Il
terremoto, anzi, i terremoti, ma anche l’emergenza neve, l’emergenza corrente,
l’emergenza idrogeologica, tutta questa sfilza infinita di emergenze che, alla
fine genera più PIL che l’industria, incurante della vita delle persone, ci ha
indicato senza dubbio alcuno quanto sia incapace la nostra classe dirigente. Francamente
non posso affermare con certezza che ci sia in progetto preciso per lo
spopolamento delle zone terremotate, ma certo che i fatti parlano in maniera
chiara di un’evidente incapacità gestionale e organizzativa unita alla totale
assenza di coraggio politico.
Il risultato sta sotto gli occhi di tutti: interventi fermi e intere aree del Paese indirizzate verso una desertificazione economica e umana inconcepibile per questa parte geografica. Se poi dietro ci sia un disegno o se sia solo frutto dell’inadeguatezza di chi governa, non sono attrezzato per stabilirlo.
Il risultato sta sotto gli occhi di tutti: interventi fermi e intere aree del Paese indirizzate verso una desertificazione economica e umana inconcepibile per questa parte geografica. Se poi dietro ci sia un disegno o se sia solo frutto dell’inadeguatezza di chi governa, non sono attrezzato per stabilirlo.
Il 2
febbraio ci sarà, a Roma, una manifestazione che si sta ancora organizzando a
livello di persone colpite direttamente dal sisma. È un passaggio necessario
per mantenere accesi i riflettori sul problema e sottolineare quanto le
soluzioni siano tutt’altro che messe in campo. Credo, però, che questa non
possa e non debba essere una manifestazione “dei terremotati”. Qui è l’intero
Paese che deve ribellarsi a quanto sta accadendo, perché quello che stanno
vivendo le popolazioni montane del Centro Italia lo potrebbe vivere chiunque,
domani o dopodomani.
L’Italia, come dicevo all’inizio, è un Paese che vive un’emergenza dietro l’altra, per la sua stessa conformazione ma soprattutto per l’incapacità di chi governa e ha governato. Situazioni come quelle che stanno vivendo le persone colpite dagli ultimi eventi possono toccare a ognuno di noi. Non è solo questione di solidarietà: è una fatto generale, dobbiamo tutelarci. Ecco che questa diventa occasione per il Popolo Italiano di dare un segnale forte, un segnale che dica chiaro alla classe dirigente che non lasceremo che ci si tratti così, mai più. Il 2 febbraio occorre essere in tanti a Roma, per l’Italia, per noi stessi, per i nostri figli.
L’Italia, come dicevo all’inizio, è un Paese che vive un’emergenza dietro l’altra, per la sua stessa conformazione ma soprattutto per l’incapacità di chi governa e ha governato. Situazioni come quelle che stanno vivendo le persone colpite dagli ultimi eventi possono toccare a ognuno di noi. Non è solo questione di solidarietà: è una fatto generale, dobbiamo tutelarci. Ecco che questa diventa occasione per il Popolo Italiano di dare un segnale forte, un segnale che dica chiaro alla classe dirigente che non lasceremo che ci si tratti così, mai più. Il 2 febbraio occorre essere in tanti a Roma, per l’Italia, per noi stessi, per i nostri figli.
Luca
Craia