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martedì 4 ottobre 2016

Il Comune a braccia aperte, i cittadini hanno paura. Sindaco, c’è poco da ridere.



Non può continuare a cavarsela così, il Sindaco, con un articoletto sul giornale col quale vuole tranquillizzare i cittadini col solito “lasciateci fare, ci pensiamo noi”. A Montegranaro la situazione è molto più che allarmante, i cittadini hanno paura persino a girare in certe zone del paese e questo è inconcepibile. Una comunità di soli 13.000 abitanti non può vivere con un tasso di criminalità così elevato e con la paura di trovarsi la casa svaligiata o di venire scippati o di essere truffati. Stiamo diventando un far west, una specie di zona franca dove sembra che ogni malvivente sia il benvenuto. Diamo loro la residenza, i nostri amministratori gli affittano casa.
I Rom sono solo la punta dell’iceberg. La situazione è grave ed è dovuta principalmente alla massiccia presenza di stranieri non occupati che di qualcosa devono pur vivere, ma pare che nessuno si preoccupi di cosa. Così c’è il marocchino che spaccia, l’albanese che rapina e il rom che fa il boss. Stiamo attenti, perché a Roma, per fare un esempio, sono proprio i Rom a gestire la criminalità organizzata.
E il Sindaco che fa? Minimizza, parla di telecamere, di filmini che aiuterebbero a fare non si sa bene che. E se ieri si vantava di aver fatto un accordo per occupare, sfruttandoli, i richiedenti asilo a scapito di lavoratori regolarmente pagati, oggi ci dice che non poteva fare altrimenti e che, comunque, lei del flusso di migranti a Montegranaro non ne sa nulla.
Un Sindaco che amministra un paese con episodi di criminalità così gravi, costanti e ripetuti nel tempo, con una situazione in crescendo, non va dal Prefetto per farsi la foto da mettere sul giornale e vantarsi di aver fatto un accordo, tra l’altro, molto discutibile sul lavoro presunto volontario dei migranti. Va dal Prefetto e cerca una soluzione, avanza proposte, pretende interventi e controlli. Non si può sempre minimizzare perché così facendo si possono anche convincere i cittadini ma i problemi non si convincono, rimangono e si aggravano.

Luca Craia

mercoledì 28 settembre 2016

Lavatoio, zona franca per balordi e droga. E le telecamere solo per i vip.

Lo sanno tutti quello che accade al lavatoio di via Martiri D’Ungheria. I residenti lo denunciano da anni. Il luogo è precipitato da molto tempo in un degrado indicibile, il tutto nell’indifferenza delle istituzioni. Lì ci vanno a drogarsi, probabilmente a spacciare e a fare sesso. Siamo nel cuore di Montegranaro, lungo le scalette che collegano viale Zaccagnini a via Martiri D’Ungheria, un tempo bretella di passaggio molto frequentata, specie dai ragazzi per andare a scuola. Oggi, invece, viene evitato come la peste. È pericoloso.
Facendo un giro per la piccola area ci si accorge delle sue condizioni: la palizzata è rotta in più punti, il capanno danneggiato, ovunque sporcizia e abbandono. Siamo a pochi metri dalle case e chi ci vive racconta di situazioni indegne. E se qualcuno prova a protestare riceve minacce.
Eppure solo pochi anni fa il Comune, sindaco Basso, aveva investito una bella somma per riqualificare l’area, facendo anche un bel lavoro. Si tratta di un luogo storico per Montegranaro, dove molte delle nostre donne andavano a lavare i panni, fino agli anni ’70. Vederlo in questo stato, almeno a chi ama Montegranaro, fa davvero male.
I residenti hanno chiesto l’installazione delle telecamere ma, fino a oggi, non si è visto nulla. Eppure una telecamera funzionante, posta in modo da inquadrare l’intero perimetro, potrebbe essere un buon deterrente. Ma a Montegranaro le telecamere, sempre ammesso che funzionino, si mettono altrove, seguendo un criterio che sfugge, se non per quelle pagate dai privati il cui controllo, però, viene fatto a spese della collettività.
Intanto al lavatoio c’è il Bronx. (Vedi il video sotto)

Luca Craia

 

venerdì 23 settembre 2016

Ecco i dati dell’utilità delle telecamere.



Dopo mesi e mesi in cui, da queste pagine, richiedo dati certi sull’efficacia delle telecamere di sicurezza installate dal Comune, finalmente oggi il Capogruppo Consiliare di maggioranza, Paolo Gaudenzi, ce ne fornisce alcuni specificando che si tratta di dati statistici la cui fonte sono i Carabinieri e la Polizia di Stato. Ve li giro in modo che ognuno possa trarre le proprie conclusioni ed eventualmente andare a verificare:
- incidenza sulla prevenzione + 28%
- fascicoli d'inchiesta con prove documentali estratte dalle riprese, attualmente 25.
Ve li vendo per veri, me li ha dati Gaudenzi. Non so neanche bene cosa significhino, lo confesso. Per il resto fate voi.

Luca Craia

giovedì 22 settembre 2016

Quanto costa la videosorveglianza?



14.730,00 € più IVA, questo è quello che ci costerà annualmente il servizio di videosorveglianza fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, in particolar modo dalla parte politica in quota al vicesindaco Endrio Ubaldi. Il Comune di Montegranaro ha appena stipulato il contratto con la ditta SMARTYWAVES SRL di Roma. La cifra comprende la manutenzione online degli impianti e la dotazione, a titolo di sconto, di sei telecamere di video-sicurezza e altri accessori.
È una bella cifra, considerando che la spesa sarebbe annuale e che, quindi, con un quinquennio, per esempio, ci si potrebbe comprare il proiettore digitale per il cinema La Perla e pagarlo tutto intero, nemmeno a metà col gestore. Ma ci sono priorità e, soprattutto, equilibri politici da rispettare per cui guai a far arrabbiare il vicesindaco: spendiamo questi quasi 75.000 Euro.
Il problema è che non si capisce il vantaggio. Di soldi per la videosorveglianza ne sono già stati spesi parecchi e i risultati, al momento, non si vedono. Ora aggiungiamo un’ulteriore spesa: speriamo serva a far funzionare la cosa.

Luca Craia