giovedì 10 dicembre 2015

E Montegranaro diventa Ascoli, ma non è Ascoli.



Il progetto presentato in campagna elettorale per risistemare viale Gramsci non mi era affatto dispiaciuto, anzi, ma già allora presentai le mie perplessità ad Aronne Perugini e Roberto Basso (chiacchieravamo amabilmente in piazza Mazzini prima che il clima si avvelenasse in maniera insanabile e non certo per colpa mia). E queste perplessità derivavano (e tuttora derivano) dal fatto che penso non si possa mettere mano alla viabilità cittadina a comparti stagni. Mi spiego: se mettiamo viale Gramsci a senso unico, cosa apprezzabile, dobbiamo però inserirlo in un contesto di sensi unici organici, altrimenti creiamo un tappo per la viabilità generale cittadina. Posto, però, che in comune dovrebbero esserci esperti di urbanistica molto più ferrati di me, taccio e osservo.
Passiamo ad altro. Leggo con immenso stupore, accusando un leggero mancamento alle ginocchia, l’intenzione di rifare la pavimentazione di piazza Mazzini e via Conventati rimuovendo lo storico pavé per sostituirlo con del travertino. In un contesto storico architettonico di impronta medievale/rinascimentale come quello montegranarese, dove il travertino non esiste in nessuno modo, si vuole violentare l’estetica del centro storico con un materiale che non c’entra niente. Già il porfido attuale è piuttosto obbrobrioso ma in qualche modo accettabile se non altro per l’armonizzazione del colore, ma pensare a una Montegranaro bianca di travertino mi fa venire i conati di vomito. Fortuna che l’assessore al centro storico è architetto, sedicente molto competente in storia dell’arte e dell’architettura. Amen.
Ordine pratico oltre che estetico: immaginate una via Conventati in travertino. Immaginate di percorrerla in discesa, perché vorrebbero anche invertire il senso di marcia. Immaginate che il fondo sia bagnato come capita, per esempio, con la nebbia di questi giorni. Ora immaginate di frenare. Fatto? Bene, ora dovreste trovarvi parcheggiati in una delle mansarde dei palazzi di Collina Verde, perché più o meno è quella la fine che fareste. Il travertino bagnato scivola e c’è pure la tettoia dell’avvistamento UFO sottostante che può essere utilizzata da trampolino.
Ci sono diversi milioni di euro da spendere da qui alle prossime elezioni. Ma è preoccupante vedere con che tipo di progettualità o, meglio, con che assenza di progettualità si stia pensando di spenderli. Bisogna stare attenti perché, una volta terminati questi soldi, poi non ce ne saranno più per un bel po’. E buttarli via per il travertino, quando Montegranaro ha urgenze ben più gravi e impellenti, mi pare davvero incredibile.
Certo. Ci sarà un incontro con la cittadinanza nel quale si potrebbe, forse, ridiscutere il tutto. Ma gli incontri con la cittadinanza, di solito, si risolvono in una gara a chi vocia più forte e a chi c’ha il problema più grande davanti casa sua, per cui dubito che i cittadini possano decidere qualcosa, al massino ne avranno l’illusione. Ma cerchiamo di essere ottimisti e pensiamo che qualcuno, nel corso di questo incontro, sia abbastanza bravo da far cambiare idea ai nostri amministratori. Rimane il fatto che l’hanno pensato. Cioè, questi hanno pensato di mettere il travertino in piazza, capite? E questa è la gente che dovrebbe far ripartire Montegranaro.

Luca Craia

mercoledì 9 dicembre 2015

Lu Voccentò di Monte Franoso – Father and son



- Papà, ma il partito comunista ora è rappresentato dal PD?
- Be’, in qualche modo, forzando un po’ la storia, direi di Si. No, anzi, direi piuttosto che è stato l'afflusso dell'ex PCI nella Democrazia Cristiana, quella che una volta era il volto sociale della DC.
- Papà, ma anche loro si occupano degli operai, delle famiglie meno agiate, per una società più giusta ed equilibrata?
- Gli operai sono cosi pochi e quei pochi sono cosi concentrati a mantenersi il posto di lavoro che non fanno più opinione; le famiglie meno agiate sono una categoria scomparsa; oggi giorno o sei ricco e sei povero, la classe media non c'è più. Per quanto riguarda la società equilibrata essa lo è in quanto per un ricco ci sono tanti poveri quasi con un’equazione matematica. Quindi, come vedi figliolo, non hanno di che occuparsi.
- È' per questo che al mio paese la mensa scolastica è solo per pochi, il doposcuola per chi se lo può permettere, gli impianti sportivi per chi paga le rette e tutto quello che è gratis, quando non è sporco, non è agibile???
- Figlio queste cose le puoi pensare ma non dirle, qui a Monte Franoso. La politica sociale è gestita dal ex MSI e controllata dal ex PC, un po’ come il più e il meno: se va bene si annullano, altrimenti cortociurcuitando fanno danni.

Doposcuola privati nel pubblico e la politica sociale



Trovo singolare che il Comune di Montegranaro organizzi, all’interno della struttura scolastica, un doposcuola tenuto da una ditta privata. Trovo strano che questo doposcuola sia a pagamento. Trovo strano che la direzione didattica non venga citata. Insomma, secondo me la faccenda è strana.
La prima cosa strana riguarda il sociale: si richiede una “retta” per l’iscrizione dei bambini al serivizio ma il servizio viene svolto all’interno di una struttura pubblica. Chi non può permettersi la retta, però, è fuori. Quindi la struttura pubblica discrimina in base al reddito. La discriminazione, poi, si trasmette in automatico sull’offerta formativa in quanto il servizio, secondo quanto leggiamo sul manifesto, offre “potenziamento cognitivo”, “doposcuola specialistico DSA” e “laboratori”. Quindi chi partecipa al doposcuola organizzato dal Comune avrà dei vantaggi formativi che chi non potrà partecipare per motivi economici non potrà avere. Per me si tratta di discriminazione.
Altra cosa strana: il servizio viene svolto da un privato in una struttura pubblica, ossia pagata da tutti gli utenti, anche quelli che non partecipano. Il privato trae un evidente vantaggio. Il pubblico che vantaggio trae, se il servizio è a pagamento?
Ultima stranezza: la scuola non figura. Il nuovo Consiglio di Istituto si insedia oggi, quindi non può essere stato reso partecipe della scelta. Il vecchio non è al corrente di niente. Il Dirigente Scolastico sarà stato informato? In che modo questa iniziativa si inserisce all’interno dei piani per l’offerta formativa?
Sono alcune domande che mi pongo, niente di più, però forse meriterebbero qualche risposta, se non altro per la famosa trasparenza di cui tanto si parla ma della quale si vedono poche, pochissime tracce.

Luca Craia