessore? Che, uno alla volta, i residenti del centro storico vengano
decapitati da un’ondulina volante? Cosa ha programmato? Che il centro storico
imploda su se stesso così non ci pensiamo più?
Ora, a parte gli scherzi, sarebbe cosa molto buona che i nostri
amministrazioni comincino a fare un po’ di opera di umiltà, scendendo da quel
piedistallo dove credono di risiedere e capendo, una volta per tutte, che se un
cittadino segnala un problema non lo fa necessariamente per mettere in
difficoltà l’amministrazione comunale. Magari lo fa perché il problema c’è e va
risolto. Del resto non avevano aperto un’apposita pagina per le segnalazioni, per
poi chiuderla in fretta quando queste sono diventate troppe? Non sarà forse il
segno che Montegranaro ha un sacco di problemi che vanno risolti? Per farlo ci
vuole anche l’umiltà di ascoltare i cittadini, anche quelli antipatici che
scrivono su questi maledetti blog.
Luca Craia
Il centro storico vola via col vento. E il Comune non ha un progetto.
È stata spaventosa questa nottata (e mattinata) di vento forte per gli
abitanti del centro storico di Montegranaro. Rumori forti tutta la notte, cose
che sbattono, vetri che si infrangono, oggetti che precipitano in strada: la
nottata è stata un incubo. Stamattina il vento persisteva e girare per i vicoli
del centro era davvero pericoloso. Volava di tutto e a terra c’erano oggetti
piuttosto preoccupanti come mattoni, coppi, tegole, onduline di ragguardevoli
dimensioni, vetri; tutte cose che, dovessero cadere addosso a qualche
malcapitato passante, farebbero piangere la nostra comunità cittadina.
Ho avvisato l’assessore all’ambiente Roberto Basso, incontrato per strada causualmente, che ha fatto con me
un breve sopralluogo e ha avvisato gli operai del Comune perché portassero via
gli oggetti a terra. Ma il problema non è costituito dalle onduline abbandonate
per strada. Il problema è che il centro storico sta precipitando nel degrado
più profondo e questo degrado comincia a essere seriamente pericoloso per la
pubblica incolumità.
Ovviamente non possiamo addossare la responsabilità di questa
situazione all’attuale amministrazione comunale; sappiamo benissimo che le
responsabilità sono antiche e spalmante nel tempo. Ma anche questa
amministrazione si sta prendendo la sua parte di colpe perché, in quasi due
anni di governo di Montegranaro, in quanto a progettualità sul centro storico
non abbiamo visto niente.
Quindi, per ora, i residenti del centro storico facciano gli scongiuri
o preghino qualche santo prima di uscire di casa. Ma per il futuro auguriamoci
che si ricominci a parlare della questione e che si parta fin da subito con un
progetto concreto e realizzabile, che veda l’eliminazione di ogni pericolo per
prima cosa e poi magari ragionare su sensi di marcia, nuove piazze e altre amenità.
Luca Craia
lunedì 11 gennaio 2016
E la mensa non c'è più
E
alla fine, suo malgrado (o forse no), pare che la volontà del
Sindaco si sia avverata. Il Collegio dei Docenti dell'IC Montegranaro
e Monte San Pietrangeli ha deliberato, in tempi brevi, tanto brevi
che si dice che qualche insegnante abbia contestato il fatto di non
aver potuto nemmeno riflettere sulla cosa, che la scuola passerà
dalla settimana corta alla settimana lunga, in che vuol dire che non
ci saranno più rientri e si andrà a scuola il sabato. In sostanza
si torna indietro di quindici anni abbondanti. In sostanza, in questo
modo, si sopprime la mensa come il Sindaco Mancini chiedeva e voleva
fin dal suo insediamento. Non so se ci sia stata qualche ingerenza,
ma il sospetto è legittimo.
Strana
votazione, dicono, dove anche gli insegnanti di Monte San Pietrangeli
hanno votato a favore del provvedimento nonostante non interessasse
la loro scuola che, non avendo mensa alcuna, ha sempre avuto
giocoforza il tempo prolungato. E anche gli insegnanti delle medie
hanno votato a favore, nonostante la cosa non li interessasse.
Strano.
Conseguenze?
Il Comune risparmia un bel po' di soldini. Il dirigente evita
l'assunsione di responsabilità. Montegranaro perde un ulteriore
servizio. Sarebbe interessante capire come il Comune spenderà i
soldi risparmiati. Lo vedremo. Così come vedremo come reagirà, se
reagirà, il Consiglio di Istituto che pare non sia stato per niente
consultato.
Luca
Craia
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