martedì 12 gennaio 2016

SANZIONI ALLA RUSSIA RINNOVATE NELL' INDIFFERENZA DI CHI GOVERNA - di Abramo Cimadamore



Il Consiglio Ue ha prolungato di 6 mesi le sanzioni contro la Russia fino al 31 Luglio 2016. Renzi garantiva agli italiani di andare a fare la voce grossa in Europa chiedendo all’ambasciatore di attendere prima di dare il consenso al rinnovo automatico delle sanzioni alla Russia e manifestando la volontà di intraprendere una discussione. Evidentemente la “bella discussione” è finita, ma non è andata benissimo per noi: ancora una volta il Presidente del Consiglio non ha ottenuto nulla in Europa. Il risultato del Governo è disastroso: il distretto calzaturiero continuerà a pagare il peso di questa scelta folle, già costata cara nel 2015 per le tante aziende che vivevano grazie all’export nei confronti della Russia. Da questo dato emergono due considerazioni : L' Italia è governata da un governo incapace di far valere gli interessi degli italiani in sede europea e soprattutto che nessun esponente politico istituzionale comunale , provinciale e regionale, del PD ha mai avanzato proposte e strategie concrete per far emergere in sede nazionale la necessità di abolire le sanzioni alla Russia in considerazione dei disastrosi riflessi negativi sul distretto calzaturiero, peraltro più volte rimarcati da Assocalzaturifici con numerosi ed oramai periodici interventi sulla stampa locale. Nessuna dichiarazione pubblica sull’argomento, nessun presa di posizione netta ed inequivocabile, nessuna sollecitazione pubblica ed ufficiale al governo nazionale tesa a contrastare il rinnovo delle sanzioni prima che venisse presa la decisione definitiva. Insomma un inammissibile ed indegno silenzio. Eppure gli strumenti non mancano, chi sta in politica li conosce e non può far finta di ignorarli. Attraverso la Conferenza Stato – Regioni, il Presidente della Regione può rappresentare al governo italiano la necessità insopprimibile, per il distretto calzaturiero, di abolire le sanzioni economiche nei confronti della Federazione Russa.  Come mai i governanti locali non si sono mai curati di sollecitare pubblicamente il Presidente della Regione Ceriscioli a rappresentare in sede di Conferenza Stato – Regioni i riflessi negativi delle sanzioni alla Russia sul distretto calzaturiero? Come mai l'assessore regionale Cesetti ed i vertici locali del Pd non hanno mai finora provveduto a proporre pubblicamente sulla stampa un’adeguata e concreta strategia finalizzata a dare rappresentazione, in sede regionale e nazionale, a tale problematica così importante per il territorio? Come mai un’indifferenza totale attorno ad una tematica così importante per la sopravvivenza di diverse aziende del settore calzaturiero? Per ora l'unica desolante certezza è che le sanzioni sono rinnovate fino al 31 Luglio 2016 con tutto ciò che ne conseguirà e che molto probabilmente a quella data verranno ulteriormente prorogate se i governanti locali e nazionali non interverranno energicamente su di esse, avanzando delle proposte concrete, stavolta evitando che sia l’Unione Europea a prendere per l’ennesima volta le decisioni per il nostro territorio.

Abramo Cimadamore
Coordinatore Fratelli d' italia – AN - Montegranaro

L’umiltà di Perugini: non ha bisogno di segnalazioni perché sa tutto lui.


Il Resto del Carlino del 12 gennaio 2016

Rimango sempre più basito e non riesco proprio ad abituarmi alla spocchia dei nostri amministratori. Oggi torna a stupirmi l’assessore (nonché Presidente della Provincia di Fermo) Aronne Perugini che commenta sul giornale una mia segnalazione, lasciata senza l’ombra di polemica alcuna, su un pericolo di crollo della sede stradale in via Solferino. Perugini afferma stizzito che le segnalazioni non gli servono, che già sa tutto e ha tutto programmato.  Solo che non interviene, non ancora. Che aspetta?
Ha tutto programmato, l’assessore ai lavori pubblici. Anche che questa notte è volato via mezzo centro storico? Anche che andare in giro per i vicolo e quasi più pericoloso che andare in ferie in Siria? Cosa ha programmato il nostro assessore? Che, uno alla volta, i residenti del centro storico vengano decapitati da un’ondulina volante? Cosa ha programmato? Che il centro storico imploda su se stesso così non ci pensiamo più?
Ora, a parte gli scherzi, sarebbe cosa molto buona che i nostri amministrazioni comincino a fare un po’ di opera di umiltà, scendendo da quel piedistallo dove credono di risiedere e capendo, una volta per tutte, che se un cittadino segnala un problema non lo fa necessariamente per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Magari lo fa perché il problema c’è e va risolto. Del resto non avevano aperto un’apposita pagina per le segnalazioni, per poi chiuderla in fretta quando queste sono diventate troppe? Non sarà forse il segno che Montegranaro ha un sacco di problemi che vanno risolti? Per farlo ci vuole anche l’umiltà di ascoltare i cittadini, anche quelli antipatici che scrivono su questi maledetti blog.

Luca Craia

Il centro storico vola via col vento. E il Comune non ha un progetto.



È stata spaventosa questa nottata (e mattinata) di vento forte per gli abitanti del centro storico di Montegranaro. Rumori forti tutta la notte, cose che sbattono, vetri che si infrangono, oggetti che precipitano in strada: la nottata è stata un incubo. Stamattina il vento persisteva e girare per i vicoli del centro era davvero pericoloso. Volava di tutto e a terra c’erano oggetti piuttosto preoccupanti come mattoni, coppi, tegole, onduline di ragguardevoli dimensioni, vetri; tutte cose che, dovessero cadere addosso a qualche malcapitato passante, farebbero piangere la nostra comunità cittadina.
Ho avvisato l’assessore all’ambiente Roberto Basso, incontrato per strada causualmente, che ha fatto con me un breve sopralluogo e ha avvisato gli operai del Comune perché portassero via gli oggetti a terra. Ma il problema non è costituito dalle onduline abbandonate per strada. Il problema è che il centro storico sta precipitando nel degrado più profondo e questo degrado comincia a essere seriamente pericoloso per la pubblica incolumità.
Ovviamente non possiamo addossare la responsabilità di questa situazione all’attuale amministrazione comunale; sappiamo benissimo che le responsabilità sono antiche e spalmante nel tempo. Ma anche questa amministrazione si sta prendendo la sua parte di colpe perché, in quasi due anni di governo di Montegranaro, in quanto a progettualità sul centro storico non abbiamo visto niente.
Quindi, per ora, i residenti del centro storico facciano gli scongiuri o preghino qualche santo prima di uscire di casa. Ma per il futuro auguriamoci che si ricominci a parlare della questione e che si parta fin da subito con un progetto concreto e realizzabile, che veda l’eliminazione di ogni pericolo per prima cosa e poi magari ragionare su sensi di marcia, nuove piazze e altre amenità.

Luca Craia

lunedì 11 gennaio 2016

E la mensa non c'è più


E alla fine, suo malgrado (o forse no), pare che la volontà del Sindaco si sia avverata. Il Collegio dei Docenti dell'IC Montegranaro e Monte San Pietrangeli ha deliberato, in tempi brevi, tanto brevi che si dice che qualche insegnante abbia contestato il fatto di non aver potuto nemmeno riflettere sulla cosa, che la scuola passerà dalla settimana corta alla settimana lunga, in che vuol dire che non ci saranno più rientri e si andrà a scuola il sabato. In sostanza si torna indietro di quindici anni abbondanti. In sostanza, in questo modo, si sopprime la mensa come il Sindaco Mancini chiedeva e voleva fin dal suo insediamento. Non so se ci sia stata qualche ingerenza, ma il sospetto è legittimo.
Strana votazione, dicono, dove anche gli insegnanti di Monte San Pietrangeli hanno votato a favore del provvedimento nonostante non interessasse la loro scuola che, non avendo mensa alcuna, ha sempre avuto giocoforza il tempo prolungato. E anche gli insegnanti delle medie hanno votato a favore, nonostante la cosa non li interessasse. Strano.
Conseguenze? Il Comune risparmia un bel po' di soldini. Il dirigente evita l'assunsione di responsabilità. Montegranaro perde un ulteriore servizio. Sarebbe interessante capire come il Comune spenderà i soldi risparmiati. Lo vedremo. Così come vedremo come reagirà, se reagirà, il Consiglio di Istituto che pare non sia stato per niente consultato.


Luca Craia